domenica 21 agosto 2022

LA PUTTANA EVA

Riccardo era un puttaniere ed era felice. Andava sempre dalla stessa, una giovane messicana
che si faceva chiamare Eva, era la sua puttana Eva, tra l'altro abitava anche a due isolati da
Riccardo, e questo favoriva l'intensificarsi dei rapporti, dato che Riccardo era notoriamente
pigro. Riccardo aveva 45 anni, Eva ne aveva 20. La prima volta che andò da Eva rimase così
entusiasta che ci tornò di sera. "Le puttane non ti tradiscono mai e non fingono proprio perché
fingere è il loro mestiere, la loro verità professionale, mentre la tua donna finge a letto e prima
o poi ti tradisce o tu tradisci lei. Se camminando desidero una bella donna non mi sento di tradire
Eva, le puttane sono la serenità per un uomo come me, ancora di più: sono la sincerità".
Ormai Eva era talmente in confidenza con Riccardo che andava ad aprirgli la porta in pigiama
o in tuta, senza tacchi a spillo, calze a rete e minigonna, e questo era terribilmente eccitante,
non gli sembrava nemmeno di andare a puttane, nella sua fantasia faceva sesso con la figlia
di un suo amico. Eva si era comprata un barboncino di nome Bossi e Riccardo ci giocava,
si divertiva, mentre Eva sorrideva sul letto. Prima di spogliarsi chiacchieravano, Eva gli
raccontava che faceva questo mestiere per pagare un'operazione carissima al fratello malato
che era in Messico, così Riccardo si sentiva anche di contribuire a qualcosa di buono e giusto
dando le sue 80 euro ad Eva, non aveva alcun senso di colpa. Era tutto perfetto, perfetto come
le tette di Eva. Eva era una professionista: non baciava. Anche questi limiti piacevano a
Riccardo, gli davano il senso di avere a che fare con una ragazza decisa e intelligente.
Ci sono anche le puttane che baciano con la lingua, ma a Riccardo sembrava un'idiozia.
Una notte Eva era particolarmente allegra, aveva un volto luminoso, e aveva voglia di
chiacchierare più del solito, confidò ridendo a Riccardo che un suo cliente perverso le
aveva chiesto di conservare lo sperma di tutti i suoi clienti, che cosa avrebbe fatto di quello
sperma Riccardo non voleva nemmeno lontanamente immaginarlo. "E tu che cosa hai
fatto? Hai svuotato i preservativi dei clienti in un bicchiere?" "No, ma sei matto Ricky!
Gli ho semplicemente detto che non avrei mai fatto una cosa del genere". Riccardo tirò
un sospiro di sollievo, il pensiero del suo sperma in balia di un estraneo non gli faceva
piacere. Certo che la gente è strana, ci sono infinite perversioni. La gente è divertente.
Un pomeriggio gli aprì la porta un'altra ragazza "Ciao, sono Noemi, Eva mi ha parlato
di te, mi ha detto che sei uno dei suoi clienti preferiti, io sono una sua amica, oggi Eva
non c'è, se vuoi ci sono io". Noemi era mora, formosa, spagnola ed eccitante, e per quel
pomeriggio sarebbe stata un'ottima sostituta. Andarono in camera, Noemi si spogliò
subito, sgusciarono fuori dal reggiseno due seni favolosi, candidi, azzurrati di vene,
si sedette sulle gambe di Riccardo e iniziò a limonarlo. "Sai, ti faccio questa confessione,
sei il primo cliente della mia vita". "Perché mi hai baciato?" "Perché mi andava, mi
piaci". "Posso leccarti la fica?" "La mia fica è tua, l'hai pagata, puoi leccarla". 
Che responsabilità essere il primo cliente, pensò Riccardo e cercò di leccare la fica
di Noemi con dolcezza, come se fosse innamorato di lei, e forse lo era pure.
Riccardo tornò a casa contento. Che mondo meraviglioso, io do un pezzo di carta
colorato a queste meravigliose ragazze e loro in cambio mi offrono il loro corpo
giovane e palpitante. Se non ci fosse il mercimonio sarei costretto a fare la corte
a donne della mia età, pensava Riccardo, magari divorziate, con figli al seguito,
forse pure esigenti, che palle e strapalle, che sia benedetta la prostituzione!
Dopo una settimana tornò la voglia, i soliti due isolati a piedi, il Lidl vicino e
poi il portone di Eva e di Noemi. Questa volta fu Eva a rispondere, e Riccardo
ebbe un attimo di delusione, ma poi si disse che era giusto così, con Noemi correva
il rischio di innamorarsi, la più grande cazzata che un cliente possa fare, con
Eva c'era professionalità e simpatia e andava bene così. Poi successe una tragedia,
Riccardo si innamorò di una donna di mezza età e smise di frequentare la sua
puttana Eva, ma Eva restò sempre nel suo cuore, soprattutto quel Ferrero Rocher
che Eva gli donava dopo che aveva pagato, Riccardo lo scartava sulle scale
e poi se lo gustava, era il cioccolatino più buono del mondo, sapeva di serenità,
benessere, giovinezza, libertà. La donna di mezza età portò nella sua vita l'amore,
ma anche il tradimento, la soffererza, il dubbio, il ricatto, la ritorsione, il
pedinamento, l'indagine poliziesca sul cellulare, tutte quelle meschinità che
fanno dell'amore la cosa più ridicola che ci sia. Eva rimase per sempre il suo
Eden, la sua vera felicità. E i Ferrero Rocher non sarebbero più stati così buoni.

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