giovedì 16 giugno 2011

LA LEGGEREZZA DEL GIOCO

5 commenti:

Anonimo ha detto...

meraviglioso!

Anonimo ha detto...

"Non credo a chi vuole insegnarmi la felicità, seguirò sempre
i poeti, gli unici esseri in grado di dare nuove forme al dolore." Posso solo dirlo con parole tue; sei davvero un poeta. Sei insuperabile quando tocchi le corde del cuore senza cadere in retorica, A settembre sarò a Milano verrò a cercarti per stringerti la mano. Bravo davvero Peppe De Biasi

Anonimo ha detto...

"Non credo a chi vuole insegnarmi la felicità, seguirò sempre
i poeti, gli unici esseri in grado di dare nuove forme al dolore." Posso solo dirlo con parole tue; sei davvero un poeta. Sei insuperabile quando tocchi le corde del cuore senza cadere in retorica, A settembre sarò a Milano verrò a cercarti per stringerti la mano. Bravo davvero Peppe De Biasi

rickyfarina ha detto...

possiamo mangiare anche assieme oltre che stringerci la mano...la mia nuova mail è riccardofarina69@yahoo.it, ciao

Anonimo ha detto...

E' un film che si guarda con gusto. Ognuno di questi ragazzi è una straordinaria storia che vorrei sentir raccontare e tu le racconti tutte e tutte assieme. Ecco la grande forza dello sport, i sani valori ai quali educa. Ecco la sensibilità fuori dal comune che sa fare di una partita di calcio una storia d'amore.
E' un privilegio poter godere di queste immagini, poter immaginare quanto e quale affetto ci sia tra quei due ragazzi che si scambiano tenerezze, nel colore diverso della loro pelle e nel valore immenso che tale diversità possiede; quale e quanto entusiasmo ci sia nelle ragazze che si divertono a lanciar le biglie o nei ragazzi che corrono come fulmini dietro a quella palla. Quanta bellezza c'è in quel temporale estivo? Quale prodigio lo manda giù dal cielo come purificazione e come gratificazione. E' uno scambio tra cielo e terra, quella parte di terra che è rimasta sana e che forse ci salverà. Perchè è l'unica parte che ancora può salvarci tutti: ad essa appartiene e pertiene la poesia. Non c'è diversità. Non c'è negazione. C'è solo gioia di vita. E di vivere. Senza retorica, senza pietismi falsi e senza fronzoli inutili che rendono gli uomini schiavi di un'apparenza insensata.
Siete stati grandi. E' un film pulito. Un documento. Che mostra la bellezza che ancora esiste. Che dimostra la pochezza di alcuni pregiudizi e l'eccezione superba che è un sorriso.
Grazie per questo quadro di stupenda umanità e di colori meravigliosamente "van-goghiani". Anche questo reportage è fedelissimo alla poetica fariniana. Con un "non so che" che sa renderlo ancora più intenso, tanto da generare infinita tenerezza. E sa persino partorire il coraggio di provarla ancora la tenerezza. Sono commossa. Tanti tanti tanti complimenti. Medea.