Aldus e Morena si sposarono al Cairo a 24 anni, avevano la stessa età. Cencio, il padre di Morena,
un giardiniere fiorentino dagli occhi azzurri e sinceri, prese l'aereo per accompagnare la figlia all'altare.
Fu una bellissima cerimonia e ci fu un rinfresco faraonico sul Nilo, il fiume più suggestivo del mondo.
In tutte le foto del matrimonio Aldus e Morena avevano un'espressione quasi triste, ci sono
certe felicità che non hanno bisogno di sorrisi, che si nutrono anzi di una certa gravità. Passarono
due mesi di luna di miele al Cairo, poi Aldus fu assunto da una ditta italiana che lavorava al canale
di Suez e si sistemarono in una villetta a schiera con vista sul mare. Aldus era nato al Cairo, anche
se da genitori italiani e conosceva le usanze degli egiziani, mentre per Morena fu una continua
scoperta. A tavola gli amici egiziani di Aldus si mettevano il tovagliolo sulla spalla, una piccola
stranezza ai suoi occhi di fiorentina giovane e bella. La mattina Morena salutava Aldus, e andava
a fare la spesa in strada, c'era uno che vendeva giganteschi gamberoni che poi avvolgeva nella
carta di giornale, a Morena non sembrò una cosa igienica e la mattina dopo si presentò con un
vassoio. Sempre in strada c'era chi friggeva meravigliose polpette kofta in una grande padella,
Morena sapeva che Aldus ne andava ghiotto e ne prendeva sempre per almeno 4 persone, l'appetito
di Aldus era pantagruelico. Erano felici e facevano l'amore sempre al tramonto. Ogni tanto
andavano nel deserto con gli amici, dormivano nelle tende, accendevano fuochi sotto le stelle.
Dal deserto vedevano passare le navi e per un effetto ottico sembrava che le navi in lontananza
solcassero le dune di sabbia, uno spettacolo da mozzare il fiato. In casa c'era sempre un narghilè
rosa, pronto all'uso, perché non fumare con gli amici in Egitto è quasi un atto di scortesia.
Ogni sera Morena si affacciava dal terrazzo e vedeva la macchina di Aldus che tornava dal canale
di Suez. Dentro quella piccola macchina c'era suo marito, il suo amore, la sua felicità.
Una mattina Morena andò dal macellaio, c'erano delle cose nere che pendevano dai ganci in
strada, Morena non capiva ma avvicinandosi si rese conto che era la carne con sopra le mosche.
In Egitto le mosche fanno parte dell'arredamento, arredano ogni cosa: i volti, la carne, la vita.
Eppure Aldus e Morena erano felici, nonostante le mosche. Avevano ancora tutta la vita davanti,
ma quello che più conta: avevano la vita dentro. Dopo 6 mesi si trasferirono a Roma e poi a
Milano dove Aldus trovò lavoro presso Zanardelli, un simpatico ingegnere milanese. All'età
di 30 anni Morena partorì Riccardo, dopo 4 anni partorì anche Roberto. Riccardo sono io e
Roberto è mio fratello. Avere figli è bellissimo, ma quei 6 mesi di matrimonio passati in Egitto
resteranno per sempre nel cuore di Morena, quando era giovane e il suo Aldus tornava dal canale
sulla sua piccola macchina, e poi facevano l'amore al tramonto, tra il mare e il deserto.
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