Sta per scrivere una poesia.
Usa il verme come esca.
Le poesie sono sempre vermi
Per la bocca mostruosa dei
lettori informi.
Non sa se togliere la tazzina sporca
davanti agli occhi.
Decide di lasciarla.
La sua anima è più sporca di
quella tazzina.
E lui cerca di leggere il destino
delle prossime parole.
Quando scrive non riesce a
chiudere gli occhi.
Eppure tutte le sue poesie sono
cieche.
Le sue poesie hanno le mani dei
ciechi.
Lo toccano per capire chi sono.
Per capire dove sono.
E lui si fa toccare dalle parole
per sentire il proprio volto.
Così inizia a scrivere.
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