Quando incontro una persona serena, capita raramente ma capita, mi
viene voglia di strozzarla. E godo al pensiero di una serenità cianotica.
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La vita è un fiume in piena, eppure sento di persone che hanno dei punti
fermi. Come fanno? Tutti i miei punti fermi sono annegati da tempo.
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Ogni tanto durante la giornata mi dico "addio", così, per farci l'abitudine.
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Era un intellettuale, riusciva ad amare solo nelle pause di riflessione.
Morì da solo, ma colmo di riflessioni. Il cervello è una fregatura.
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Volere essere amati per quello che siamo è degradante, io vorrei essere
amato per la tensione continua che mi spinge a non essere ciò che sono.
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Cerco di eliminare gli ultimi residui neuronali che ancora vagano nel mio
cervello, bisogna staccare il respiratore all'intelligenza ed essere felici.
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Fare un film sommesso, senza dare nell'occhio, un film per un palato,
non per tutti, un palato solo, scelto a caso: il mio. Piccole ostie filmiche,
transustanziazioni digitali, autocrocifissione, risorgere con un clic.
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