venerdì 30 ottobre 2009

LETTERA A UN MORTO














Caro morto,
voglio ringraziarti di cuore per essere morto, diciamolo
francamente: la vita non ti donava, e il respiro non era
il tuo forte. Ora sei una persona seria, composta, anche
se tendi inevitabilmente alla decomposizione.
In vita non ti ho mai trovato simpatico, parlavi troppo,
dicevi sciocchezze su sciocchezze, ma noto con piacere
che adesso ti nutri della radice del silenzio, la radice
più saggia che ci sia.
So che speravi nell'aldilà, sei rimasto deluso?
L'aldilà è una bara chiusa, l'avresti mai
immaginato?
Prendi il lato positivo della situazione: le bare
sono comode, terribilmente comode.
E soprattutto: nessuno verrà a giudicarti!
I peccati che hai commesso e quelli che hai
omesso sono cuciti per sempre
nel tuo cuore di pietra.
Ora scusami ma devo salutarti, vado
a cena da Marina, tua moglie, ricordi?
Non ti dico addio, non sono così stupido, so bene
che ci rivedremo.
Per il momento ti porgo i miei più estinti
saluti.

Ricky Farina 


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