lunedì 16 febbraio 2009

PENSIERINO MORTALE


Non è la morte a farmi paura, ma l'eventualità
della morte, che è cosa leggermente diversa.
Questo abisso in scatola che ci portiamo tutti
dentro. Con la sua bella data di scadenza. E come
reagire davanti all'Ineluttabile? Fuggire in
Australia? Morire tra i marsupiali? In fondo, mi
chiedo, perché enfatizzare la morte? Perché
farla diventare un mistero, un enigma colossale?
Non è nulla, è il nulla che fa il suo mestiere.
Certo non è facile dire addio a una giornata di
sole, alle bistecche alla fiorentina, alle stelle,
al vento, ai fiori, ai sorrisi di chi ti ama. Non
è facile. Addio è una parola indispensabile.
Ma odio questa parola. Preferisco dire ciao.
Un ciao lieve. Che l'addio, quando verrà, sia
una brezza. Un contrappunto. Un soffio.
Mi rendo conto di essere attaccato a ogni
briciola di questo universo. E il mio istinto
di libertà si ribella alla censura. Alla
censura definitiva, senza appello. Ma è una
ribellione così fragile, così insensata...
...così umana.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

c'ho un brufolo sul collo, è grave??

Anonimo ha detto...

tra l'altro è etimologicamente molto più sincero un ciao che un addio.
"addio" ha in sé la menzogna.
"ciao" una presa di coscienza.

hal

Anonimo ha detto...

Ahò! ma basta un dentista a farti cagare nelle mutande?

..E poi il nulla al lavoro è la noia, non la morte.

Will

Hal, "ciao" deriva dal veneziano "sciau", che significa "schiavo".
Come dire "schiavo vostro".
"Addio" etimologicamente invece significa: crepa.

Sciau
Will