lunedì 24 febbraio 2025
domenica 23 febbraio 2025
sabato 22 febbraio 2025
giovedì 20 febbraio 2025
IL MORSO
Dopo che abbiamo fatto l'amore
e disfatto il letto, tu guardi sempre
fuori dalla finestra, ti giri per farmi
baciare la tua schiena, mi hai dato tutto
e ora vuoi darmi anche le spalle,
superfluo, c'è spietatezza nella
tua generosità. Immagino i tuoi occhi
che vagano nell'infinito incorniciato,
alla ricerca di un'altra idea, di un
altro delirio, una trappola a cielo aperto,
con le lenzuola e i cuscini stravolti.
Le mie mani ti stringono, le tue mani
si aprono per raccogliere un raggio di
luce. Il cuore non è mai sazio, non ci
abbandona, non può fare a meno di
noi, batte e ribatte a ogni nostra
domanda. Perché? Perché l'essere
e non il nulla? Ti giri, mi guardi, mi
mostri i denti, hai concepito un altro
morso, un morso celestiale.
STA PER SCRIVERE UNA POESIA
Sta per scrivere una poesia.
Usa il verme come esca.
Le poesie sono sempre vermi
Per la bocca mostruosa dei
lettori informi.
Non sa se togliere la tazzina sporca
davanti agli occhi.
Decide di lasciarla.
La sua anima è più sporca di
quella tazzina.
E lui cerca di leggere il destino
delle prossime parole.
Quando scrive non riesce a
chiudere gli occhi.
Eppure tutte le sue poesie sono
cieche.
Le sue poesie hanno le mani dei
ciechi.
Lo toccano per capire chi sono.
Per capire dove sono.
E lui si fa toccare dalle parole
per sentire il proprio volto.
Così inizia a scrivere.
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