martedì 15 luglio 2014

TU SEI PIETRA

Pietra, tu sei pietra, e su di te edificherò la mia assenza.
Non una parola, nessuna reazione, nemmeno un rigurgito.
Un vomito di memoria, niente di niente. Impassibile come
uno sfintere cadaverico. Ombra cinese, e domani ombra
mesopotamica, e un giorno ombra fra le ombre. Turista
dell'altrove turistico, per fare ritorno sempre, e per sempre,
nella tua identità immobile, insapore, senza scatti e senza
voli, perché non basta prendere un aereo per volare, tu
sei pietra, e affondi nel tuo mare glaciale di assenze.
L'unico modo che ti è rimasto per sorprendere qualcuno
è accendere la luce quando un ladro è in casa. Non sei.
E non sai essere la meraviglia di un ritorno, anche solo
un ritorno di parola, anche solo per dire "ciao, come va?".
L'addio è futile, una siocchezza, una clinica per ciao
terminali, l'addio è la lobotomia dell'imprevedibile, un
radicale sterminio dello stupore , tu sei pietra, io sono vita.

3 commenti:

attimiespazi ha detto...

bisogna imparare a perdonare queste pietre che si barricano dietro l'indifferenza di cui si nutrono. in fin dei conti la loro è solo paura, e la paura impietrisce i cuori e li rende inconsapevolmente aridi.
Quando si inciampa in queste pietre, che un tempo si pensava fossero preziose, si rimane spaesati e sicuramente profondamente amareggiati.

.attimi.

rickyfarina ha detto...

Lavora Attimi, lavora al capolavoro, giorno e notte, non dormire.

attimiespazi ha detto...

Ricky, ti confiderò una cosa: il soggetto del capolavoro da te citato è un capolavoro egli stesso, quindi il risultato sarà .....