venerdì 24 marzo 2023

LA POESIA CHE MI VEDE

Guarda che ti vedo, è inutile che fai il furbo, ti sei alzato
perché non riesci a farti prendere dal sonno, arranchi in
una veglia tumefatta, così sei andato in cucina, ti ho visto
mettere dello zucchero di canna sopra una fetta di limone,
poi hai preso la vodka Absolut e l'hai versata in un bicchierino
di vetro zigrinato. Ti illudi di bere l'Assoluto, invece è solo
vodka, è come l'acqua ma brucia, ti brucia l'anima.
Ti vedo che strizzi il limone zuccherato in bocca e cerchi
di scrivermi in un'ora che è già domani, ti conosco bene,
questo ti fa sentire poeta, in più se ti accendi una sigaretta
sarà tutto perfetto, ti sentirai poeta bendetto dall'insonnia.
Insonnia acufenica. Così pensi di distrarti e di distrarmi.
Pensi di riuscire a sfuggire alla mia lucida coscienza.
Tu pensi che basti così poco a fare un poeta? Povero illuso.
Lo vedi questo limone biascicato? Questo è l'emblema dei
tuoi versi insonni. Ed è inutile che riempi il portacenere.
Non farlo, ti prego. Non farlo, potresti farmi morire dal
ridere, veramente vuoi mettere Debussy? Ma bravo, bravo!
Applausi a scena aperta, ora affacciati al balcone e fissa
il tettuccio splendente di quella macchina blu, ecco, ti senti
meglio? Ti senti più poeta adesso? Ma veramente hai pensato
anche solo per un secondo che io mi lasciassi scrivere da
te? Ora che la vodka è finita che cosa farai? Un altro giro?
Non era meglio starsene a letto sotto le coperte a fare la corte
al soffitto? Non sopporti il fischio alle orecchie? Che vuoi
che sia al cospetto del sibilo delle bombe assassine? Tu sei
un privilegiato, anche nell'orrore della tua fisiologia.
Ora smettila di scrivermi, ti prego, ti stai rendendo ridicolo
ai miei occhi, agli occhi della poesia...truffatore!

1 commento:

attimiespazi ha detto...

"il poeta è un fingitore"...
ecc, ecc, ecc..