sabato 23 giugno 2012

DIALOGO CON LA SOLITUDINE


Solitudine: Tu hai scelto di raccontare gli esseri umani, e per farlo bene
devi stare da solo. Devi essere libero. Capisci?

Riccardo: No. Non capisco l'equazione solitudine uguale libertà.
A me sembra il contrario. Mi sento prigioniero di me stesso.

Solitudine: Tu non devi avere legami, non devi avere una relazione
stabile, la stabilità ti ucciderebbe. Dammi retta.

Riccardo: No, mi darebbe più forza.

Solitudine: Mi spiace caro, non funziona così, il tuo destino è quello
di essere un uomo aperto a tutto e a tutti, questa è la solitudine.

Riccardo: Fottiti. Io voglio una compagna, voglio farti a fettine
stronza di una solitudine.

Solitudine: Non puoi offendermi senza ferire te stesso.
E poi che cosa hai da donare a una compagna?

Riccardo: Dono te.

Solitudine: E pensi che donare solitudine agli altri sia la
soluzione? Chi può desiderarmi?

Riccardo: Un'altra solitudine. Non ti senti sola?

Solitudine: Basto a me stessa.

Riccardo. Certo, tu parli così perché non hai il cazzo.

Solitudine: Che dici? Il tuo cazzo è il mio.

Riccardo: Puttana!

Solitudine: Scopami.

Riccardo: Non ho il preservativo.

Solitudine: Non importa, partorisco solo specchi.

Riccardo: Aiuto.

Solitudine: Aiutati che Dio ti aiuta.

Riccardo: Tu sei Dio?

Solitudine: Non lo avevi ancora capito?

Riccardo: Allora aiutami!

Solitudine: Eccomi.

Riccardo: Quindi non ho speranze?

Solitudine: No. Sei finalmente felice?

Riccardo: Sì.

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