giovedì 27 ottobre 2022

DA MIRO

Ieri con Roby Rosi siamo andati da Miro, ristorante di Viareggio.
Entrata alle 21 in punto. Crocchette di pesce e besciamella con
focaccia come antipasto di benvenuto, poi crostini alle arselle,
tre bianchi e tre rosati. Vino di accompagnamento un bel Vermentino
fresco in secchio pieno di ghiaccio. Poi risotto ai gamberi e
burrata, uno a testa, poi spaghetti bottarga, pomodorini gialli e
vongole, mezza porzione, poi spaghetti alla trabaccolara, mezza
porzione, poi Roby ha voluto anche come un bambino goloso
una cotoletta alla milanese con patate al forno! Poi dolce, Roby
un tortino al cioccolato, io il patatrac, una sorta di crème caramel
con amaretti, sherry di accompagnamento, che è un vino liquoroso
spagnolo molto denso, da meditazione. Che bello meditare, altro
che buddismo, al limite io e Roby siamo per il budinismo.
Roby era la quarantottesima volta che andava da Miro, la mia
era la diciottesima, sono maggiorenne. Fuori a fumare una
sigaretta, io, Roby non fuma. Un ragazzo indiano vuole darci
due rose! E continua a ripetere "perdè, perdè, perdè, perdè",
che lingua è? Perdè? E di che cosa vuole farsi perdonare?
Gli diamo 5 euro ma le rose può tenersele, se rientriamo da
Miro con due rose ci scambiano per...beh...meglio non dirlo.
Due caffettini, un bicchiere d'acqua e poi ritorno a casa, molto
e molto e molto lentamente, se mi fermano sono cazzi, c'è
il ritiro della patente, mentre guido Roby mi dice tutto felice
"che bella serata, eh?".

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