sabato 29 maggio 2010

LA CILIEGINA SULLA TORTA














La fisso da più di un'ora questa cazzo di ciliegina.
Sono rimasto solo, gli amici se ne sono andati, nel
piatto una fetta di torta, la mia fetta, con la sua
bella ciliegina sopra, rossa rossa, tonda tonda, e
fresca, quasi iridescente, spavalda, insulsa, stronza
come tutte le ciliegine che si credono più di quello
che sono, mi sembra quasi di sentirla la vocina
stridula di questa ciliegina che mi dice " senza di
me non ha senso la tua torta, io sono il senso della
tua torta, il senso compiuto, io sono il piccolo
sigillo glassato di tutta la tua vita : mangiami e sarai
felice". Povera ciliegina vanitosa, presuntuosa.
Come vorrei farti capire che non conti nulla, che
senza la torta saresti solo una misera ciliegina
solitaria, perduta nel mondo, senza fondamento.
Sono quasi tentato di colpirti col mio dito medio
come facevo con le biglie da piccolo, e farti volare
fuori dalla finestra, nella notte più nera, insieme
ai topi e ai vermi, questo ti meriteresti, piccola
insolente civettuola. Ma io ti amo ciliegina. Ti amo.

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