Riccardo, quanto siamo simili io e te?! Mi fai quasi paura... quanto mi impressiona questo... Quasi quasi ti faccio una fotografia. Ti blocco sul tablet e ti faccio uno scatto. Poi lo metto nel mio diario. Così, tanto per ricordarmi come sarei se fossi un uomo. Certo con meno pelo... vabbè. Il panama mi piace, hai fatto bene a comprarlo. Bravo. In culo alla balena per la lotta contro il fumo. Sei un eroe! Io ho da mesi optato per IQOS. No, non riesco a darci un taglio netto... ho già fallito troppe volte e colleziono già troppi fallimenti ultimamente... E anch'io ho comprato "peso forma". Drenante ai frutti di bosco. Però è da due giorni che bevo Coca-Cola. Per digerire... perché in verità due notti fa ho fatto indigestione, credevo quasi di tirare le cuoia.. e ancora mi sento un pochino indigesta. Aggiungendo a ciò una dose massiva di melancolia sono dimagrita due chili in pochi giorni. Quasi quasi rifaccio indigestione... così altri due chili in meno e via... voglio tornare al peso dei trent'anni. Scheletrica, si. Via anche le tette. Asessuazione. Per togliere una decade... dato che tra un paio di mesi mi attende quell'odiosa soglia. Ce la farai, Ricky! Diventerai un figurino, ne sono certa. Ti chiameranno alle sfilate milanesi. Ti dona anche il sigaro. Bravo.
Stai andà in disarmo. Ci separano solo 3 anni ma tu sei proprio messo male. Sai che succede a chi piaceva fumare e smette? Muore di Cancro ai polmoni! Preparati alla chemio. Mo mi accendo una sigaretta...molto presto ci vediamo al tuo funerale!
hai in testa un trilby? ma lo hai tenuto alto tu o non è della tua misura? la fascia si intona al sigaro e il colore del cappello si intona alla tua bella barba sempre più sale e sempre meno pepe.
oohhh, con il sigaro in bocca sei dannatamente cinematografico, veh!
ehhhh (sospiro) sì, come ti capisco(!): la vita di noi geni non è facile.
P:S: segnalazione tecnica = a circa metà del tuo video la tua voce si sente in mono audio cioè solo in cuffia sinistra. la musica invece no.
Ah e ti dico pure un'altra cosa, puoi smettere di fumare, puoi dimagrire fino al peso che avevi a 20 anni: ma non puoi smettere di invecchiare! Non sei un Fosca
ormai sono 18 anni che ho smesso di fumare. a parte due broncopolmoniti, non mi è ancora capitato altro. le sigarette fumate, purtroppo, non si possono cancellare e non resta che incrociare le dita, sperando che i danni si siano limitati al periodo in cui si fumava: alla tosse, al fiato corto, alla scarsa sensibilità dell'olfatto e del gusto, al brutto odore che i tabagisti emanano al loro passaggio, ecc. ecc. per liberarsi dalla schiavitù del fumo occorre avere una motivazione forte e scegliere il momento giusto per poter affrontare questa epica sfida. per me, i primi 40 50 giorni sono stati micidiali. nervosismo alle stelle. crisi di astinenza psicologica e anche fisica sono complicate da gestire. bisogna munirsi di una granitica forza di volontà, ma ce la si può fare, si può se lo si vuole davverodavvero. a me, inizialmente, mancava un sacco il gesto in sé e la compagnia della sigaretta tra le labbra, l'abitudine, il rito. a livello fisico, quando smetti, penso che ci sia indubbiamente una rivoluzione nel metabolismo, poiché il fisico sente la mancanza della nicotina, sostanza che credo dia assuefazione, no? sotto questo aspetto mi sono aiutata con i chewingum a rilascio lento di nicotina nel sangue, e che masticavo in un numero che andavo calando settimana per settimana secondo un programma stabilito. in quel periodo, non so come, mi sono rifugiata negli stuzzicadenti, ne avevo sempre uno in bocca. ero diventata Attimi Stecchino :-) la mia grande soddisfazione, comunque, era quando parlavo con una sigaretta che avevo posizionato sul cruscotto della mia auto: ogni mattina, quando uscivo, la guardavo e le dicevo "oggi non ti fumo, lo farò domani". lei stava muta, era troppo convinta del suo fascino, ma io ho resistito e non ho mantenuto la promessa. ho capito di aver vinto la battaglia quando non mi importava più farle quella promessa. quella sigaretta mai fumata la conservo in una scatolina di latta.
Poveri stronzi vi fanno credere che vi allungheranno la vita, ma l'unica cosa che potete allungare è la vostra vecchiaia.io e dico io... non ci penso proprio!
Tranquillo Freddy, ti voglio bene. Parlami di te. Con la fica come va? Gli amici? I parenti? Animali? Hai un cane? Un gatto? Una salamandra? Qual è il tuo ristorante di Roma preferito? E il tuo piatto? La tua strada preferita? Ogni quanto ti fai la doccia? Sei mai stato operato e il gesso lo hai mai portato? Ti piace il lago? Come ti vesti? Sei peloso? Mi hai mai sognato? Per 300 mila euro mi succhieresti le palle per 3 minuti?
In realtà non ho amici ne animali domestici. A parte la mia ragazza. Ahahah! Una bestiolina come me. Non ho vita sociale e non la cerco. Preferito mi sa di abitudine e io odio l'abitudine. Sono quasi glabro, molto romano antico, e come tale sono un po' pederasta. Over 14 non esistono più sessualmente i maschietti per me. Soddisfatto?
Operato 2 volte naso e zigomo causa risse. Mi vesto da muratore Romeno. Doccia quando serve. Non puzzo e non ho il complesso di puzzare. Lago e montagna 100 volte meglio del mare, che è una noia infinita. Come quelli che ci vanno. Non lo hai 300.000 euro quindi domanda inutile.
FF, dipende da che cosa intendi tu per mare. forse ne hai un'idea stereotipata. non so. andare in cerca di coste amene, poco fequentate; fare immersioni per scoprire un mondo sommerso e misterioso; farsi cullare dalle onde su una barchetta di legno; attendere l'alba in compagnia di un gruppo di gabbiani che si fanno i dispetti a vicenda; venir calamitati da un tramonto che non è mai uguale ad un altro; nuotare nell'acqua da cui proveniamo e rimanere affascinati e allo stesso tempo temere quelle onde che ci ricordano l'eterno movimento dell'universo che è dentro e fuori di noi; fare chilometriche passeggiate nel bagnasciuga mentre le onde carezzano i passi che non fanno rumore; nuotare i tutti gli stili per giocare con le acque cristalline in cui ci si immerge per ricordarci i nove mesi di stazionamento nel ventre della vita; raccoglier conchiglie e scoprire di quanti colori si vestono; fare l'amore in spiaggia in una notte di luna piena mentre lo sciabordio dell'acqua fa da testimone. ecc.ecc.ecc.. no, non è noioso il mare, per nulla. forse dipende da come lo vivi (se attivamente o passivamente) e dal tuo gusto personale. il lago? è tremendamente romantico ma un pochino triste, forse perché l'acqua ferma non mi dà senso di trasformazione, quindi è contro la natura delle cose: tutto sembra immobile e immutabile. però, per la sua tranquillità, è luogo perfetto dove rifugiarsi per scrivere un libro. mi piacciono in maniera spudorata i cigni che vivono nei laghi, e la loro candida eleganza. la montagna, seppur mi sia sforzata a farmela piacere (un piacere che non va oltre i due tre giorni) mi sembra dura, aspra, fredda, solitaria, anche se, con la compagnia giusta, è apprezzabile per la purezza del suo ambiente, là dove si è preservata. lago e montagna, con il brutto tempo non mi piacciono, fanno venire la depressione. il mare, anche fuori stagione, è sempre uno spettacolo. forse, ancor più bello! sì, posso dire che ho il mare dentro, provengo da quell'acqua e sale che sento come un richiamo irresistibile. e ci parlo, e lui mi parla, mi dice cose..
Ricky, anche il corpo è una macchina e per una buona manutenzione lo devi usare! Oltre a seguire una corretta alimentazione e a limitare i danni di fumo e alcol, dovresti muoverti di più. Fa bene anche alla mente.
ps:...sigaro, occhiali nuovi, cappello nuovo...fase di cambiamenti
Immagino te lo abbiano già detto, ma repetita iuvant... oltre a bere moltissima acqua devi eliminare drasticamente, almeno per qualche mese, latte e formaggi, nonché insaccati e mangiare senza sale. Si lo so... è una blasfemia, ma aiuta, fidati. A me è successo qualche anno fa di avere problemi di renella e ho risolto definitivamente così. Quindi per un po' niente più zuppona di latte a colazione tanto per cominciare ...(e te lo dice una che si svegliava la mattina solo per quello)
Cosa si fa se ci si rende conto di essere irrimediabilmente... rotti? E non c'è modo di riparare, e la manutenzione è del tutto inutile giacché sei rotta. Non funzionante. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in me. Cosa fare se ti rendi conto che, sotto l'apparente immagine di donna buona e generosa, si cela in realtà in te un'anima egoista, perversa, cinica e sterile? Se ti rendi conto di esserti illusa di poter funzionare, di poter cambiare, di poter amare... ma che era soltanto un'illusione, e che la tua anima cattiva sta scalciando per uscire e rovinare? E ancora cerchi di illuderti che non sia così... ma in fondo sai qual è la verità. Cosa fare... per proteggere chi hai accanto dalla devastazione? Perché è solo questo che conta, proteggere da te stessa chi hai illuso di poter essere ciò che non sei. Ci hai creduto anche tu, ci hai creduto davvero, e sembravi funzionare... ma l'illusione soccombe alla verità. Come fare? Quel poco di buono che hai messo assieme... lo stai dissanguando a colpi di salassi. Cosa fare? E non sto esagerando, no, sono semplicemente sincera. Cosa fare? Cosa fare se già sai che fallirai? Perché in fondo hai successo solo nel tuo essere perversamente sola.
Ah per Paoly ti consiglio "La caduta" di Camus. Mi sembri la tipica donnetta che legge cagate, e che passa la vita rimbalzando imbambolata tra le cagate di Hesse e quelle di Kundera. Un pelo sopra il livello degli Harmony.
Freddy, orgogliosa si, anche se non so per cosa potrei a ragione esserlo... forse perché nessuno può toccarmi dentro. Ipocrita no, sono oscenamente onesta. Occorre essere onesti, soprattutto con se stessi. Non leggo Hesse, non leggo Kundera. Leggo, qualcuno dei miei romanzieri preferiti: Dostoevskij, Kafka, Nabokov, Bulgakov, Balzac, Gide, Sartre, Poe, Fitzgerald, Capote, Palaniuk per stare tra i viventi. E Oates e Frame adoro tra le viventi. Stavo per dimenticare... Celine. E il teatro, in particolare quello dell'assurdo. Non amo leggere d'amore, detesto in genere la narrazione dell'amore. Perché è per lo più mediocre, perché sono troppo cinica per un lieto fine e perché il finale tragico è scontato. Perciò capirai che Harmony non fa esattamente per me. Ma sono una donnetta, questo si. Perché manco di palle. Resto a guardare la vita svolgersi, immobile. E me la rido, che sia comica o tragica non ha importanza. Del resto non ho le palle per fare molto altro. Un tempo mi importava e piangevo, ora non più. Ho raggiunto un livello di cinismo tale da non saper più piangere. Non piango più,non ci riesco, nemmeno a sforzarmi. E questo non mi rende triste, non più... piuttosto direi indifferente. A volte capita che un'emozione mi travolga... provvedo a seppellirla. Sono un eccellente becchino. Almeno qualcosa so fare! Ma in fondo... chi se ne importa? In ogni caso seguirò il tuo consiglio.
Male, molto male... se non sei manco cretina, allora sei stronza proprio! Conosco la situazione. Non ti invidio. Ci sono passato. Dipende da te. Sono cazzi tuoi. Essere incapaci di (lasciarsi) amare è veramente la peggior cosa che possa capitarti.
mi fai venire in mente una mia conoscenza, molto vicina. non so se il tuo caso è simile - poiché ogni caso è a sé - e qui sul web non possiamo che raccontare piccoli sprazzi della nostra vita che ne danno una visione esterna limitata. e va bene così. però, ti racconto lo stesso chi mi hai fatto venire in mente, senza per questo fare dei paragoni, ma al solo scopo di parlarne insieme e magari invitarti a riflettere se questo può servirti in una seppur piccola maniera, così come potrebbe servirti il contributo di Freddy. quindi, prendi il tutto sotto la luce di uno scambio di dialoghi per il puro dialogo, nel rispetto delle nostre diversità di approccio, ok?
ebbene, vengo al sodo: questa mia conoscenza ha passato la sua vita fino all'età di 40 anni cercando di compiacere gli altri, comportandosi come gli altri la volevano e seguendo dei diktat imposti dall'ambiente in cui viveva e dall'educazione impartitale. praticamente, era la classica persona alla quale dispiaceva dire di NO. poi, si è come risvegliata e non si è più riconosciuta nell'immagine che aveva creato di se stessa per se stessa. il suo brusco e violento "risveglio" ha contribuito a far allontanare molte persone, si è isolata, è entrata in depressione ed è diventata egoista, aggressiva verbalmente verso chi le stava accanto, smorzando anche il rapporto con chi aveva scelto come compagno di vita. penso fosse un'alienata di se stessa in piena regola. naturalmente, ha anche somatizzato questa sua grande inquietudine interiore. ha fatto un lungo percorso di recupero e solo ora, dopo 15 anni, ha cominciato a trovare un suo equilibrio personale, anche se ormai intaccato da quel male oscuro che non è stato riconosciuto in tempo proprio da chi diceva di amarla, forse adagiato su un'immagine di una compagna e donna con certe caratteristiche, plasmata secondo una certa mentalità. non è stato riconosciuto il suo disagio forse anche perché lei ha sempre indossato, inconsapevolmente, una maschera; forse (penso io) per insicurezza, per carattere di fondo, o per un'educazione troppo rigida. magari, in concausa di tutte le cose insieme in un mix ad orologeria pronto ad esplodere, chissà? le mie, sono supposizioni basate su ciò che ho visto e "captato" in sensibilità psichica. e la sua pecca, secondo me, è che non è mai stata in grado di fare rivoluzioni nella sua vita, non si è mai "ascoltata" davvero, restando imprigionata in un'illusoria immagine che ha costruito negli anni cercando di piacere prima di tutto agli altri, dimenticandosi completamente.
quando assistette alla mia rivoluzione (scappai di casa a 20 anni) rimase turbatissima e si chiedeva come potessi arrivare a tanto, mi diceva che erano cose che non si facevano, che stavo facendo del male ai miei genitori, che ero giovane e che dovevo avere qualche rotella fuori posto o che, peggio, stavo prendendo brutte strade. beh, io ho avuto il coraggio di esser me stessa e di non aver paura di seguire un mio percorso contando solo sulle mie forze, un percorso nel quale mi sono incamminata fermamente. e penso di aver realizzato in maniera soddisfacente quello in cui credevo. credevo in me e nella mia vita. sono del parere - forte della mia esperienza - che seguire il proprio cuore, sapendo di fare la cosa giusta per se stessi, fregandosene degli altri e di cosa possano pensare, penso che non sia mai uno sbaglio. naturalmente, nei limiti dei propri principi fondamentali di vita. mah, chissà? ho come l'impressione che occorrerebbe essere più coraggiosi ed onesti verso la propria indole, ed è questo coraggio che manca a tanti. viviamo in una società impostata su certe regole e convenzioni, e la famiglia di origine ha un peso specifico per la forte influenza che può avere sul nostro carattere che, comunque, è solo nostro e non può essere cambiato da situazioni imposte o da un'ambiente che si discosta dalla nostra vera natura. prima o poi, la natura ci presenta il conto..
questo video è nato principalmente per Ricky Farina ma, sono sicura che non ne avrà a male se lo condivido anche con tutti voi, in particolare con Paoly.
Paoly, io credo che in fondo tutti noi lottiamo ogni giorno con noi stessi, perché non accettiamo di essere anche (o soprattutto) altro da quello che vorremmo essere (l'ideale) o da quello che cerchiamo di essere per rispondere ad aspettative altrui. Il male è nella nostra natura, come il bene, ma noi pretendiamo di metterlo a tacere convinti di poterne vivere senza. Errore. Quindi... "un po'" di pace la trovi se accetti di essere "anche" cattiva, cinica, stronza, egoista, aggressiva... Perché dobbiamo essere per forza persone buone, solari, simpatiche, socievoli se non lo siamo? E questo non significa necessariamente fare del male agli altri. Per quanto riguarda l'amore, beh... forse amare è semplicemente lasciare che l'altro sia quello che è, senza tradire noi stessi.
Non lo so Paoly... ma una che chiama "compagno" il coniuge regolarmente sposato magari pure in chiesa, con tanto di prete, fiori, e invitati ecc. ecc. facenti parte del teatrino un po' falsina deve essere! ¿Noooo?
Attimi, come te sono scappata di casa a 19 anni, scegliendo un'università in un'altra città. E avevo accanto a me i miei pochi veri amici, l'amore non mi interessava. Ero me stessa, ma essere me stessa ha sempre implicato qualche problema... perché la mia vera identità è indissolubile dalla mia malattia. E la mia malattia crea l'abisso attorno a me... quindi ho desiderato e desidero semplicemente sentirmi "normale". Quanto può essere desiderabile sentirsi "normali"... perciò mi sono sottoposta a terapie di ogni tipo, non so dire quanti medici ho incontrato, ho perso il conto... e mi hanno salvata, sia chiaro... a parte qualche ricovero forzato ogni tanto... ho promesso a me stessa che non sarebbe più accaduto. Perciò ho deciso di impegnarmi ad essere "normale". Ad essere come gli altri mi desiderano... perché desidero ardentemente esserlo. Per proteggerli. Per sentirmi "normale". Per cadere in piedi. E ho abbandonato tutto ciò che mi allontanava da questo obiettivo... castrandomi. Una volta uno dei medici migliori che ho avuto mi ha detto: non puoi liberarti di te stessa, ed anche se butterai la tua anima dalla finestra essa ritornerà, sfonderà la porta. Il tuo è un dono e una condanna, impara a godere del dono e ad accettare la condanna. Gli altri si adegueranno. Ma io mi rifiutavo di accettare questa verità, perciò lui ha deciso un giorno di non essere più il mio medico. Mi disse che la mia scelta di rinnegare la mia essenza era per lui un fallimento e che per questo preferiva affidarmi ad un collega. Non l'ho più rivisto... e ho continuato a perseguire il mio obiettivo. Mi è sembrato di riuscirci, di avere finalmente un'esistenza quasi "normale". Ma da qualche tempo l'altra me ha cominciato a scalciare, a urlarmi dentro... lei vuole uscire. È alla porta ed intende sfondarla. Sto innalzando barricate per non farla entrare... per non permetterle di portarmi via lo scampolo di pace e dolcezza che ho conquistato, per non permetterle di ferire e portarmi via il bellissimo uomo che ho accanto. Cosa importa se non sono me stessa, se non sono che un riflesso? È l'unico modo che conosco per sopravvivere degnamente, per sentirmi un po' in pace, per non restare sola. Ma lei è più forte... è sempre stata la più forte delle due. Resto immobile dietro la barricata. Il mio uomo resta a guardarmi, impotente... non sa più cosa dire, cosa fare... perché l'ho condannato a tutto questo? Io non so amare, nemmeno credo nell'amore... ho voluto credere di crederci. Lei è tornata. Non se ne andrà. Dovrei ucciderla... ma non credo di esserne capace. Perché lei era la mia amante... e perché sono pacifista. Essere pacifisti, in certe circostanze, è ridicolo. La cosa divertente è che sono consapevole di scrivere un mare di cazzate. Eppure le scrivo e ho pure il muso di condividerle. Ecco l'altra me... lei scrive, l'idiota. Eppure tutto passa, o così pare. Una sonora risata e via.
@Freddy Ho sposato il mio uomo in piccolo un mulino lungo il fiume della mia infanzia, il mio caro amico e maestro di arte floreale creò per me e mi fece dono di un bouquet di rose e spighe di grano, e di una piccola composizione vegetativa da appoggiare sul tavolo. Nient'altro. Per una floral designer era piuttosto strano, il mio maestro era molto contrariato, avrebbe voluto vedermi spuntare teatralmente dai fiori... ma volevo che fosse così. Gli invitati non erano molti, in sostanza tutti coloro che amiamo. Gli indesiderati esclusi, parenti compresi... e questo ha creato più di qualche spiacevole attrito in famiglia, ma non ce ne siamo curati. Marito... cosa significa "marito"? Io non credo in Dio. E non ho la pretesa che sia... per sempre. Lui è stato ed è il mio compagno, il mio compagno di vita, prima e dopo il matrimonio, con o senza anello al dito. Il matrimonio è un contratto, il compagno è carne e sangue. Io la vedo così.
Paoly, ma l'università chi te la pagava? vedi, io ho preso due stracci e sono andata ad abitare in una cantina. avevo un lavoro e da lì, da zero assoluto, senza aiuti, ho iniziato la mia vita in totale indipendenza da famiglia e parenti. eravamo io e la mia libertà contro i pregiudizi e le condanne morali a cui non facevo caso. quello che mi racconti, dei mille medici e in particolare di quello che ha dato forfait è quello che è successo pari pari alla persona di cui ho accennato. film già visto. questa persona, inoltre, incolpa(va) la famiglia di origine della sua situazione, specialmente sua madre. lei e la sua mamma sono due pianeti differenti ma uguali, in quanto non hanno quell'opportuna elasticità mentale per rendersi conto che quello che è stato è stato e che il passato (per come inquadro io la situazione) deve essere solo motivo di esperienza personale senza essere però motivo di recriminazioni sterili che si ritorcono contro il proprio essere, e contribuiscono a creare vibrazioni negative. è il presente che conta, con un piccolo leggero sguardo sul futuro, per un minimo di progettualita' necessaria. va bene anche progettare cosa farai domani e stop. sei malata? chi te lo ha messo in testa? cercati Paoly e fallo insieme a chi ti è accanto. se hai sposato un uomo con le palle (e non come quello senza palle che ha sposato la persona di cui ti ho parlato) ti saprà dare la scossa necessaria. ma, come ha detto giustamente Freddy, il compito principale è sulle tue spalle. ne hai le risorse, smettila di guardare nell'acqua stagnante del tuo passato e affronta la vita muovendoti. non arenarti, non nasconderti, non sprecarti.
Attimi, io ho semplicemente una malattia. Nessuno ha colpa, a parte la genetica forse... il passato più o meno traumatico da il suo contributo ma non ha colpa. È una malattia come una qualsiasi altra malattia, capita di avere una patologia... soltanto la mia colpisce il cervello. E, non essendo fisicamente tangibile, la maggior parte delle persone non riesce a comprenderla. Questa è la vera tragedia. Nemmeno io la comprendevo, la rifiutavo, e mi vergognavo... ma col tempo ho imparato. Ho imparato a conoscerla, ad accettare le cure farmacologiche, i percorsi a cui ero riluttante... No, nessuno può darti una scossa. Nemmeno tu. Una malattia non sì scuote, si cura. Solo allora puoi combattere, una volta che sei ben armata. A volte però le armi, le cure non riescono ad arginare la malattia... e allora si prova con un'altra cura, e poi con un'altra, e così via. E me ne sono fatta una ragione, come una qualsiasi altra persona affetta da una malattia... solo che dopo più di vent'anni di battaglie capirai che mi sento un po' stanca... non una sfortunata vittima ma soltanto una persona un po' stanca... e non guardo al passato, guardo al presente. E il presente è che mi sento stanca. Nient'altro. Passerà. Tutto passa.
"non puoi liberarti di te stessa, ed anche se butterai la tua anima dalla finestra essa ritornerà, sfonderà la porta. Il tuo è un dono e una condanna, impara a godere del dono e ad accettare la condanna. Gli altri si adegueranno." il dottore che ti ha detto ciò era davvero bravo, secondo me. più fai resistenza, peggio è. dovresti diventare "amica" di quella parte di te che rifiuti. il cervello è strano: io ho superato una "fobia" facendomela mentalmente amica. ora non mi viene più a trovare. le pasticche creano un circolo vizioso dal quale è poi difficile liberarsi. e innescano disturbi fisici e metabolici. parlo per quell'esperienza indiretta di cui sopra che ti ho raccontato. e se è possibile non abusarne, meglio eh! ma, certo, ogni caso è a sé..
Ti racconterò una cosa divertente: un bel giorno andai in studio dal mio medico per una seduta. Sempre quello stesso medico. Tra l'altro era davvero un bell'uomo, ombroso ed enigmatico... vabbè. Ero giovane, e molto poco propensa alla sofferenza. Quindi gli ho chiesto, senza tanti preamboli, se non fosse il caso di accelerare l'iter e di sottopormi ad un ciclo di elettroshock. Lui mi ha fissata negli occhi per qualche interminabile minuto (faceva sempre così, mi fissava negli occhi senza concedermi una minima espressione) e poi ha riso, e non come un medico ma come un uomo. Mi rispose: incredibile, in tutta la mia carriera sei la prima persona a chiedermi di poter fare un elettroshock! No, non farai mai un elettroshock. Toglitelo dalla testolina. Mi diede del tu, per la prima ed unica volta. Peccato. Una scossettina... chi lo sa? Col tempo poi ci ridi su, riesci a cogliere il lato comico delle cose. È la risata che mi salva, sempre.
:-) io avevo il ginecologo che era un gran bel tenebroso. dio quanto era bello! sempre abbronzato, atletico e slanciato, voce profonda. praticamente un fotomodello. era un vero piacere farsi visitare da lui :-))) sai com'è, se diamo la sua parte all'occhio rendiamo giustizia al motto, no? meeehhhh, era davvero un gran bel gnocco..
Ehhh... non puoi permetterti di pensare al tuo psichiatra in quel modo... è la fine. E lui era uno psichiatra geniale, troppo importante per me... non potevo perderlo, indi scansavo con intelligenza il solo pensiero. Lo persi comunque... fu un dolore che non si può esprimere... non dissi una parola, non una. Ma era giusto così. Era un omone, massiccio e atletico, pelato e con un volto armonioso ma vissuto, segnato, e uno sguardo inquietante... arrivava in ospedale con la sua moto. Allora girava voce che fosse un single incallito... mah. Molte donne si attaccano agli psichiatri come sanguisughe... errore gravissimo. Avrà avuto una quarantina d'anni allora, era giovane ma già con una carriera invidiabile, in molti lo consideravano il migliore. Anch'io, naturalmente. Quando uscivo dalla porta dopo la seduta mi stringeva la mano e abbozzava un sorriso, un sorriso contenuto ma pur sempre un sorriso. Altre concessioni mai, ero una poco più che ventenne poppante ma mi dava del Lei, sempre. Che strano, non pensavo a lui da un'eternità...
Anonimo Uno psichiatra è un medico psichiatra, e non può essere nient'altro. Non può essere un amico, nessun rapporto diverso da quello professionale è possibile... può essere solo il tuo psichiatra. Altrimenti ha fallito, molto più spesso è il paziente ad immaginare un rapporto diverso e a fallire. A me non è mai successo, almeno questo mai. E un bravo psichiatra è sempre inquietante, quasi sempre è più matto dei suoi pazienti. Se così non fosse dubiterei della sua capacità professionale. Gli psichiatri sono una fauna interessantissima... wow. Quel professore invece era anche un amico, una strana specie di amico... o almeno così credevo... un demonio, esatto. Ora mi eclisso, libero finalmente il blog di Monsieur Farina dai miei vaneggiamenti. Ringrazio tutti per la sopportazione. È stata una seduta interessante... non è che qualcuno di voi è psichiatra, vero? Goodnight ladies, ladies goodnight.
Paoly ti rispondo a rate, perché hai scritto dei pipponi. E io lavoro e mi rompo già tutto il giorno. A occhio e croce ti sei scelta una parte da Mistica/martire. Addirittura da semi-posseduta. Cerca di prenderti le tue responsavilità come essere umano. Tutto questo tergiversare, parlare di malattia sinceramente lo trovo ridicolo. Che ti credi che bon potevo anche io spacciarmi comodamente per matto? Ma io non sono mediocre come te. Dici di aver letto Sartre e allora prenditi la responsabilità di esistere. Non è un gioco. Devi fare delle scelte. Se non le fai con la scusa che sei "malata" sei in malafede. Lo sai? Beh te lo dico io, se nessuno te lo ha mai detto.
Freddy, hai ragione. Ma in questo momento me ne frego. Sono ricola, certo che sì! E pure mediocre. Perché per me esistete è esattamente un gioco. È una roulette russa con colpi di scena in canna. Non mi sono di certo scelta, sono quel che sono. Mi impegno ogni santissimo giorno ad essere un essere umano responsabile... ma non lo sono. Non lo sono nell'indole, il mio essere responsabile è una farsa. La farsa mi viene bene, molto bene... ma in questo momento non ne ho proprio voglia. Che ci posso fare... In questo momento me ne frego. Ho la coscienza di non essere una bella persona. Pazienza. E non mi sto ipocritamente martirizzando, sto dicendo soltanto la verità. Detta la verità ritorno a fregarmene. Ora va così. Me ne fotto altamente. Domani... chissà. Anch'io sempre in contanti.
53 commenti:
Riccardo,
quanto siamo simili io e te?!
Mi fai quasi paura... quanto mi impressiona questo...
Quasi quasi ti faccio una fotografia. Ti blocco sul tablet e ti faccio uno scatto. Poi lo metto nel mio diario. Così, tanto per ricordarmi come sarei se fossi un uomo. Certo con meno pelo... vabbè.
Il panama mi piace, hai fatto bene a comprarlo. Bravo.
In culo alla balena per la lotta contro il fumo. Sei un eroe!
Io ho da mesi optato per IQOS. No, non riesco a darci un taglio netto... ho già fallito troppe volte e colleziono già troppi fallimenti ultimamente...
E anch'io ho comprato "peso forma". Drenante ai frutti di bosco. Però è da due giorni che bevo Coca-Cola. Per digerire... perché in verità due notti fa ho fatto indigestione, credevo quasi di tirare le cuoia.. e ancora mi sento un pochino indigesta. Aggiungendo a ciò una dose massiva di melancolia sono dimagrita due chili in pochi giorni. Quasi quasi rifaccio indigestione... così altri due chili in meno e via... voglio tornare al peso dei trent'anni. Scheletrica, si. Via anche le tette. Asessuazione. Per togliere una decade... dato che tra un paio di mesi mi attende quell'odiosa soglia.
Ce la farai, Ricky! Diventerai un figurino, ne sono certa. Ti chiameranno alle sfilate milanesi.
Ti dona anche il sigaro.
Bravo.
Posso farcela. Anche tu ma attenta alle parole! Decade significa che ti togli solo dieci giorni. È il decennio che cerchi invece, vero?
Stai andà in disarmo. Ci separano solo 3 anni ma tu sei proprio messo male. Sai che succede a chi piaceva fumare e smette? Muore di Cancro ai polmoni! Preparati alla chemio. Mo mi accendo una sigaretta...molto presto ci vediamo al tuo funerale!
hai in testa un trilby?
ma lo hai tenuto alto tu o non è della tua misura?
la fascia si intona al sigaro
e il colore del cappello si intona
alla tua bella barba sempre più sale e sempre meno pepe.
oohhh, con il sigaro in bocca sei dannatamente cinematografico, veh!
ehhhh (sospiro) sì, come ti capisco(!): la vita di noi geni non è facile.
P:S: segnalazione tecnica = a circa metà del tuo video la tua voce si sente in mono audio
cioè solo in cuffia sinistra. la musica invece no.
.a
Ooopsss... errore clamoroso!
Si, cerco il decennio. Almeno credo. In realtà non so cosa cerco... non ne ho idea. Mai saputo e credo che mai lo saprò.
Me ne accendo un'altra. E anche se fosse che muoio io di cancro ai polmoni prima di te...ebbeh Cristo posso dire di essermela voluta! Sei un perdente.
Ah e ti dico pure un'altra cosa, puoi smettere di fumare, puoi dimagrire fino al peso che avevi a 20 anni: ma non puoi smettere di invecchiare! Non sei un Fosca
ormai sono 18 anni che ho smesso di fumare.
a parte due broncopolmoniti, non mi è ancora capitato altro.
le sigarette fumate, purtroppo, non si possono cancellare e non resta che incrociare le dita, sperando che i danni si siano limitati al periodo in cui si fumava: alla tosse, al fiato corto, alla scarsa sensibilità dell'olfatto e del gusto, al brutto odore che i tabagisti emanano al loro passaggio, ecc. ecc.
per liberarsi dalla schiavitù del fumo occorre avere una motivazione forte e scegliere il momento giusto per poter affrontare questa epica sfida.
per me, i primi 40 50 giorni sono stati micidiali. nervosismo alle stelle. crisi di astinenza psicologica e anche fisica sono complicate da gestire. bisogna munirsi di una granitica forza di volontà, ma ce la si può fare, si può se lo si vuole davverodavvero.
a me, inizialmente, mancava un sacco il gesto in sé e la compagnia della sigaretta tra le labbra, l'abitudine, il rito. a livello fisico, quando smetti, penso che ci sia indubbiamente una rivoluzione nel metabolismo, poiché il fisico sente la mancanza della nicotina, sostanza che credo dia assuefazione, no? sotto questo aspetto mi sono aiutata con i chewingum a rilascio lento di nicotina nel sangue, e che masticavo in un numero che andavo calando settimana per settimana secondo un programma stabilito.
in quel periodo, non so come, mi sono rifugiata negli stuzzicadenti, ne avevo sempre uno in bocca. ero diventata Attimi Stecchino :-)
la mia grande soddisfazione, comunque, era quando parlavo con una sigaretta che avevo posizionato sul cruscotto della mia auto: ogni mattina, quando uscivo, la guardavo e le dicevo "oggi non ti fumo, lo farò domani". lei stava muta, era troppo convinta del suo fascino, ma io ho resistito e non ho mantenuto la promessa.
ho capito di aver vinto la battaglia quando non mi importava più farle quella promessa. quella sigaretta mai fumata la conservo in una scatolina di latta.
.attimiextabagista
Poveri stronzi vi fanno credere che vi allungheranno la vita, ma l'unica cosa che potete allungare è la vostra vecchiaia.io e dico io... non ci penso proprio!
2 giorni di sbornia li cambio sicuro con 10 anni di pannolone.
https://www.youtube.com/watch?v=IfGTOj66IWI
Una sigaretta è il prototipo perfetto
di un perfetto piacere.
È squisita e lascia insoddisfatti.
Che cosa si può volere di più?
Oscar
Ricky non mi rispondi mai. Dai non ti sentire inferiore. Sei un povero stronzo,ma c'è di peggio. Consolati così!
https://youtu.be/qNpzdEMSmkU
Tranquillo Freddy, ti voglio bene. Parlami di te. Con la fica come va? Gli amici? I parenti? Animali? Hai un cane? Un gatto? Una salamandra? Qual è il tuo ristorante di Roma preferito? E il tuo piatto? La tua strada preferita? Ogni quanto ti fai la doccia? Sei mai stato operato e il gesso lo hai mai portato? Ti piace il lago? Come ti vesti? Sei peloso? Mi hai mai sognato? Per 300 mila euro mi succhieresti le palle per 3 minuti?
In realtà non ho amici ne animali domestici. A parte la mia ragazza. Ahahah! Una bestiolina come me. Non ho vita sociale e non la cerco. Preferito mi sa di abitudine e io odio l'abitudine. Sono quasi glabro, molto romano antico, e come tale sono un po' pederasta. Over 14 non esistono più sessualmente i maschietti per me. Soddisfatto?
Operato 2 volte naso e zigomo causa risse. Mi vesto da muratore Romeno. Doccia quando serve. Non puzzo e non ho il complesso di puzzare. Lago e montagna 100 volte meglio del mare, che è una noia infinita. Come quelli che ci vanno. Non lo hai 300.000 euro quindi domanda inutile.
FF, dipende da che cosa intendi tu per mare.
forse ne hai un'idea stereotipata. non so.
andare in cerca di coste amene, poco fequentate; fare immersioni per scoprire un mondo sommerso e misterioso; farsi cullare dalle onde su una barchetta di legno; attendere l'alba in compagnia di un gruppo di gabbiani che si fanno i dispetti a vicenda; venir calamitati da un tramonto che non è mai uguale ad un altro; nuotare nell'acqua da cui proveniamo e rimanere affascinati e allo stesso tempo temere quelle onde che ci ricordano l'eterno movimento dell'universo che è dentro e fuori di noi; fare chilometriche passeggiate nel bagnasciuga mentre le onde carezzano i passi che non fanno rumore; nuotare i tutti gli stili per giocare con le acque cristalline in cui ci si immerge per ricordarci i nove mesi di stazionamento nel ventre della vita; raccoglier conchiglie e scoprire di quanti colori si vestono; fare l'amore in spiaggia in una notte di luna piena mentre lo sciabordio dell'acqua fa da testimone. ecc.ecc.ecc..
no, non è noioso il mare, per nulla. forse dipende da come lo vivi (se attivamente o passivamente) e dal tuo gusto personale.
il lago? è tremendamente romantico ma un pochino triste, forse perché l'acqua ferma non mi dà senso di trasformazione, quindi è contro la natura delle cose: tutto sembra immobile e immutabile. però, per la sua tranquillità, è luogo perfetto dove rifugiarsi per scrivere un libro. mi piacciono in maniera spudorata i cigni che vivono nei laghi, e la loro candida eleganza.
la montagna, seppur mi sia sforzata a farmela piacere (un piacere che non va oltre i due tre giorni) mi sembra dura, aspra, fredda, solitaria, anche se, con la compagnia giusta, è apprezzabile per la purezza del suo ambiente, là dove si è preservata.
lago e montagna, con il brutto tempo non mi piacciono, fanno venire la depressione. il mare, anche fuori stagione, è sempre uno spettacolo. forse, ancor più bello!
sì, posso dire che ho il mare dentro, provengo da quell'acqua e sale che sento come un richiamo irresistibile.
e ci parlo, e lui mi parla, mi dice cose..
.attimiazzurra
Ricky, anche il corpo è una macchina e per una buona manutenzione lo devi usare! Oltre a seguire una corretta alimentazione e a limitare i danni di fumo e alcol, dovresti muoverti di più. Fa bene anche alla mente.
ps:...sigaro, occhiali nuovi, cappello nuovo...fase di cambiamenti
Bravo Freddy. Ottime risposte.
Sto cercando di fare almeno trenta minuti di camminata sostenuta ogni giorno ma
in questo periodo la sabbia ai reni mi fa male quando cammino, molto.
Immagino te lo abbiano già detto, ma repetita iuvant... oltre a bere moltissima acqua devi eliminare drasticamente, almeno per qualche mese, latte e formaggi, nonché insaccati e mangiare senza sale.
Si lo so... è una blasfemia, ma aiuta, fidati. A me è successo qualche anno fa di avere problemi di renella e ho risolto definitivamente così. Quindi per un po' niente più zuppona di latte a colazione tanto per cominciare ...(e te lo dice una che si svegliava la mattina solo per quello)
Cosa si fa se ci si rende conto di essere irrimediabilmente... rotti? E non c'è modo di riparare, e la manutenzione è del tutto inutile giacché sei rotta. Non funzionante. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in me. Cosa fare se ti rendi conto che, sotto l'apparente immagine di donna buona e generosa, si cela in realtà in te un'anima egoista, perversa, cinica e sterile? Se ti rendi conto di esserti illusa di poter funzionare, di poter cambiare, di poter amare... ma che era soltanto un'illusione, e che la tua anima cattiva sta scalciando per uscire e rovinare? E ancora cerchi di illuderti che non sia così... ma in fondo sai qual è la verità. Cosa fare... per proteggere chi hai accanto dalla devastazione? Perché è solo questo che conta, proteggere da te stessa chi hai illuso di poter essere ciò che non sei. Ci hai creduto anche tu, ci hai creduto davvero, e sembravi funzionare... ma l'illusione soccombe alla verità. Come fare? Quel poco di buono che hai messo assieme... lo stai dissanguando a colpi di salassi. Cosa fare?
E non sto esagerando, no, sono semplicemente sincera.
Cosa fare? Cosa fare se già sai che fallirai? Perché in fondo hai successo solo nel tuo essere perversamente sola.
Io sono... questa canzone.
https://m.youtube.com/watch?v=cc6-3tXXlKM
Non cambierò, non cambierò mai.
Scusatemi... avevo bisogno di vomitare a qualcuno la mia verità. Scusatemi.
@Paoly
mah, pizzica le ali della fantasia e prova a cambiar musica.
segui questo video tutorial..
https://www.youtube.com/watch?v=B7UmUX68KtE
.
@Paoly Magari se smetti di essere ipocrita e orgogliosa, è un inizio. "Bacia la terra, inondala di lacrime, chiedi perdono!"...
Io invece sono questa canzone:
https://www.youtube.com/watch?v=gj0Rz-uP4Mk
..e anche questa:
https://www.youtube.com/watch?v=otna9Pe3jWg
Ah per Paoly ti consiglio "La caduta" di Camus. Mi sembri la tipica donnetta che legge cagate, e che passa la vita rimbalzando imbambolata tra le cagate di Hesse e quelle di Kundera. Un pelo sopra il livello degli Harmony.
Si aspetta che arriva domani, per essere di nuovo qualcosa di diverso
Freddy,
orgogliosa si, anche se non so per cosa potrei a ragione esserlo... forse perché nessuno può toccarmi dentro.
Ipocrita no, sono oscenamente onesta. Occorre essere onesti, soprattutto con se stessi.
Non leggo Hesse, non leggo Kundera. Leggo, qualcuno dei miei romanzieri preferiti: Dostoevskij, Kafka, Nabokov, Bulgakov, Balzac, Gide, Sartre, Poe, Fitzgerald, Capote, Palaniuk per stare tra i viventi. E Oates e Frame adoro tra le viventi. Stavo per dimenticare... Celine. E il teatro, in particolare quello dell'assurdo. Non amo leggere d'amore, detesto in genere la narrazione dell'amore. Perché è per lo più mediocre, perché sono troppo cinica per un lieto fine e perché il finale tragico è scontato. Perciò capirai che Harmony non fa esattamente per me.
Ma sono una donnetta, questo si. Perché manco di palle. Resto a guardare la vita svolgersi, immobile. E me la rido, che sia comica o tragica non ha importanza. Del resto non ho le palle per fare molto altro. Un tempo mi importava e piangevo, ora non più. Ho raggiunto un livello di cinismo tale da non saper più piangere. Non piango più,non ci riesco, nemmeno a sforzarmi. E questo non mi rende triste, non più... piuttosto direi indifferente. A volte capita che un'emozione mi travolga... provvedo a seppellirla. Sono un eccellente becchino.
Almeno qualcosa so fare!
Ma in fondo... chi se ne importa?
In ogni caso seguirò il tuo consiglio.
Male, molto male... se non sei manco cretina, allora sei stronza proprio! Conosco la situazione. Non ti invidio. Ci sono passato. Dipende da te. Sono cazzi tuoi. Essere incapaci di (lasciarsi) amare è veramente la peggior cosa che possa capitarti.
ciao Paoly,
spero di non disturbarti.
mi fai venire in mente una mia conoscenza, molto vicina. non so se il tuo caso è simile - poiché ogni caso è a sé - e qui sul web non possiamo che raccontare piccoli sprazzi della nostra vita che ne danno una visione esterna limitata. e va bene così.
però, ti racconto lo stesso chi mi hai fatto venire in mente, senza per questo fare dei paragoni, ma al solo scopo di parlarne insieme e magari invitarti a riflettere se questo può servirti in una seppur piccola maniera, così come potrebbe servirti il contributo di Freddy. quindi, prendi il tutto sotto la luce di uno scambio di dialoghi per il puro dialogo, nel rispetto delle nostre diversità di approccio, ok?
ebbene, vengo al sodo:
questa mia conoscenza ha passato la sua vita fino all'età di 40 anni cercando di compiacere gli altri, comportandosi come gli altri la volevano e seguendo dei diktat imposti dall'ambiente in cui viveva e dall'educazione impartitale. praticamente, era la classica persona alla quale dispiaceva dire di NO.
poi, si è come risvegliata e non si è più riconosciuta nell'immagine che aveva creato di se stessa per se stessa.
il suo brusco e violento "risveglio" ha contribuito a far allontanare molte persone, si è isolata, è entrata in depressione ed è diventata egoista, aggressiva verbalmente verso chi le stava accanto, smorzando anche il rapporto con chi aveva scelto come compagno di vita.
penso fosse un'alienata di se stessa in piena regola.
naturalmente, ha anche somatizzato questa sua grande inquietudine interiore.
ha fatto un lungo percorso di recupero e solo ora, dopo 15 anni, ha cominciato a trovare un suo equilibrio personale, anche se ormai intaccato da quel male oscuro che non è stato riconosciuto in tempo proprio da chi diceva di amarla, forse adagiato su un'immagine di una compagna e donna con certe caratteristiche, plasmata secondo una certa mentalità. non è stato riconosciuto il suo disagio forse anche perché lei ha sempre indossato, inconsapevolmente, una maschera; forse (penso io) per insicurezza, per carattere di fondo, o per un'educazione troppo rigida. magari, in concausa di tutte le cose insieme in un mix ad orologeria pronto ad esplodere, chissà? le mie, sono supposizioni basate su ciò che ho visto e "captato" in sensibilità psichica.
e
la sua pecca, secondo me, è che non è mai stata in grado di fare rivoluzioni nella sua vita, non si è mai "ascoltata" davvero, restando imprigionata in un'illusoria immagine che ha costruito negli anni cercando di piacere prima di tutto agli altri, dimenticandosi completamente.
>>>> segue >>>>
>>>> continua >>>>
........
quando assistette alla mia rivoluzione (scappai di casa a 20 anni) rimase turbatissima e si chiedeva come potessi arrivare a tanto, mi diceva che erano cose che non si facevano, che stavo facendo del male ai miei genitori, che ero giovane e che dovevo avere qualche rotella fuori posto o che, peggio, stavo prendendo brutte strade.
beh, io ho avuto il coraggio di esser me stessa e di non aver paura di seguire un mio percorso contando solo sulle mie forze, un percorso nel quale mi sono incamminata fermamente. e penso di aver realizzato in maniera soddisfacente quello in cui credevo. credevo in me e nella mia vita.
sono del parere - forte della mia esperienza - che seguire il proprio cuore, sapendo di fare la cosa giusta per se stessi, fregandosene degli altri e di cosa possano pensare,
penso che non sia mai uno sbaglio. naturalmente, nei limiti dei propri principi fondamentali di vita.
mah, chissà? ho come l'impressione che occorrerebbe essere più coraggiosi ed onesti verso la propria indole, ed è questo coraggio che manca a tanti. viviamo in una società impostata su certe regole e convenzioni, e la famiglia di origine ha un peso specifico per la forte influenza che può avere sul nostro carattere che, comunque, è solo nostro e non può essere cambiato da situazioni imposte o da un'ambiente che si discosta dalla nostra vera natura.
prima o poi, la natura ci presenta il conto..
(scusa la lunghezza del mio intervento)
.attimi
questo video è nato principalmente per Ricky Farina ma, sono sicura che non ne avrà a male se lo condivido anche con tutti voi, in particolare con Paoly.
un abbraccio sincero a tutti..
https://www.youtube.com/watch?v=hFDsE7Ll28o&t=112s
vi lascio in pace per un po'. scusate l'onnipresenza..
.attimi
Paoly,
io credo che in fondo tutti noi lottiamo ogni giorno con noi stessi, perché non accettiamo di essere anche (o soprattutto) altro da quello che vorremmo essere (l'ideale) o da quello che cerchiamo di essere per rispondere ad aspettative altrui.
Il male è nella nostra natura, come il bene, ma noi pretendiamo di metterlo a tacere convinti di poterne vivere senza. Errore. Quindi... "un po'" di pace la trovi se accetti di essere "anche" cattiva, cinica, stronza, egoista, aggressiva... Perché dobbiamo essere per forza persone buone, solari, simpatiche, socievoli se non lo siamo? E questo non significa necessariamente fare del male agli altri.
Per quanto riguarda l'amore, beh... forse amare è semplicemente lasciare che l'altro sia quello che è, senza tradire noi stessi.
Per quanto riguarda la canzone...o pezzo musicale... io sono absolutely su queste frequenze:
https://www.youtube.com/watch?v=pwRHadppuU8
un po' funky e un po' soul... un mix tra:
https://www.youtube.com/watch?v=dWyfBKLQSwg
e
https://www.youtube.com/watch?v=lZoBGCrSV5Y
Non lo so Paoly... ma una che chiama "compagno" il coniuge regolarmente sposato magari pure in chiesa, con tanto di prete, fiori, e invitati ecc. ecc. facenti parte del teatrino un po' falsina deve essere! ¿Noooo?
Attimi,
come te sono scappata di casa a 19 anni, scegliendo un'università in un'altra città. E avevo accanto a me i miei pochi veri amici, l'amore non mi interessava. Ero me stessa, ma essere me stessa ha sempre implicato qualche problema... perché la mia vera identità è indissolubile dalla mia malattia. E la mia malattia crea l'abisso attorno a me... quindi ho desiderato e desidero semplicemente sentirmi "normale". Quanto può essere desiderabile sentirsi "normali"... perciò mi sono sottoposta a terapie di ogni tipo, non so dire quanti medici ho incontrato, ho perso il conto... e mi hanno salvata, sia chiaro... a parte qualche ricovero forzato ogni tanto... ho promesso a me stessa che non sarebbe più accaduto. Perciò ho deciso di impegnarmi ad essere "normale". Ad essere come gli altri mi desiderano... perché desidero ardentemente esserlo. Per proteggerli. Per sentirmi "normale". Per cadere in piedi. E ho abbandonato tutto ciò che mi allontanava da questo obiettivo... castrandomi.
Una volta uno dei medici migliori che ho avuto mi ha detto: non puoi liberarti di te stessa, ed anche se butterai la tua anima dalla finestra essa ritornerà, sfonderà la porta. Il tuo è un dono e una condanna, impara a godere del dono e ad accettare la condanna. Gli altri si adegueranno. Ma io mi rifiutavo di accettare questa verità, perciò lui ha deciso un giorno di non essere più il mio medico. Mi disse che la mia scelta di rinnegare la mia essenza era per lui un fallimento e che per questo preferiva affidarmi ad un collega. Non l'ho più rivisto... e ho continuato a perseguire il mio obiettivo.
Mi è sembrato di riuscirci, di avere finalmente un'esistenza quasi "normale". Ma da qualche tempo l'altra me ha cominciato a scalciare, a urlarmi dentro... lei vuole uscire. È alla porta ed intende sfondarla. Sto innalzando barricate per non farla entrare... per non permetterle di portarmi via lo scampolo di pace e dolcezza che ho conquistato, per non permetterle di ferire e portarmi via il bellissimo uomo che ho accanto. Cosa importa se non sono me stessa, se non sono che un riflesso? È l'unico modo che conosco per sopravvivere degnamente, per sentirmi un po' in pace, per non restare sola. Ma lei è più forte... è sempre stata la più forte delle due. Resto immobile dietro la barricata. Il mio uomo resta a guardarmi, impotente... non sa più cosa dire, cosa fare... perché l'ho condannato a tutto questo? Io non so amare, nemmeno credo nell'amore... ho voluto credere di crederci. Lei è tornata. Non se ne andrà. Dovrei ucciderla... ma non credo di esserne capace. Perché lei era la mia amante... e perché sono pacifista. Essere pacifisti, in certe circostanze, è ridicolo.
La cosa divertente è che sono consapevole di scrivere un mare di cazzate. Eppure le scrivo e ho pure il muso di condividerle. Ecco l'altra me... lei scrive, l'idiota.
Eppure tutto passa, o così pare. Una sonora risata e via.
@Freddy
Ho sposato il mio uomo in piccolo un mulino lungo il fiume della mia infanzia, il mio caro amico e maestro di arte floreale creò per me e mi fece dono di un bouquet di rose e spighe di grano, e di una piccola composizione vegetativa da appoggiare sul tavolo. Nient'altro. Per una floral designer era piuttosto strano, il mio maestro era molto contrariato, avrebbe voluto vedermi spuntare teatralmente dai fiori... ma volevo che fosse così. Gli invitati non erano molti, in sostanza tutti coloro che amiamo. Gli indesiderati esclusi, parenti compresi... e questo ha creato più di qualche spiacevole attrito in famiglia, ma non ce ne siamo curati. Marito... cosa significa "marito"? Io non credo in Dio. E non ho la pretesa che sia... per sempre. Lui è stato ed è il mio compagno, il mio compagno di vita, prima e dopo il matrimonio, con o senza anello al dito. Il matrimonio è un contratto, il compagno è carne e sangue. Io la vedo così.
Paoly,
ma l'università chi te la pagava?
vedi, io ho preso due stracci e sono andata ad abitare in una cantina. avevo un lavoro e da lì, da zero assoluto, senza aiuti, ho iniziato la mia vita in totale indipendenza da famiglia e parenti. eravamo io e la mia libertà contro i pregiudizi e le condanne morali a cui non facevo caso.
quello che mi racconti, dei mille medici e in particolare di quello che ha dato forfait è quello che è successo pari pari alla persona di cui ho accennato. film già visto. questa persona, inoltre, incolpa(va) la famiglia di origine della sua situazione, specialmente sua madre. lei e la sua mamma sono due pianeti differenti ma uguali, in quanto non hanno quell'opportuna elasticità mentale per rendersi conto che quello che è stato è stato e che il passato (per come inquadro io la situazione) deve essere solo motivo di esperienza personale senza essere però motivo di recriminazioni sterili che si ritorcono contro il proprio essere, e contribuiscono a creare vibrazioni negative.
è il presente che conta, con un piccolo leggero sguardo sul futuro, per un minimo di progettualita' necessaria.
va bene anche progettare cosa farai domani e stop.
sei malata? chi te lo ha messo in testa? cercati Paoly e fallo insieme a chi ti è accanto. se hai sposato un uomo con le palle (e non come quello senza palle che ha sposato la persona di cui ti ho parlato) ti saprà dare la scossa necessaria. ma, come ha detto giustamente Freddy, il compito principale è sulle tue spalle. ne hai le risorse, smettila di guardare nell'acqua stagnante del tuo passato e affronta la vita muovendoti. non arenarti, non nasconderti, non sprecarti.
Ti Voglio Bene..
.attimichenonrileggochesonofuoricasaconsmartphone
Attimi,
io ho semplicemente una malattia. Nessuno ha colpa, a parte la genetica forse... il passato più o meno traumatico da il suo contributo ma non ha colpa. È una malattia come una qualsiasi altra malattia, capita di avere una patologia... soltanto la mia colpisce il cervello. E, non essendo fisicamente tangibile, la maggior parte delle persone non riesce a comprenderla. Questa è la vera tragedia. Nemmeno io la comprendevo, la rifiutavo, e mi vergognavo... ma col tempo ho imparato. Ho imparato a conoscerla, ad accettare le cure farmacologiche, i percorsi a cui ero riluttante... No, nessuno può darti una scossa. Nemmeno tu. Una malattia non sì scuote, si cura. Solo allora puoi combattere, una volta che sei ben armata. A volte però le armi, le cure non riescono ad arginare la malattia... e allora si prova con un'altra cura, e poi con un'altra, e così via. E me ne sono fatta una ragione, come una qualsiasi altra persona affetta da una malattia... solo che dopo più di vent'anni di battaglie capirai che mi sento un po' stanca... non una sfortunata vittima ma soltanto una persona un po' stanca... e non guardo al passato, guardo al presente. E il presente è che mi sento stanca. Nient'altro.
Passerà. Tutto passa.
Ti abbraccio,
Paoly
"non puoi liberarti di te stessa, ed anche se butterai la tua anima dalla finestra essa ritornerà, sfonderà la porta. Il tuo è un dono e una condanna, impara a godere del dono e ad accettare la condanna. Gli altri si adegueranno."
il dottore che ti ha detto ciò era davvero bravo, secondo me.
più fai resistenza, peggio è.
dovresti diventare "amica" di quella parte di te che rifiuti.
il cervello è strano: io ho superato una "fobia" facendomela mentalmente amica.
ora non mi viene più a trovare.
le pasticche creano un circolo vizioso dal quale è poi difficile liberarsi. e innescano disturbi fisici e metabolici.
parlo per quell'esperienza indiretta di cui sopra che ti ho raccontato. e se è possibile non abusarne, meglio eh!
ma, certo, ogni caso è a sé..
Ti racconterò una cosa divertente: un bel giorno andai in studio dal mio medico per una seduta. Sempre quello stesso medico. Tra l'altro era davvero un bell'uomo, ombroso ed enigmatico... vabbè. Ero giovane, e molto poco propensa alla sofferenza. Quindi gli ho chiesto, senza tanti preamboli, se non fosse il caso di accelerare l'iter e di sottopormi ad un ciclo di elettroshock. Lui mi ha fissata negli occhi per qualche interminabile minuto (faceva sempre così, mi fissava negli occhi senza concedermi una minima espressione) e poi ha riso, e non come un medico ma come un uomo. Mi rispose: incredibile, in tutta la mia carriera sei la prima persona a chiedermi di poter fare un elettroshock! No, non farai mai un elettroshock. Toglitelo dalla testolina. Mi diede del tu, per la prima ed unica volta. Peccato. Una scossettina... chi lo sa? Col tempo poi ci ridi su, riesci a cogliere il lato comico delle cose. È la risata che mi salva, sempre.
:-)
io avevo il ginecologo che era un gran bel tenebroso. dio quanto era bello!
sempre abbronzato, atletico e slanciato, voce profonda. praticamente un fotomodello. era un vero piacere farsi visitare da lui
:-)))
sai com'è,
se diamo la sua parte all'occhio
rendiamo giustizia al motto, no?
meeehhhh, era davvero un gran bel gnocco..
Ehhh... non puoi permetterti di pensare al tuo psichiatra in quel modo... è la fine. E lui era uno psichiatra geniale, troppo importante per me... non potevo perderlo, indi scansavo con intelligenza il solo pensiero. Lo persi comunque... fu un dolore che non si può esprimere... non dissi una parola, non una. Ma era giusto così.
Era un omone, massiccio e atletico, pelato e con un volto armonioso ma vissuto, segnato, e uno sguardo inquietante... arrivava in ospedale con la sua moto. Allora girava voce che fosse un single incallito... mah. Molte donne si attaccano agli psichiatri come sanguisughe... errore gravissimo. Avrà avuto una quarantina d'anni allora, era giovane ma già con una carriera invidiabile, in molti lo consideravano il migliore. Anch'io, naturalmente. Quando uscivo dalla porta dopo la seduta mi stringeva la mano e abbozzava un sorriso, un sorriso contenuto ma pur sempre un sorriso. Altre concessioni mai, ero una poco più che ventenne poppante ma mi dava del Lei, sempre.
Che strano, non pensavo a lui da un'eternità...
..e ti ricordi Paoly di quel professore..quello che ogni risata gli moriva in un ghigno..(satanico)
Anonimo
Uno psichiatra è un medico psichiatra, e non può essere nient'altro. Non può essere un amico, nessun rapporto diverso da quello professionale è possibile... può essere solo il tuo psichiatra. Altrimenti ha fallito, molto più spesso è il paziente ad immaginare un rapporto diverso e a fallire. A me non è mai successo, almeno questo mai. E un bravo psichiatra è sempre inquietante, quasi sempre è più matto dei suoi pazienti. Se così non fosse dubiterei della sua capacità professionale. Gli psichiatri sono una fauna interessantissima... wow.
Quel professore invece era anche un amico, una strana specie di amico... o almeno così credevo... un demonio, esatto.
Ora mi eclisso, libero finalmente il blog di Monsieur Farina dai miei vaneggiamenti. Ringrazio tutti per la sopportazione. È stata una seduta interessante... non è che qualcuno di voi è psichiatra, vero?
Goodnight ladies, ladies goodnight.
Paoly ti rispondo a rate, perché hai scritto dei pipponi. E io lavoro e mi rompo già tutto il giorno. A occhio e croce ti sei scelta una parte da Mistica/martire. Addirittura da semi-posseduta. Cerca di prenderti le tue responsavilità come essere umano. Tutto questo tergiversare, parlare di malattia sinceramente lo trovo ridicolo. Che ti credi che bon potevo anche io spacciarmi comodamente per matto? Ma io non sono mediocre come te. Dici di aver letto Sartre e allora prenditi la responsabilità di esistere. Non è un gioco. Devi fare delle scelte. Se non le fai con la scusa che sei "malata" sei in malafede. Lo sai? Beh te lo dico io, se nessuno te lo ha mai detto.
Anzi le rate non mi piacciono. Compro subito e in contanti. Quindi ho finito. Frigna meno.
Freddy, hai ragione.
Ma in questo momento me ne frego.
Sono ricola, certo che sì!
E pure mediocre. Perché per me esistete è esattamente un gioco. È una roulette russa con colpi di scena in canna.
Non mi sono di certo scelta, sono quel che sono.
Mi impegno ogni santissimo giorno ad essere un essere umano responsabile... ma non lo sono. Non lo sono nell'indole, il mio essere responsabile è una farsa. La farsa mi viene bene, molto bene... ma in questo momento non ne ho proprio voglia. Che ci posso fare...
In questo momento me ne frego.
Ho la coscienza di non essere una bella persona.
Pazienza.
E non mi sto ipocritamente martirizzando, sto dicendo soltanto la verità.
Detta la verità ritorno a fregarmene.
Ora va così.
Me ne fotto altamente.
Domani... chissà.
Anch'io sempre in contanti.
@Paoly
questa canzone dovresti dedicarla a quella Paoly che bussa alla tua porta.
MENTRE TUTTO SCORRE
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