venerdì 19 aprile 2013

LA FRITTELLA ULTRAMISTICA

Vivanda fritta di forma solitamente tondeggiante.
Carico la rivoltella. Lascio che il cielo sanguini.
Sparo sullo strutto. Strutto distrutto. Faccio la
posta a un postino. Un postino che fa massaggi
prostatici nel tempo libero per arrotondare.

Cerco nella memoria l'indirizzo di un ricordo
triste, lo raggiungo per tramutarlo in un ricordo
felice. Vivo di questi espedienti. Un orizzonte
mi sorprende sul ritorno, immagino un tramonto,
ma mi scoppia l'aurora in gola, e vomito il giorno.

Ho un appuntamento nel pomeriggio col postino
prostatico. La mia sessualità è un francobollo che
tutti possono leccare. Quando il postino si spoglia
vedo i suoi testicoli oscillare nel vuoto di un nudità
assoluta, allora carico la rivoltella e lo uccido.

I postini prostatici morti sono imbarazzanti, occulto
il cadavere nel giardino, tengo per ricordo il tubetto
di vaselina. Improvvisamente provo il desiderio di
schiaffeggiare un cammello. Ma non ci sono cammelli.
Allora mi punto la pistola alla testa e attendo.  

1 commento:

RobySan ha detto...

Mettiti orizzontale così verticalizzi l'orizzonte (è un espediente): il sole tramonta di lato e l'aurora se n'arriva dall'altro.
Lascia il postino a appostati
presso la tabaccaia.
"Tabaccaia è quella cosa che ti vende il francobollo e per fare la graziosa te lo lecca dal didietr" [Petrolini].
Non avrai sulla coscienza un postino prostatico morto ma l'imbarazzo che ti dà la tabaccaia, sfacciatissimamente impegnata a servirti il francobollo di fronte a tutti gli altri clienti. Clienti che, per scantonare l'imbarazzo, alzeranno il bavero del cappotto di cammello e sbaveranno celati. Desiderando forsennatamente spararsi, pure loro, o sperando tabaccaia avanzi francobolli.