lunedì 28 febbraio 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Vivo di piccole estasi, l'estasi di allacciarsi le scarpe
nel cuore di un mattino gravido di sentieri.
Ricky Farina
venerdì 25 febbraio 2011
ANTONIO E BEATRICE
Una volta ho chiesto ad Antonio : "ma tu sei su facebook?", mi ha
risposto "no, io sono nei boschi".
risposto "no, io sono nei boschi".
sabato 19 febbraio 2011
venerdì 18 febbraio 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Viviamo per infettare l'eternità col nostro possente
destino di esseri mortali.
Ricky Farina
giovedì 17 febbraio 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
POSSO
Posso appendere un quadro al muro
anche quando trema l'universo. E non
avere paura di questa mia agonia
perimetrale. Posso fare finta di nulla
anche quando non c'è nulla di finto.
E la verità mi scoppia in faccia...
Posso. Posso avere un intestino tenue
e un cervello folgorante. Posso avere
un attacco cardiaco e giocare in difesa.
Anche se la verità mi fonde il cranio.
Anche se l'universo trema posso cantare.
E appendere il mio quadro al muro.
anche quando trema l'universo. E non
avere paura di questa mia agonia
perimetrale. Posso fare finta di nulla
anche quando non c'è nulla di finto.
E la verità mi scoppia in faccia...
Posso. Posso avere un intestino tenue
e un cervello folgorante. Posso avere
un attacco cardiaco e giocare in difesa.
Anche se la verità mi fonde il cranio.
Anche se l'universo trema posso cantare.
E appendere il mio quadro al muro.
SECONDO AFORISMA DEL GIORNO
Un uomo può tutto quando guarda in faccia il mondo.
Charles-Louis Philippe
AFORISMA DEL GIORNO
Aveva il dono della semplicità, viveva con una sola idea in testa,
e gli bastava, creare forme d'amore era il suo compito, un giorno
si svegliò dentro un labirinto, non pensò nemmeno per un attimo
di trovare la via d'uscita, col filo d'Arianna si fece un golf e morì.
Ricky Farina
martedì 15 febbraio 2011
POESIA SEMPLICE
Ti incontro in una giornata di pioggia.
Tu hai un ombrello azzurro, io giallo.
Tu hai un cuore, io pure. Tu mi sorridi
e io non so rispondere ai tuoi sorrisi.
Perché i tuoi sorrisi non hanno punti di
domanda sulle labbra, e io ti amo.
Ti amo perché una parte di te è sempre
altrove, non coincidi mai con te stessa.
E io devo sempre raggiungerti, anche
quando ci abbracciamo, quando ti bacio.
Non sei solo una donna, sei un sentiero,
e i miei passi non si stancano di te...
Tu hai un ombrello azzurro, io giallo.
Tu hai un cuore, io pure. Tu mi sorridi
e io non so rispondere ai tuoi sorrisi.
Perché i tuoi sorrisi non hanno punti di
domanda sulle labbra, e io ti amo.
Ti amo perché una parte di te è sempre
altrove, non coincidi mai con te stessa.
E io devo sempre raggiungerti, anche
quando ci abbracciamo, quando ti bacio.
Non sei solo una donna, sei un sentiero,
e i miei passi non si stancano di te...
AFORISMA DEL GIORNO
Quando le cose non vanno per il verso giusto esci
all'aria aperta e segui il verso sbagliato fino in fondo,
alla fine di ogni cosa sbagliata c'è una cosa giusta.
Ricky Farina
lunedì 14 febbraio 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Ogni attimo che vivi è un incantesimo che rivela
la natura magica della vita, vieni al mondo
attraverso l'apertura di un corpo, impari a
respirare per poi trattenere il respiro in eterno, e
l'ombra ti divora poco a poco, con voluttà.
Ricky Farina
sabato 12 febbraio 2011
IL MANDARINO FOLLE
Ho fra le mani un mandarino folle.
Folle come le mie finestre ingoiate.
Vorrei gettarlo nelle tenebre, vorrei
farlo precipitare nel vuoto, ma questo
mandarino mi supplica, lo sento, con
la sua voce zuccherina mi chiede
di risparmiarlo. Potrei sbucciarlo, sì,
sarebbe una degna fine, mangiato e
digerito, povero mandarino folle.
Mi sbottono la camicia, premo il petto
contro il freddo vetro delle finestre,
stringo il mandarino nella mano, stringo,
stringo, il suo succo mi cola fra le dita,
sangue di mandarino folle, martire della
mia noia infinita, il delitto è compiuto,
le stelle mi scoppiano nel cranio, quel
mandarino folle sono io, ora lo so, lo
so per sempre, la follia è cinese.
Folle come le mie finestre ingoiate.
Vorrei gettarlo nelle tenebre, vorrei
farlo precipitare nel vuoto, ma questo
mandarino mi supplica, lo sento, con
la sua voce zuccherina mi chiede
di risparmiarlo. Potrei sbucciarlo, sì,
sarebbe una degna fine, mangiato e
digerito, povero mandarino folle.
Mi sbottono la camicia, premo il petto
contro il freddo vetro delle finestre,
stringo il mandarino nella mano, stringo,
stringo, il suo succo mi cola fra le dita,
sangue di mandarino folle, martire della
mia noia infinita, il delitto è compiuto,
le stelle mi scoppiano nel cranio, quel
mandarino folle sono io, ora lo so, lo
so per sempre, la follia è cinese.
venerdì 11 febbraio 2011
NEL SOLCO DELL'INCUBO
Nell'incavo della paura
germoglia il fiore che
puoi cogliere solo sul
baratro, quando sulla tua
testa passano nuvole di
altri mondi, quando il
vento è veleno e il cielo
una membrana nera, e
il tuo cuore un morso.
Nell'incavo della paura
dove tutto è tremore e
splendore, anche la rupe
scoscesa dei tuoi ricordi
frana, ed è un precipitare
lento, come una magia di
vertigine, che ti scuote nel
profondo, e ti lascia l'eco
di una sinfonia perduta.
Perdi la memoria del respiro,
uomo fragile, non sai più
da che parte rigirarti, dove
trovare un ultimo rifugio di
speranza, ed è proprio in quel
momento, nel solco dell'incubo,
che troverai la forza di cedere,
abbandonarti al vuoto, e farla
finita con questa atroce paura.
germoglia il fiore che
puoi cogliere solo sul
baratro, quando sulla tua
testa passano nuvole di
altri mondi, quando il
vento è veleno e il cielo
una membrana nera, e
il tuo cuore un morso.
Nell'incavo della paura
dove tutto è tremore e
splendore, anche la rupe
scoscesa dei tuoi ricordi
frana, ed è un precipitare
lento, come una magia di
vertigine, che ti scuote nel
profondo, e ti lascia l'eco
di una sinfonia perduta.
Perdi la memoria del respiro,
uomo fragile, non sai più
da che parte rigirarti, dove
trovare un ultimo rifugio di
speranza, ed è proprio in quel
momento, nel solco dell'incubo,
che troverai la forza di cedere,
abbandonarti al vuoto, e farla
finita con questa atroce paura.
giovedì 10 febbraio 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Brancolo sul tuo corpo di tenebra come un cieco, sfioro
la tua pelle per leggere il mio nome...
Ricky Farina
mercoledì 9 febbraio 2011
ATTRAVERSO I FUNERALI
Attraverso i funerali come un fantasma,
il mio corpo è una carcassa di tempo, le
lancette dell'orologio impazziscono vicino
ai cadaveri, e sento un brivido di gioia per
tutta quell'oscurità scesa in terra a bere
il sangue ribelle dei viventi, sì, i funerali
sprigionano una magia di polvere e oro.
Immagino dentro la bara un formicolìo di
attesa per la sacra rappresentazione
dell'addio, i morti si gustano la propria morte,
raffinati commensali della putrescenza, perché
i morti sono così vicini a noi, così vicini
che si confondono nel nostro breve respiro.
Ed è così folta la loro nudità che spaventa.
Attraverso i funerali come un fantasma,
con la mia cravatta svolazzante, le mie scarpe
di vernice fresca, e vorrei quasi invitare alla
danza ogni pietra, ogni indolente statua, e
giocare con il fuoco delle lacrime per bruciarmi
gli occhi, per sorridere ancora insieme ai miei
fratelli, alle mie sorelle, per questa cenere viva.
il mio corpo è una carcassa di tempo, le
lancette dell'orologio impazziscono vicino
ai cadaveri, e sento un brivido di gioia per
tutta quell'oscurità scesa in terra a bere
il sangue ribelle dei viventi, sì, i funerali
sprigionano una magia di polvere e oro.
Immagino dentro la bara un formicolìo di
attesa per la sacra rappresentazione
dell'addio, i morti si gustano la propria morte,
raffinati commensali della putrescenza, perché
i morti sono così vicini a noi, così vicini
che si confondono nel nostro breve respiro.
Ed è così folta la loro nudità che spaventa.
Attraverso i funerali come un fantasma,
con la mia cravatta svolazzante, le mie scarpe
di vernice fresca, e vorrei quasi invitare alla
danza ogni pietra, ogni indolente statua, e
giocare con il fuoco delle lacrime per bruciarmi
gli occhi, per sorridere ancora insieme ai miei
fratelli, alle mie sorelle, per questa cenere viva.
martedì 8 febbraio 2011
AFORISMA DEL GIORNO
Ci sono momenti nella vita in cui è importante cedere,
accasciarsi al suolo per sentire il vigore delle radici.
Ricky Farina
mercoledì 2 febbraio 2011
VOCI DI CORRIDOIO
Mi alzo nel cuore della notte
per liberare galassie di yogurt prigioniere
nel mio frigo, e tremo di felicità.
Subito dopo penso che un'unghia
incarnita non fa che ripetere il mistero
del Cristo, lamina di cornea spirituale.
Un vaso di vetro divorato dalla luna
diventa oracolo di fiori appassiti,
così sciolgo le serrature dello sguardo.
Vortici di musica cristallina infrangono
il silenzio osseo delle mascelle,
e sboccia un morso sul pentagramma.
Voci di corridoio, sommesse, bisbigliano
frammenti di Eterno sulla polvere, ma
questa finestra spalancata è la mia fede
nelle umane proporzioni del mondo.
per liberare galassie di yogurt prigioniere
nel mio frigo, e tremo di felicità.
Subito dopo penso che un'unghia
incarnita non fa che ripetere il mistero
del Cristo, lamina di cornea spirituale.
Un vaso di vetro divorato dalla luna
diventa oracolo di fiori appassiti,
così sciolgo le serrature dello sguardo.
Vortici di musica cristallina infrangono
il silenzio osseo delle mascelle,
e sboccia un morso sul pentagramma.
Voci di corridoio, sommesse, bisbigliano
frammenti di Eterno sulla polvere, ma
questa finestra spalancata è la mia fede
nelle umane proporzioni del mondo.
Iscriviti a:
Post (Atom)