Il mio orecchio sul tuo ventre,
in questa notte trafugata dal covo
immoto dell'Eterno.
Stillicidio di stelle assassine,
algide tagliagola dell'anima,
tu respiri e io ascolto.
Il nemico si avvicina al galoppo,
al ritmo del tuo cuore, fertile specchio
delle mie vene insanguinate.
Prenderò lo scalpo al vento che
scuote i rami dell'abbandono,
un addio vagabondo corre
nella prateria dei nostri ricordi.
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