Le persone sono strane. E fanno cose strane.
E non c'è nulla di strano in una persona strana
che fa una cosa strana, sarebbe strano il contrario.
Ho visto uno mettersi le dita nel naso durante
un funerale, forse cercava un piccolo diamante.
Poi ho conosciuto una persona che ha messo
un annuncio per cercare la propria solitudine.
Alcune persone torturano le margherite nella
vana speranza di una certezza, altre confondono
le acque per annegare nel dubbio, alcuni vanno
a scuola di addii perché non sanno pronunciare
quella parola definitiva, altri dicono arrivederci
con leggerezza inaudita e non temono i burroni.
Conosco un uomo che si è perso nelle spessore
infiinitesimale delle proprie tenebre, un altro ha
cucito l'orlo ma gli è scappato un urlo ed è morto.
Le persone strane fanno cose strane, la cosa più
strana di tutte è morire. O forse vivere. Ma c'è
poi una grande differenza? No, la differenza è un
velo, un velo sottile di respiri argentati. Quando
sono stanco di tutte queste stranezze mi metto
a osservare i bambini: corrono, si baciano, ridono,
piangono e corrono ancora e non muoiono mai,
non muoiono mai nel mio mondo strano di poeta.
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