venerdì 23 febbraio 2018
LUSH - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/23/lush-le-saponette-inglesi-saranno-pure-equo-solidali-ma-ce-un-limite-al-mio-senso-etico/4183201/
giovedì 22 febbraio 2018
ECCOMI
Ciao, eccomi. Non ho il blocco dello scrittore perché non sono uno scrittore.
Che dite? Forse è l'assenza di sigarette che mi crea vuoti mentali?
In realtà sto passando molto del mio tempo spulciando i video di YouTube.
Mi sto facendo una scorpacciata di Federico Zeri e Claudio Strinati, anche
Sgarbi ogni tanto, e Paolucci, insomma, avendo appena letto un libro
su Michelangelo, sto ascoltando critici che parlano d'arte. Dio mio!
Quante cose ignoro! Sono un abisso di ignoranza, ma non mi vergogno.
Anzi: è uno stimolo. Quasi fisiologico! Federico Zeri è il più colto di
tutti, impressionante, anche la sua vita è affascinante, una cultura che
scende e sale a qualsiasi livello, dalle fognature dell'antica Roma alle
pennellate metafisiche, quasi soffiate, dell'ultimo Guido Reni, un uomo
che leggeva un libro al giorno come minimo. Comunque...stasera mi
incontro con Gianni Andone per un nuovo ritratto filmato della Chisciotte.
Claudio Strinati è molto simpatico, ve lo consiglio.
Che dite? Forse è l'assenza di sigarette che mi crea vuoti mentali?
In realtà sto passando molto del mio tempo spulciando i video di YouTube.
Mi sto facendo una scorpacciata di Federico Zeri e Claudio Strinati, anche
Sgarbi ogni tanto, e Paolucci, insomma, avendo appena letto un libro
su Michelangelo, sto ascoltando critici che parlano d'arte. Dio mio!
Quante cose ignoro! Sono un abisso di ignoranza, ma non mi vergogno.
Anzi: è uno stimolo. Quasi fisiologico! Federico Zeri è il più colto di
tutti, impressionante, anche la sua vita è affascinante, una cultura che
scende e sale a qualsiasi livello, dalle fognature dell'antica Roma alle
pennellate metafisiche, quasi soffiate, dell'ultimo Guido Reni, un uomo
che leggeva un libro al giorno come minimo. Comunque...stasera mi
incontro con Gianni Andone per un nuovo ritratto filmato della Chisciotte.
Claudio Strinati è molto simpatico, ve lo consiglio.
mercoledì 21 febbraio 2018
martedì 20 febbraio 2018
IL GIORNO DEI COMPLIMENTI
Oggi è il giorno dei complimenti, ogni tanto capiterà, oggi tocca a Farinomane.
Ci siamo conosciuti anni fa a Bari. Si è presentata minigonnata e sorridente, mi
ha fatto subito simpatia, e non solo: ho sentito tutta la sua femminilità. Siamo
andati a mangiare in un bel ristorante, mi sono assentato per seguire il richiamo
della mia vescica e sono rimasto intrappolato nel bagno, non riuscivo più ad
aprire la porta e faceva caldo, ho iniziato a sudare, ho provato a concentrarmi
in tutti i modi, le ho tentate tutte, niente da fare, porta bloccata, intanto Farinomane
mi attendeva al tavolo, non potevo dilungarmi oltre, ho iniziato a bussare
forte alla porta del bagno fino a quando non mi hanno sentito, è venuta una
cameriera e ha aperto semplicemente la porta nel senso opposto, in sostanza
non avevo pensato alla cosa più banale: spingere la porta verso l'esterno e non
verso l'interno come stavo facendo. Poco male, raggiungo Farinomane, si mangia,
si parla, si sorride, mi nutro anche della sua intelligenza. Mi dice che vedermi
dal vivo è bello perché si notano sfumature che in video sfuggono. Siano
benedette le sfumature. Mi offre il pranzo! Fare il regista rende! Poi camminiamo
per Bari fianco a fianco e a braccetto, sembriamo due vecchi amici o due
amanti che hanno raggiunto la pace dei sensi, io non le metto la mano sul culo
e lei non mi mette la mano sul pacco, tutto questo succede in un universo
parallelo, nella Bari parallela che cammina a braccetto della Bari reale.
Ci prendiamo anche un dolce e un caffè in un bar, se non ricordo male.
Poi le compro un dvd dei Monty Python: Il senso della vita! Alla fine ci
salutiamo con allegra tristezza, il viaggio verso Milano è ancora lungo, lei
mi chiede un autografo, glielo faccio, e in un universo parallelo la bacio e
le tocco il culo dicendole: "Ciao cocca, sei uno schianto". Essere il Ricky
Farina reale non è male, ma anche quello parallelo ha il suo perché!
Ci siamo conosciuti anni fa a Bari. Si è presentata minigonnata e sorridente, mi
ha fatto subito simpatia, e non solo: ho sentito tutta la sua femminilità. Siamo
andati a mangiare in un bel ristorante, mi sono assentato per seguire il richiamo
della mia vescica e sono rimasto intrappolato nel bagno, non riuscivo più ad
aprire la porta e faceva caldo, ho iniziato a sudare, ho provato a concentrarmi
in tutti i modi, le ho tentate tutte, niente da fare, porta bloccata, intanto Farinomane
mi attendeva al tavolo, non potevo dilungarmi oltre, ho iniziato a bussare
forte alla porta del bagno fino a quando non mi hanno sentito, è venuta una
cameriera e ha aperto semplicemente la porta nel senso opposto, in sostanza
non avevo pensato alla cosa più banale: spingere la porta verso l'esterno e non
verso l'interno come stavo facendo. Poco male, raggiungo Farinomane, si mangia,
si parla, si sorride, mi nutro anche della sua intelligenza. Mi dice che vedermi
dal vivo è bello perché si notano sfumature che in video sfuggono. Siano
benedette le sfumature. Mi offre il pranzo! Fare il regista rende! Poi camminiamo
per Bari fianco a fianco e a braccetto, sembriamo due vecchi amici o due
amanti che hanno raggiunto la pace dei sensi, io non le metto la mano sul culo
e lei non mi mette la mano sul pacco, tutto questo succede in un universo
parallelo, nella Bari parallela che cammina a braccetto della Bari reale.
Ci prendiamo anche un dolce e un caffè in un bar, se non ricordo male.
Poi le compro un dvd dei Monty Python: Il senso della vita! Alla fine ci
salutiamo con allegra tristezza, il viaggio verso Milano è ancora lungo, lei
mi chiede un autografo, glielo faccio, e in un universo parallelo la bacio e
le tocco il culo dicendole: "Ciao cocca, sei uno schianto". Essere il Ricky
Farina reale non è male, ma anche quello parallelo ha il suo perché!
lunedì 19 febbraio 2018
giovedì 15 febbraio 2018
mercoledì 14 febbraio 2018
POESIA CAPRICCIOSA
Ciao, sono una poesia capricciosa!
Me ne frego della morte e del dolore!
Non ci penso nemmeno a sembrare
una poesia intelligente, figuriamoci!
Va di moda la stupidità, e voglio
essere una poesia al passo con i tempi.
Non aspettatevi versi melodiosi!
Niente di tutto questo. Andate da
un'altra parte. Qui troverete solo
parole messe in colonna, a cazzo
di cane. Avete qualcosa da ridire?
E leggetevi Leopardi! Fuori dalle
palle. Se non vi va bene, se la cosa
vi sembra di cattivo gusto, fatevi
un clistere con la vostra serietà.
No, scusate, non volevo essere
così offensiva, in fondo sono solo
una poesia capricciosa, non mi
piace la maleducazione, anche se
mi diverte un casino! Cazzo, fica,
palle! Culo! Culo! Culo! Culo!
Ahahaha. Volete sapere che cosa
mi tormenta? Questo: mai e poi
mai potrei riconoscere un cadavere
all'obitorio, io riconosco solo la
vita, fosse anche il mio cadavere
non lo riconoscerei! Sono pronto
a barattare tutte le tenebre del
mondo per una piattola, una bella
piattola vivente sul mio cazzo.
Sul mio cazzo vivo!
Me ne frego della morte e del dolore!
Non ci penso nemmeno a sembrare
una poesia intelligente, figuriamoci!
Va di moda la stupidità, e voglio
essere una poesia al passo con i tempi.
Non aspettatevi versi melodiosi!
Niente di tutto questo. Andate da
un'altra parte. Qui troverete solo
parole messe in colonna, a cazzo
di cane. Avete qualcosa da ridire?
E leggetevi Leopardi! Fuori dalle
palle. Se non vi va bene, se la cosa
vi sembra di cattivo gusto, fatevi
un clistere con la vostra serietà.
No, scusate, non volevo essere
così offensiva, in fondo sono solo
una poesia capricciosa, non mi
piace la maleducazione, anche se
mi diverte un casino! Cazzo, fica,
palle! Culo! Culo! Culo! Culo!
Ahahaha. Volete sapere che cosa
mi tormenta? Questo: mai e poi
mai potrei riconoscere un cadavere
all'obitorio, io riconosco solo la
vita, fosse anche il mio cadavere
non lo riconoscerei! Sono pronto
a barattare tutte le tenebre del
mondo per una piattola, una bella
piattola vivente sul mio cazzo.
Sul mio cazzo vivo!
domenica 11 febbraio 2018
SONO AL MARE
Sono al mare. Torno mercoledì mattina.
Quinto giorno senza fumo. Praticamente
mi tengo un sigaro in bocca spento per
riuscire nel mio progetto salutista. Mi dico
che posso accendere il sigaro quando
voglio e tirare una boccata. Oggi sono
andato a pranzo alla Cicala, un ristorante
sul mare: ottimo. Ero con mamma e mio
fratello Roberto. C'era il sole. Ha pagato
mio fratello perché mamma aveva lasciato
la carta di credito a casa. Ieri sono stato
al funerale di mio zio Vezio, non mangerò
mai più i totani al faro di Cecina, erano
una sua specialità. Ora zia Mirella è senza
il suo Vezio, dopo 70 anni d'amore.
Al funerale c'erano tutte le sorelle Vitali,
tutte vive: Marcella, Margherita, Marna,
Mirella e mia madre Milena. Marcella
ha 97 anni ed è la primogenita, mia
mamma ne ha 78 ed è l'ultima. Eravamo
nella chiesa del Galluzzo, c'era anche
Giancarlo, il mio cugino, ex pompiere,
tutto acciaccato, ci si fa male e bene a
salvare le persone dal fuoco, e come un
toscanaccio di razza ha detto: "Bisognerebbe
fare un'infornata unica con tutte le
sorelle Vitali, altrimenti ci toccherà fra
poco un funerale dietro l'altro, mi ci metto
anche io nel forno!". Mi piace che nelle
mie vene ci sia sangue toscano.
Mi aiuta a non impazzire. Ho questa
acufene che mi divora il cervello di
notte, un fischio alle orecchie da paura.
Zia Mirella è senza il suo Vezio.
Per fortuna non è lucida, continua a
chiedere: "Dov'è Vezio? Quando
torna?". E noi che l'amiamo le
diciamo: "Mirellina, Vezio non
tornerà più, ora vive solo nei
nostri cuori".
Quinto giorno senza fumo. Praticamente
mi tengo un sigaro in bocca spento per
riuscire nel mio progetto salutista. Mi dico
che posso accendere il sigaro quando
voglio e tirare una boccata. Oggi sono
andato a pranzo alla Cicala, un ristorante
sul mare: ottimo. Ero con mamma e mio
fratello Roberto. C'era il sole. Ha pagato
mio fratello perché mamma aveva lasciato
la carta di credito a casa. Ieri sono stato
al funerale di mio zio Vezio, non mangerò
mai più i totani al faro di Cecina, erano
una sua specialità. Ora zia Mirella è senza
il suo Vezio, dopo 70 anni d'amore.
Al funerale c'erano tutte le sorelle Vitali,
tutte vive: Marcella, Margherita, Marna,
Mirella e mia madre Milena. Marcella
ha 97 anni ed è la primogenita, mia
mamma ne ha 78 ed è l'ultima. Eravamo
nella chiesa del Galluzzo, c'era anche
Giancarlo, il mio cugino, ex pompiere,
tutto acciaccato, ci si fa male e bene a
salvare le persone dal fuoco, e come un
toscanaccio di razza ha detto: "Bisognerebbe
fare un'infornata unica con tutte le
sorelle Vitali, altrimenti ci toccherà fra
poco un funerale dietro l'altro, mi ci metto
anche io nel forno!". Mi piace che nelle
mie vene ci sia sangue toscano.
Mi aiuta a non impazzire. Ho questa
acufene che mi divora il cervello di
notte, un fischio alle orecchie da paura.
Zia Mirella è senza il suo Vezio.
Per fortuna non è lucida, continua a
chiedere: "Dov'è Vezio? Quando
torna?". E noi che l'amiamo le
diciamo: "Mirellina, Vezio non
tornerà più, ora vive solo nei
nostri cuori".
LE MIE PERVERSIONI - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/11/oggi-vi-confesso-tutte-le-mie-perversioni/4148993/
martedì 6 febbraio 2018
CARISSIMI
Carissimi, vorrei ringraziarvi tutti perché mi tenete compagnia e perché mi nutrite,
non solo con il vostro spirito ma anche con il vostro cibo! Mi sono arrivate
le marmellate di Paoly stamattina, che bello! C'è anche una tavoletta di cioccolata
di Modica. E una bella lettera. Per me è essenziale
questo reciproco nutrimento, ecco perché vorrei tutti invitarvi a cena a casa mia,
è un mio sogno. Il convivio (il convivere) mi sembra l'unica sconfitta a questa
maledetta/benedetta solitudine che è la vera cicatrice dell'esistenza.
Siamo tremendamente soli, inutile ingannarci, ma nel convivio questa solitudine
si stempera tra un bicchiere di vino e una risata e i confini del nostro spirito sembrano
dissolversi, forse nemmeno la fusione del coito ha questo potere del nutrirsi assieme.
Il rituale è l'essenza dell'umano, siamo esseri rituali, come dice bene
uno scrittore: "L'uomo è l'unico animale che porta il cibo alla bocca",
gli altri animali portano la bocca al cibo, cosa ben diversa.
non solo con il vostro spirito ma anche con il vostro cibo! Mi sono arrivate
le marmellate di Paoly stamattina, che bello! C'è anche una tavoletta di cioccolata
di Modica. E una bella lettera. Per me è essenziale
questo reciproco nutrimento, ecco perché vorrei tutti invitarvi a cena a casa mia,
è un mio sogno. Il convivio (il convivere) mi sembra l'unica sconfitta a questa
maledetta/benedetta solitudine che è la vera cicatrice dell'esistenza.
Siamo tremendamente soli, inutile ingannarci, ma nel convivio questa solitudine
si stempera tra un bicchiere di vino e una risata e i confini del nostro spirito sembrano
dissolversi, forse nemmeno la fusione del coito ha questo potere del nutrirsi assieme.
Il rituale è l'essenza dell'umano, siamo esseri rituali, come dice bene
uno scrittore: "L'uomo è l'unico animale che porta il cibo alla bocca",
gli altri animali portano la bocca al cibo, cosa ben diversa.
lunedì 5 febbraio 2018
CHISCIOTTE - IL FATTO QUOTIDIANO
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/05/chisciotte-la-mia-casa-di-produzione-immaginaria/4134629/
giovedì 1 febbraio 2018
ABBI FEDE
Credimi, sono tutto ciò che non desideri,
eppure sono il tuo uomo ideale.
Abbi fede nelle mie incoerenze, nelle
mie agili turpitudini, e nei miei foschi
torpori, credimi, non farti sfuggire questo
esemplare da non prendere in esempio,
questo goffo animale pulsante tra le
vertigini e le noie abissali, non lasciare
che una parola stupida come -addio-
ti strappi alle mie veglie febbrili e alle
mie voglie ipnotiche, c'è tanto da godere
con un uomo folle di dolore, punto da
atroci sofferenze di scimmia inerte, se
tu saprai donare il tuo bel viso alla sorte
che non è poi così cattiva come dicono,
se tu saprai amarti nella fragilità pescosa
di un brivido, avrai tutto il mio nulla.
Abbi fede, credimi, è un fuoco di paglia
che arde nel cuore eterno delle cose.
eppure sono il tuo uomo ideale.
Abbi fede nelle mie incoerenze, nelle
mie agili turpitudini, e nei miei foschi
torpori, credimi, non farti sfuggire questo
esemplare da non prendere in esempio,
questo goffo animale pulsante tra le
vertigini e le noie abissali, non lasciare
che una parola stupida come -addio-
ti strappi alle mie veglie febbrili e alle
mie voglie ipnotiche, c'è tanto da godere
con un uomo folle di dolore, punto da
atroci sofferenze di scimmia inerte, se
tu saprai donare il tuo bel viso alla sorte
che non è poi così cattiva come dicono,
se tu saprai amarti nella fragilità pescosa
di un brivido, avrai tutto il mio nulla.
Abbi fede, credimi, è un fuoco di paglia
che arde nel cuore eterno delle cose.
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