domenica 25 agosto 2013

SONO UN UOMO

Sono un uomo, qualifica involontaria.
Avrei potuto essere chiocciola o verme.
Anche lepre. Forse orso. Ma così non è.
Sono un uomo. Il silenzio mastica le mie
vertigini, e le mie domande angosciate.
Le articolazioni del pensiero franano e
l'attimo-dinamite innesca lo stupore.
Chiedersi il significato della vita è già
tradire la vita. Nascere è venire a galla.
Nell'abisso. E vaneggiare nella ratio.
Eviscerato enigma il vento, la parola
cede il suo senso al vortice, non c'è pace
che non sia ebete e voluttuosa disfatta
della coscienza, ed è l'organismo nudo
a condurre l'uomo nel suo unico centro.
Sangue mistico, l'orribile innocenza di
un morso che genera la libertà. Nessuna
colpa nel desiderio. Bruciare i giardini
dell'idiozia paradisiaca è l'atto fondativo
di una felicità senza senso, quindi pura.

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