Sono al mare. Torno mercoledì mattina.
Quinto giorno senza fumo. Praticamente
mi tengo un sigaro in bocca spento per
riuscire nel mio progetto salutista. Mi dico
che posso accendere il sigaro quando
voglio e tirare una boccata. Oggi sono
andato a pranzo alla Cicala, un ristorante
sul mare: ottimo. Ero con mamma e mio
fratello Roberto. C'era il sole. Ha pagato
mio fratello perché mamma aveva lasciato
la carta di credito a casa. Ieri sono stato
al funerale di mio zio Vezio, non mangerò
mai più i totani al faro di Cecina, erano
una sua specialità. Ora zia Mirella è senza
il suo Vezio, dopo 70 anni d'amore.
Al funerale c'erano tutte le sorelle Vitali,
tutte vive: Marcella, Margherita, Marna,
Mirella e mia madre Milena. Marcella
ha 97 anni ed è la primogenita, mia
mamma ne ha 78 ed è l'ultima. Eravamo
nella chiesa del Galluzzo, c'era anche
Giancarlo, il mio cugino, ex pompiere,
tutto acciaccato, ci si fa male e bene a
salvare le persone dal fuoco, e come un
toscanaccio di razza ha detto: "Bisognerebbe
fare un'infornata unica con tutte le
sorelle Vitali, altrimenti ci toccherà fra
poco un funerale dietro l'altro, mi ci metto
anche io nel forno!". Mi piace che nelle
mie vene ci sia sangue toscano.
Mi aiuta a non impazzire. Ho questa
acufene che mi divora il cervello di
notte, un fischio alle orecchie da paura.
Zia Mirella è senza il suo Vezio.
Per fortuna non è lucida, continua a
chiedere: "Dov'è Vezio? Quando
torna?". E noi che l'amiamo le
diciamo: "Mirellina, Vezio non
tornerà più, ora vive solo nei
nostri cuori".
5 commenti:
Questi scampoli di storia sono talmente fertili che viene voglia di essere felici per rendere merito a tanto amore, a tanta tempra, a tanto vigore.
L'acufene è come una sirena d'ambulanza a salve: la vita che ti scorre nel sangue è talmente in agguato che non può farti dormire.
Ieri è morto il maresciallo che mi ha "interrogata" dopo l'incidente: una persona di una gentilezza così autoritaria! Gli è scoppiato il cuore: è talmente mostruoso questo cuore che non capisco proprio chi dice di seguirlo per rimanere nel giusto. Lo fece ridere il fatto che non ho voluto rileggere quello che avevo raccontato a lui e al brigadiere:"Non ho bisogno di rileggere, tanto ho detto la verità"; la mia ingenuità ha fatto ridere uno che se l'è vista con la malavita calafricana e che mandava a fanculo-gentilmente- chiunque gli venisse a tiro, pensa un pò. Avrei dovuto raccontargli di quella volta che ho regalato una tachipirina al sindacalista che aveva mal di testa e poi, come una galeotta che si sentiva già in gattabuia, sono corsa da papà a dirgli che temevo l'eventuale presenza di telecamere in ufficio e che le autorità avrebbero potuto pensare che gli avessi passato della droga: papà ovviamente si pentì di avermi messa al mondo.
I settant'anni insieme di Mirella e Vezio sono proprio belli da immaginare. Ed è fantastico che lei lo aspetti così caldamente. Così nervosamente.
Ti bacio. E bacio Roby.
E Milena.
Med
condoglianze a te e famiglia tutta, Ricky.
70 anni d'amore.
questa coppia mi ha fatto venire in mente i pappagallini detti Inseparabili.
li ho immaginati così.
meno male che Mirella non è lucida.
Ricky, è da un po' che ti lamenti di questi acufeni.
sei già stato da uno specialista per capirne la causa?
ci saranno senz'altro terapie valide a contrastare il disturbo.
non sottovalutarlo, che se si cronicizza è poi più difficile venirne a capo.
in bocca al lupo per la tua ennesima sfida al fumo.
devi riuscire a passare i primi trenta quaranta giorni.
sono i più bastardi. FORZA!!!
non farti fregare da un rotolino di carta pieno di veleno.
ti stringo forte..
.attimi
Ahhahah! Che lagna che sei Ricky. Pure i fischi nte le recchie c'hai? Devi andare dallo pisicologo! Sei fatto. Si comincia così; si smette di fumare, poi di bere, poi di scopare....e poi si schiatta!
Ah ecco! Non è un gran bel periodo. Mi spiace.
Un abbraccio
Riccardo
...
sei proprio un uomo... bello.
Ti abbraccio forte fortissimo,
Paoly
@Il commento di Med (presumo Medea) è splendido. L'ho amato molto anch'esso.
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