venerdì 12 ottobre 2012

PENSIERO DEL GIORNO

Per abituarsi alla mancanza di sé iniziò a cavarsi
dall'orbita un occhio, poi un testicolo, un rene, 
si segò un piede, poi una mano, si tolse una narice,
e fece dei piccoli funerali monografici a queste
parti del corpo, non voleva essere preso alla
sprovvista dalla morte, "quando arriverà" pensava
"io sarò pronto". Ma non fu così, la morte è sempre
una totalità che ti lascia senza fiato. Un addio
panoramico. 

Ricky Farina

2 commenti:

RobySan ha detto...

Esterno giorno, tempo quasi autunnale. Strada di campagna.
Campo lungo. Una figura non ben definita avanza con passo ritmato.
Lenta zoomata fino a rendere chiara l'identità del personaggio; si tratta della Morte nella sua rappresentazione dell'iconografia popolare: mantello scuro, falce a spalla ecc. Con una mano, ovviamente scheletrica, trattiene la grossa falce. Con l'altra mano fa snap-snap ritmicamente (passo in battere, snap delle dita in levare). Campo vicino, fugace colpo d'orbita in camera e sorrisetto - forse involontario. Ripresa di spalle. Il personaggio si allontana, sempre col passo ritmato e lo snap-snap swingante. Commento musicale: Nicola Arigliano, Questione di tempo.

rickyfarina ha detto...

Lo sapevo che anche tu avevi un film chiuso
nella cassa!