sabato 16 febbraio 2008

NECROPOLI:ETICA DELLA LETTURA

Mi accingo a leggere Necropoli di Boris Pahor.

"Un memoir indimenticabile ed evocativo.
Con la sua voce intensa e originale Pahor
penetra nel cuore dei lettori e li conduce
nel luogo dove perse la maggior parte
dei suoi compagni e molto di sé"

"Un libro sconvolgente, la visita a un campo
della morte e il riaffiorare di immagini
intollerabili descritte con una precisione
allucinata e una eccezionale finezza di
analisi"

E Magris dice:"Necropoli riesce a fondere
l'assoluto dell'orrore con la complessità
della storia"

Devo ammettere che sono imbarazzato.

La copertina del libro e fin troppo
patinata e cool.

Stride con le "immagini intollerabili"
che mi aspettano fra le pieghe, e
le piaghe, di queste pagine.

Mi domando se esista un'etica della
lettura, un modo appropriato di
affrontare questo libro.

Me lo chiedo anche la mattina quando
leggo le tragedie sui quotidiani
inzuppando un cornetto nel cappuccino.

Se questo è un lettore.

Un lettore pasciuto, piccolo borghese,
con le maniglie dell'amore,
lo champagne nel frigo, la bistecca
sul piatto.

Se questo è un lettore.

Penso che il dolore, la morte e
l'assurdo penetrano anche
nella mia vita
tranquilla.

E leggo la prima pagina
con serenità.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho visto l'intervista di Pahor ieri da Fazio!!!
Sembrava molto Pertini.