martedì 18 ottobre 2022

UNO SGUARDO DI PACE

Oggi sono stato al funerale della mamma di Gabriele a Corsico,
la signora Anna, che ho avuto la fortuna di conoscere.
Sono arrivato con largo anticipo e mi sono preso due cosette
da mangiare, crocchette con la besciamella, cose così, e la
donna che mi ha servito al momento di pagare mi fa "complimenti
per il profumo, buonissimo", le rispondo che si tratta di
Intrigo, regalo della mia pupa. Compro anche due Estathé,
uno per me e uno per Gabriele. Salgo a casa di Gabriele e
lo trovo benissimo, ha messo su qualche chiletto che gli sta
proprio bene, e anche il volto è più sereno. Mi dice che non
è commosso ma emozionato per il funerale di sua mamma.
Beviamo gli Estathé e Gabriele mi parla dei Rosacroce e dei
processi alchemici di trasmutazione dell'essere umano, lo
ascolto divorando le mie crocchette. Poi sale il fratello che
è diversissimo, eleganza impeccabile ma formale, mentre
Gabriele ha un'eleganza tutta sua, sbrindellata. Andiamo
in chiesa, camminando fianco a fianco in silenzio.
C'è la bara con i fiori, il prete e il rito dell'Eucaristia.
Questo è il mio corpo. Questo è il calice del mio sangue.
Il mio cappello blu riposa sulla panca di legno.
Chiudo gli occhi e ascolto i canti gregoriani, la mia mente
vola ed è grata, il mistero della vita e della morte
si sciolgono nel canto, basterebbe questo per rendere sacro
questo ritrovo di esseri umani al cospetto della morte,
una morte fragilissima, in attesa della Resurrezione, per
chi ci crede, ma anche per chi non crede come me è
sempre una fonte di stupore angelico che riscalda il cuore.
Poi arriva la sorpresa finale (un dono del covid), il
prete dice "scambiamoci uno sguardo di pace". Non
più la vecchia e cara stretta di mano, ma uno sguardo.
Immagino un cieco, le sue mani pacifiche sul mio viso.
La messa è finita. Usciamo. Gabriele si accende una
sigaretta. Ci abbracciamo. Mi fermo a guardare la foto
di Anna che sorride, le dono il mio sguardo di pace e
poi mi allontano verso il 325, l'autobus che mi riporta
a Milano. Salgo e timbro il biglietto.

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