domenica 30 gennaio 2011

L'ATTESA

Tu che sbricioli girasoli dentro eclissi private,
e ti fai beffe delle tenebre, tu che parcheggi il
tuo respiro in sosta vietata e soffochi nello
splendore di un uragano millimetrico, tu che
fai l'inventario di tutte le tue distrazioni per
sedurre la morte, tu che alzi gli occhi al cielo
quando calpesti le radici, tu che mediti sui
chiodi conficcati nella carne mentre soffi nella
panna montata dei tuoi giorni, tu che non sai
più essere semplice, puro, e hai reso mistero
incodificabile anche il sorriso di tuo figlio, tu,
meteora sospesa in un cosmo disordinato,
avvampante allucinazione di nitide aurore,
scardina le tue certezze, apriti all'imprevisto,
socchiudi tutte le porte spalancate e attendi.    

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ringrazio che esista questo spazio per quelli come te, e per chi, due volte a settimana ci ha cliccato sopra come me. Spero non si spenga mai la luce sul tuo spirito e la tua poesia. So che anche dopo che chiudo, dentro rimane sempre qualcuno, per questo chiudo la porta con delicatezza. Leggerti e ascoltare Mozart è lo stesso. Peppe