domenica 26 agosto 2012

INSONNIA ED ESTASI

Insonnia ed estasi quando mi dormi accanto,
nessuna sofferenza, solo splendore.
Il privilegio di essere il testimone notturno
dei tuoi sogni, la gioia segreta di spiare le
ondulazioni del tuo respiro, molle statua che
galleggia sul mio desiderio: il tuo corpo.
Invadi il mio buio con un fuoco innocente.

Mi fai martire della veglia, e godo anche dei
tuoi incubi che fanno tremare il tuo seno, che ti
fanno ansimare sul confine della notte, che
mi fanno vomitare inchiostro sulla tua pelle.
Vorrei essere un insetto per danzare sulle tue
ciglia musicali, vorrei essere l'alba per morire
nella implacabile freschezza del tuo risveglio

1 commento:

Medea ha detto...

Questa sequenza di immagini ha la leggerezza delle notti che segnano la coscienza e l'incoscienza.
E' quasi annullamento del turbinoso tormento umano che si transustanzia in carnale contemplazione di un corpo che è il principio di ogni desiderio e la meta-l'unica meta- di ogni piacere. "Estasi" appunto. Permessa dall'"insonnia". Che perde, in questo caso-unico anche qui-, ogni suo connotato smanioso. C'è quella mistificazione a me tanto cara: parole mediante le quali poter accarezzare un sentire non esplicabile. Questo è dei poeti. Solo dei poeti. Tu lo sei. E io sono ripetitiva a dirlo ogni volta. I tuoi ultimi scritti hanno una carica diversa. Una vitalità alimentata da un cambiamento appena percettibile, ma che noto.
A volte colgo la banalità del mio vivere ancorata a certe situazioni "da copione", ovviamente di quel cinemino di quart'ordine fatto di luoghi comuni triti, ritriti e stratriti. Poi giunge qualcosa a consolarmi: è il mio sentire che muta certi ricordi di banali amplessi in qualcosa che resterà dentro di me straordinario come un'aurora boreale. Su quello nessuno può sindacare, soprattutto io. E per fortuna l'insonnia solitaria è vinta dalla stanchezza e rinnovata dagli incubi. Ma anche questo forse fa essere vivi. E quella che io chiamo morte è un vitalissimo zampillare di umana secrezione. Sei infinitamente bravo. Infinitamente.