giovedì 2 agosto 2012

MANIFESTO ICONOCLASTA


Per "scuotere la coscienza" molti mettono su facebook
immagini di bambini affamati, bambini ustionati, bambini
ammalati, bambini morti. Lasciate in pace i bambini.

Lo fate in buona fede, lo so. Siete delle brave persone, lo so.
Ma lasciate in pace i bambini.

L'immagine è sacra. L'immagine di un bambino morto non è
solo un'immagine. L'immagine è il bambino morto.

Non mettete cadaveri su facebook. Mettete, se vi piace,
le immagini dei vostri compleanni, delle vostre vacanze.  
Immagini "prive di valore", immagini senza senso,
che possono stare tranquillamente su facebook,
insieme alle pubblicità, ai cuoricini, agli emoticon.

Ma non aggiungete orrore all'orrore. Lasciate in pace
i bambini. Solo l'arte ha il diritto di trattare il senso e
il valore di quelle immagini, solo l'arte.

(L'arte resta arte su facebook? Questo è un altro capitolo
che tratteremo un'altra volta.)

Non siete su facebook per scuotere le coscienze, non è
il luogo adatto. Siete su facebook per fare quattro
chiacchiere tra amici, per lenire la solitudine forse, per
tentare di sedurre qualche "contatto", per dare spazio
alla vostra personalità, e questo si può fare. 

Scrivete poesie, pensieri, sfogatevi pure. Fate piccoli
filmati. Fate pure. Divertitevi. Divertiamoci.

Ma lasciate in pace i bambini affamati, i bambini ammalati,
i bambini ustionati e i bambini morti.

Non avete il diritto di "trattare" quelle immagini, di postarle
con un semplice clic, il sacro deve restare inviolabile.

Voi, così facendo, profanate il Senso.
"Bestemmiate l'immagine."

Solo l'arte può farlo, ma l'arte può stare su facebook?

Un quadro di Picasso trasformato in un magnetino
non è più un quadro di Picasso, è un magnetino.

E la foto di un bambino morto su facebook diventa
un magnetino, lo capite questo?

Lasciate in pace i bambini.
L'immagine è sacra.

L'immagine di un bambino morto non è solo
un'immagine, l'immagine è il bambino.

Ma su facebook diventa un magnetino, e voi
questo dovete capirlo, altrimenti fate parte
di quell'orrore, anche voi mostri. 

3 commenti:

RobySan ha detto...

Non "scuotono", vogliono solo sentirsi a posto con la loro "coscienza".

In questo senso, facebook è la versione semplificata di una messa.

Semplificata perché senza liturgia ed è autoofficiante, cioè: autoreferenziale.

L'arte ha tutti i diritti, compreso quello di vanificare l'immagine e di dissolverne l'aura, e la gran bacheca digitale è la riproducibilità della riproducibilità: se anche potesse esservi arte (e mi pare un'eventualità assai remota) sarebbe arte volgarizzata, resa accessibile senza "percorso".

L'arte può (ha il diritto di) non avere Senso. Ma sempre ha significato: remoto, inaccessibile, che si svela d'un lampo in una situazione impensata tre anni dopo aver "ammirato" l'opera pensando "ma che cazzo voleva dire?" (be', non voleva dire niente: non poteva sapere di voler dire ciò che ti ha detto).

L'immagine, da pietismo peloso e autoassolutorio, del bambino morto non è arte perché è svelata fin dall'inizio: non è nemmeno mistificazione, se ci pensi.

RobySan ha detto...

"Scrivete poesie, pensieri, sfogatevi pure. Fate piccoli
filmati. Fate pure. Divertitevi. Divertiamoci."

P.S.: per pietà, no, NON scrivete poesie. Ve ne prego!

rickyfarina ha detto...

Ciao RobySan, siamo d'accordo su tutto, per quanto
riguarda lo scrivere ricordo la frase di una poetessa
che diceva "preferisco la vergogna di scrivere poesie alla vergogna di non scriverle", in fondo già l'atto o
il tentativo di scrivere poesie è di per sè apprezzabile
in quanto comporta sempre una riflessione sulla vita,
basta essere consapevoli del monito di Longanesi "l'arte è un appello al quale troppi rispondono senza essere stati chiamati" e ricordarsi di Gozzano che diceva "mi vergogno di essere un poeta", e se lo diceva Gozzano figuriamoci noi!