mercoledì 15 giugno 2011

IL BACIO INSOLITO

1 commento:

Anonimo ha detto...

Strade sudate. Come il suo volto. Strade imperlate di pioggia che stanno ad un volto imperlato di incomunicabilità come i violini stanno al dolore.
“L’amore è mostruoso” perché è torbido, peccaminoso, folle. La follia infatti salva dall’amore: è l’unico rimedio a questo veleno del quale non si sa fare a meno, come una maledizione. Ed è una maledizione che più fa bruciare e consuma e più non la si vuol tenere cucita addosso. E il veleno diventa una seconda pelle Mentre lo ascolto quest’uomo provo come una sorta di nauseabonda attrazione: mi sembra di sentire il suo odore di fumo, alcol e vomito, mi sembra di avere un martello pneumatico nella pancia, eppure non so distogliere lo sguardo da lui. Perché è la sua una logica che tengo lontana da me, perché la temo: mi lascia barcollare in una vertigine senza appiglio. Non ha voglia di essere salvato, né di precipitare lui: sono io che è come se gli chiedessi aiuto. Perché io ho il terrore di perdere il controllo e se qualcuno mi insegnasse ad accettare di andar fuori dai binari forse accetterei di lasciarmi andare ad un amore che sia a misura umana.
Mi torna in mente, ancora una volta, Il trillo del diavolo di Tartini: senza orchestrazione, ma col solo violino. Sembra non essere armonioso, ma allo stesso tempo non è neanche rumore. Non è forse così l’Uomo del Bacio insolito? Lui non è musica… ma non è rumore. È follia. E nella follia è l’infinito. Con un immaginato e immaginario errore di notti di cattivi odori e sulfurei baci, ma è esistenza. Selvatica, tremenda esistenza, mostruoso attaccamento all’autodistruzione e incoerente, incontrollabilmente incoerente, timor di Morte.
Mostro, incantami ancora. Mi immergo nel tuo mondo e sto bene. Grazie.