martedì 2 luglio 2013

FEGATO D'OCA

Tu prendi le mie parole e le ingoi. E quando mi guardi mi fai
tremare di desiderio. Stai seduta sul divano, accavalli le gambe
e sorridi. La notte alita sui vetri delle finestre: ci spia.
Sento crescere nelle mie mutande un muscolo amico.
Sono ipnotizzato dalla tua bocca, non riesco a distogliere
lo sguardo, mi si apre la cerniera come per magia, ti bacio
sul collo, gusto le tue pulsazioni con la mia lingua, mi fai
venire la cappella d'oca, brividi eterni, e strazianti. E anche
tu che non sei un'oca hai la pelle d'oca. In frigo ho un vasetto
di fegato d'oca. Improvvisamente vedo oche dappertutto.
Siamo circondati da uccelli. Apri le cosce ed esce un uccello.
Un fenicottero rosa. Poi un'aquila reale ci artiglia la carne.
Un corvo si insinua nel nostro respiro, combattiamo con
la morte. Ma il volo silenzioso di un gufo ti distrae. Così tra
tanti uccelli ti dimentichi del mio. E io ti uccido, con amore.
Ma perché se ti uccido sono io a morire? Maledetti uccelli.

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