Pippo Pillino era un uomo tranquillo, come un film di John Ford. Amava fare la spesa, palpare la frutta,
la sua vera attività erotica era palpare la frutta per l'appunto, quasi quasi gli nasceva un'erezione, con
le pere soprattutto. Amava l'odore del pane appena sfornato e passava molto del suo tempo nelle
cartolerie, gli piaceva quell'odore di scuola e infanzia. Era scapolo, in pensione, e come dicevamo
un uomo tranquillo, con un solo grillo nella testa, uno solo: rintracciare la supplente Bruscolini.
Dovete sapere che alle medie Pippo fu traviato per un certo periodo da un certo Fabio Zappi, un
tipaccio grande e grosso che lo portava sulla cattiva strada. Una mattina venne a fare supplenza
di italiano una dolcissima signora che si chiamava Anna Bruscolini. La supplente propose alla
classe un tema: racconto la mia giornata. Pippo amava i temi, aveva una certa fantasia e gli piaceva
raccontarsi. Fabio Zappi lo costrinse a fare una cosa orribile, "senti Pippo, ora tu inizi il tuo tema
in modo semplice, poi alla fine scrivi che ti fai le seghe pensando a tua madre" "ma cosa dici Fabio?"
"dài che ci divertiamo e poi leggi il tuo tema ad alta voce e vediamo l'espressione che fa questa
idiota di supplente" "ma no Fabio, non posso, sarebbe imbarazzante" "tu lo devi fare, non siamo
forse amici?". Pippo Pillino non aveva abbastanza carattere per opporsi e scrisse quello che gli
aveva ordinato il suo amico. "Chi vuole leggere alla classe il proprio tema?", disse la dolce
Anna Bruscolini e Fabio Zappi alzò la mano "no, non io, il mio compagno di banco è il primo
della classe signora professoressa, ma è timido, gli faccia leggere il suo tema". Pippo iniziò
a leggere tutto rosso in faccia "la mia giornata è ricca di cose da fare, la colazione è uno dei
momenti più belli, la mamma mi prepara il caffelatte con i biscotti, poi vado a lavarmi e mi
preparo per andare a scuola, imparare cose nuove è bellissimo e mi fa sentire fresco, fresco
nella mente, poi quando torno a casa...quando torno a casa..." "molto bene Pillino, quando
torna a casa che cosa fa?" chiese incuriosita la Bruscolini, "quando torno a casa vado in bagno
e mi faccio una sega pensando a mia madre", lo disse tutto d'un fiato, l'espressione della
Bruscolini cambiò, il sorriso le si spense sulle labbra, Fabio Zappi se la ghignava di brutto,
Pippo Pillino scoppiò a piangere, anche la Bruscolini, piansero contemporaneamente, lasciando
la classe di stucco, mentre Fabio Zappi continuava a ghignare. La Bruscolini si assentò dalla
classe, tornò dopo dieci minuti, e fece finta di nulla, quella mancata reazione fu più atroce
di una reprimenda per Pippo Pillino. Il mancato rimprovero lo segnò per sempre. Non vide
più la Bruscolini, non seppe più nulla di lei, ma da quel giorno nella sua mente ci fu il
proposito di chiederle scusa dal profondo del cuore. Passarono gli anni ma Pippo cercò
sempre di rintracciare la supplente, si avvalse anche della professionalità di un investigatore
privato, ma niente da fare, la Bruscolini sembrava sparita dal mondo. Finalmente un
giorno Pillino venne a sapere che Anna Bruscolini era deceduta, scoprì il cimitero dove
era stata sepolta, andò sulla sua lapide, la foto della dolce Anna Bruscolini lo commosse
e ancora pianse pensando a quell'episodio vergognoso della sua giovinezza. Fece qualche
passo verso l'uscita quando l'occhio gli cadde su un'altra lapide, a pochi passi dalla tomba
della Bruscolini, riconobbe Fabio Zappi, ne era convinto, la data di nascita corrispondeva
e quel muso arrogante era proprio il muso di Zappi. Sulla lapide di Zappi c'era questo
acrostico:
Siamo
Una manciata di
Cenere:
Amiamoci.
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