Vivere in un palazzo senza preoccupazioni
come Federico II di Prussia. Amoreggiare
con la musica e la conquista, senza pensieri.
Nel fasto della vittoria e della gloria.
Essere l'eroe indolente della noia, lottare
per un sospiro e una vaga reminiscenza,
non più di una brezza, non più di un tacito
accordo fra le parti, creare nuovi confini.
Avere eserciti di nostalgie sotto di me,
e pizzi orlati di stupore quieto, non fare più
di quello che è necessario per avere una
degna sepoltura, e lasciare cumuli di oblio.
Sussurrare all'orecchio di Bach e di Voltaire,
accarezzare un levriero per assecondare
meglio la lentezza vellutata, al focolare della
Storia, non andare oltre, e farmi polvere
in una crepa d'eternità.
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