domenica 15 settembre 2013

UN UOMO POCO RACCOMANDABILE

Ho appena visto un film violentissimo: una donna
viene brutalmente stuprata e si vendica con ferocia.
Questo film fa parte della "collezione Costantini",
un'eredità di circa 2000 dvd che il grande pittore
Flavio Costantini ha lasciato ai fratelli Farina.
Costantini aveva un debole per l'horror, forse per
esorcizzare l'orrore che a volte provava per la vita.
Il film non è certo un capolavoro ma è indimenticabile,
e crea una nausea irrefrenabile verso la violenza
contro le donne. E dopo la visione del film viene
da interrogarsi sulla propria violenza. Ho guardato
dentro di me, ho rovistato nel mio passato, ho
passato al vaglio i miei rapporti con le donne e sono
arrivato alla conclusione che sono un uomo poco
raccomandabile. Sono stato aggressivo, mi sono
azzuffato con i miei amori, soprattutto con Valeria.
Sono stato brutale. Sessualmente brutale.
E ora che Valeria è diventata "un'estranea" provo
un sentimento di vergogna e di pentimento.
Il desiderio sessuale in lei si era spento e in me
no, e questo generava morbosità, malessere e
anche violenza. Un'asimmetria libidica devastante.
Un uomo violento è sempre un perdente.
La tortura di non essere desiderato mi trasformava
in un "torturatore". Avrei dovuto troncare una
relazione così patologica, invece no, mi ostinavo,
l'addio mi sembrava una forma di violenza
ancora peggiore, invece l'addio può essere libertà.
E pace. Questo film mi ha fatto affrontare il mio
demone, e la speranza è quella di diventare un
uomo migliore. Ma viene da chiedersi se non sia
insita nel concetto stesso di coppia la violenza.
Gelosia, frustrazione, egoismo, ossessione.
Diventiamo poliziotti e controllori del partner,
pretendiamo senza più desiderare, dimentichiamo
che il desiderio è magia, non costrizione.
Non guardiamo più ma osserviamo, ci mettiamo
a spiare l'amore, e con implacabile naturalezza
diventiamo mostri. E rendiamo l'amore un posto
terribile. Esistono coppie felici? E la felicità
non è spesso un tragico malinteso? Ecco, un film
di serie B, un horror, ha innescato in me queste
riflessioni. Un altro regalo di Flavio Costantini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Costantini ti ha lasciato in eredità i suoi incubi.