I futuri morti, contemporanei, che si muovono non mi fanno molto effetto, forse perché vivo e muoio nel loro stesso momento. Invece mi colpiscono molto i morti ripresi nei primi filmati della belle epoque. La nuova tecnologia che ha permesso di eliminare l’eccessiva velocità da marionetta e la colorazione delle immagini ha reso loro contemporanei ed attuali. Li guardo nelle strade affollate, le tante carrozze, i loro volti incuriositi che scrutano il nuovo marchingegno che li osserva. Sono così “presenti”, così “vivi”, così “reali”. Il loro passato diviene il mio presente, vorrei fermarli, parlargli, son così tangibili. È bastato rallentarli e colorarli per ridar loro la vita. E scoprire poi della donna, artista, che ridiede un volto ai mutilati in viso della prima guerra.
Interessante il commento ma non sono d'accordo, in realtà sono contrario a ogni opera di restauro, sembra un paradosso, ma è proprio il tempo a dare verità, la patina del tempo, Stanlio e Ollio a colori sono orribili e così i film muti colorizzati: perdono credibilità. Mentre scorgere la mortalità palpitante nel presente è eccitante, rende tutto unico, estatico e macabro al contempo, ma un macabro celeste.
Ricky, penso che andrebbe precisato che c'è restauro e restauro. esempio: come sarebbero miseramente deperiti gli affreschi michelangioleschi senza le opere di restauro! sono state la loro salvezza, e andavano preservate. ok, dare il colore a vecchi filmati in b/n penso che contribuisca a cancellare quell'autenticità propria che accompagna la storia del Cinema. quindi, in questo frangente sono d'accordo con te. però sono d'accordo nel restaurare vecchissime pellicole cercando di mantenere il più possibile le loro origini, per salvarle dalla distruzione del tempo. ora, mi stavo chiedendo: il tuo essere = contrario ad ogni opera di restauro = implica anche quelle di cui i piccoli esempi sopra?..
Tu colpito ed eccitato dalla mortalità del presente, io dalla vitalità e dalla mia impotenza di interagire col passato che per me, con quel colore, diventa incredibilmente credibile, attuale, odierno. Con la dolorosa consapevolezza che io sono fuori tempo, mentre loro sono eterni nel loro momento, ma irraggiungibili. Forse perché so che loro non furono una comica o una trama muta di un film, loro sono stati resi eterni nella loro normalità quotidiana che è così simile alla mia. Io viaggio nel loro tempo, nel loro presente, li osservo, ma loro non lo sanno. Non sanno che io esisto, mentre io so che loro sono esistiti e li vedo.
Attimi, ogni mio ragionamento si tende sempre sopra il precipizio capovolto dei paradossi. Santo restauro nel caso di Michelangelo o delle vecchie pellicole, ma alla fine mi resta un non so che di amaro in bocca, non saprei spiegartelo, non so, è come quando nel finale de La bella e la bestia, si scioglie l'incantesimo e il mostro lascia il posto a un bellissimo giovane, io rimpiango sempre il mostro.
ho capito. tu vedi e senti quella sacralità dell'atto creativo che ti piacerebbe rimanesse cristallizzato nel suo tempo. testimone di se stesso. sì.
(anche per me il finale de La Bella e La Bestia è stato deludente. i due dovevano continuare ad amarsi per quello che apparivano. Belle lo amava al di là delle apparenze. ma forse, più che un significato estetico c'è dietro un altro significato: e cioè come il vero amore può tirare fuori il meglio, il bello di una persona, e come, al contrario, l'egoismo e la rabbia possano renderla brutta, egocentrica e accentuarne i lati peggiori. nel cartoon della Disney, i personaggi di contorno sono fantastici! per me, poi, che parlo anche con gli armadi, è stato come un ritrovarmi a casa. ahahahah. Lumière, il mio preferito, se ricordo bene il nome del candelabro)..
7 commenti:
I futuri morti, contemporanei, che si muovono non mi fanno molto effetto, forse perché vivo e muoio nel loro stesso momento. Invece mi colpiscono molto i morti ripresi nei primi filmati della belle epoque. La nuova tecnologia che ha permesso di eliminare l’eccessiva velocità da marionetta e la colorazione delle immagini ha reso loro contemporanei ed attuali. Li guardo nelle strade affollate, le tante carrozze, i loro volti incuriositi che scrutano il nuovo marchingegno che li osserva. Sono così “presenti”, così “vivi”, così “reali”. Il loro passato diviene il mio presente, vorrei fermarli, parlargli, son così tangibili. È bastato rallentarli e colorarli per ridar loro la vita. E scoprire poi della donna, artista, che ridiede un volto ai mutilati in viso della prima guerra.
Interessante il commento ma non sono d'accordo, in realtà sono contrario a ogni opera di restauro, sembra un paradosso, ma è proprio il tempo a dare verità, la patina del tempo, Stanlio e Ollio a colori sono orribili e così i film muti colorizzati: perdono credibilità. Mentre scorgere la mortalità palpitante nel presente è eccitante, rende tutto unico, estatico e macabro al contempo, ma un macabro celeste.
Ricky,
penso che andrebbe precisato che
c'è restauro e restauro.
esempio: come sarebbero miseramente deperiti gli affreschi michelangioleschi senza le opere di restauro! sono state la loro salvezza, e andavano preservate.
ok, dare il colore a vecchi filmati in b/n penso che contribuisca a cancellare quell'autenticità propria che accompagna la storia del Cinema.
quindi, in questo frangente sono d'accordo con te. però sono d'accordo nel restaurare vecchissime pellicole cercando di mantenere il più possibile le loro origini, per salvarle dalla distruzione del tempo.
ora,
mi stavo chiedendo:
il tuo essere
= contrario ad ogni opera di restauro =
implica anche quelle di cui i piccoli esempi sopra?..
Tu colpito ed eccitato dalla mortalità del presente, io dalla vitalità e dalla mia impotenza di interagire col passato che per me, con quel colore, diventa incredibilmente credibile, attuale, odierno. Con la dolorosa consapevolezza che io sono fuori tempo, mentre loro sono eterni nel loro momento, ma irraggiungibili. Forse perché so che loro non furono una comica o una trama muta di un film, loro sono stati resi eterni nella loro normalità quotidiana che è così simile alla mia. Io viaggio nel loro tempo, nel loro presente, li osservo, ma loro non lo sanno. Non sanno che io esisto, mentre io so che loro sono esistiti e li vedo.
Attimi, ogni mio ragionamento si tende sempre sopra il precipizio capovolto dei paradossi. Santo restauro nel caso di Michelangelo o delle vecchie pellicole, ma alla fine mi resta un non so che di amaro in bocca, non saprei spiegartelo, non so, è come quando nel finale de La bella e la bestia, si scioglie l'incantesimo e il mostro lascia il posto a un bellissimo giovane, io rimpiango sempre il mostro.
ho capito.
tu vedi e senti quella sacralità dell'atto creativo
che ti piacerebbe rimanesse cristallizzato nel suo tempo.
testimone di se stesso.
sì.
(anche per me il finale de La Bella e La Bestia è stato deludente. i due dovevano continuare ad amarsi per quello che apparivano.
Belle lo amava al di là delle apparenze.
ma forse, più che un significato estetico c'è dietro un altro significato: e cioè
come il vero amore può tirare fuori il meglio, il bello di una persona,
e come, al contrario, l'egoismo e la rabbia possano renderla brutta, egocentrica e accentuarne i lati peggiori.
nel cartoon della Disney, i personaggi di contorno sono fantastici! per me, poi, che parlo anche con gli armadi, è stato come un ritrovarmi a casa. ahahahah.
Lumière, il mio preferito, se ricordo bene il nome del candelabro)..
Tu Attimuccia sei la Bella che si è fatta amica con la Bestia che è Freddy. Ricky è Gaston, tutto pieno di sé...
Anonimo bannato
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