Scrivi una poesia tracotante,
non avere paura, non devi avere
paura della morale comune
o di ciò che sembra lecito
al poeta dire o non dire.
Varca il limite della decenza
se ti va, in fondo hai la licenza
poetica o no? Usala. Se devi
dire culo, tu di' culo. Santa
Madonna. Non lesinare.
Cara poesia tracotante, io
preferirei parlare dei tramonti
con i gabbiani, magari spingermi
verso vertigine o abisso,
al limite posso dire fango. No?
No! Basta con questi cazzo di
gabbiani e di tramonti, basta
con gli abissi e le vertigini,
parlami delle mutandine delle
donne, della bava della lussuria!
Incazzati con Dio e gli angeli,
che cazzo hai da spartire tu con
gente che non ha sesso? Ma per
favore, pietà, pietà, anzi, sii senza
pietà, terribile e crudele.
Cara poesia tracotante, mi scusi
ma ora devo metterla a tacere,
lei mi rovina la piazza, il buon nome,
così non potrò mai sperare di
essere ricevuto dal papa.
Ma vattene a fanculo, stronzetto,
frocetto dei miei coglioni.
Cara poesia tracotante, non
posso accettare il politicamente
scorretto, mi scusi ma frocetto
non si può proprio sentire oggi
come oggi...
Oggi come oggi? Ma come cazzo
parli? Ma io ti...
Basta!
Nessun commento:
Posta un commento