sabato 24 luglio 2010

UNA POESIA DI MEDEA MERINI


A Richard F.

Mezzanotte e cinquantaquattro
per sempre: scarnificare le membra
e affrontare la Forza selvaggia
della Vita che incombe.
Si perpetua uno Stupro sfrontato:
contorto groviglio di pensieri
che sono macerie.
Imbrigliato nell'imbroglio
di un Essere necessario e ineluttabile,
chiuso nell'apertura tracimante
di un'Erezione notturna
che beve sangue sacro
e combatte un dio onnipotente
con titanico vigore
e pudicizia spudorata.
E' l'ironico arrendersi
all'urgenza impetuosa di vivere
e al sapore salino del respiro ingoiato.
La guerra è nell'abisso
di sconosciute caverne,
ombre nuove e serpenti
ricattano i pensieri di un uomo impaurito.
Un ultimo spavento
cede al Sonno smanioso,
che è "fratello di Morte".

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