Funziona così: un giorno un amico ti fa una foto a tradimento
di spalle, ti vedi il culo grosso e finalmente decidi di metterti
a regime alimentare: il pane che adori, le pizze che vorresti
sposare in chiesa, la pasta che per te è essenza vitale, i dolci
che rendono la vita meno amara, il vino che trabocca d'amore
e d'amicizia, tutto questo viene messo all'indice per almeno
sei mesi. Questo è il proposito, all'inizio non ci credi ma quella
foto ti ritorna in mente, la linea diventa la tua ossessione, tu
che non hai mai capito e amato la geometria, ora pensi solo
alla linea. Con uno sforzo immane fai la prima settimana di
dieta, soffrendo come un cane, sognando pizza margherita
tutte le notti e arriva sempre (è matematico) un amico o una
amica che ti dice: "Ti vedo ingrassato". Allora il mondo ti
crolla addosso, vorresti strozzare chi ha pronunciato la frase
nefasta, ma fai finta di nulla, ti mangi le unghie dalla rabbia
ma stai zitto, covi la tua vendetta, sei a dieta da una settimana
e ne farai un'altra e un'altra ancora e un giorno quella persona
dovrà confessare al mondo che sei dimagrito, che hai una
linea invidiabile! Fra sei mesi tutti dovranno ricredersi.
E finalmente, nonostante il cattivo umore costante, arriva
l'agognato giorno in cui ti vedi in forma, ti entrano anche
i pantaloni di qualche anno fa, di colpo ti senti un eroe, un
eroe felice che ha raggiunto la sua meta con coraggio, che
ha lottato contro i demoni digrignanti della fame, così esci
di casa fiero della tua linea, innamorato della geometria e
che cosa accade nella tua gioia unidimensionale? La stessa
persona che ti aveva visto ingrassato dopo una settimana
di dieta, immancabilmente ti dice: "Ma che ti è successo?
Sei malato?". E allora in quel momento tu sai che potresti
diventare un assassino. Lo sai e ne hai paura. E fuggi in
lacrime verso la prima pasticceria che incontri sul cammino.
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