L'uomo egregio è appunto colui che esce dal gregge e Luca Maggio faceva di tutto per uscire dal gregge,
anche a costo di rovinarsi la vita per sempre. Era uno degli uomini più invidiati del momento perché
una bellissima ereditiera, figlia di un industriale delle cotolette, si era innamorata di lui. Del resto non
era difficile innamorarsi di Luca Maggio: alto, robusto, mascella volitiva, sguardo verde (non occhi verdi,
sguardo verde), intelligenza, spirito, sportivo, attrezzatura genitale di tutto rispetto, insegnante di filosofia
nei licei, inutile dirvi che tutte le sue allieve lo sognavano di notte e si masturbavano alla lavagna, sempre
nei sogni. Anche Barbara, la figlia del cotolettaro miliardario, era quindi invidiata. Dovevano sposarsi
a breve. Barbara invitò Luca a cena, era la cena ufficiale prima delle nozze. Aristide Briante, il padre
di Barbara, era un industriale che si era fatto da solo, distribuiva le famose cotolette Briante in tutto
il mondo, soprattutto neglio Stati Uniti ne andavano pazzi, si era sposato con il primo amore della sua
vita, il primo bacio della sua vita, la prima ragazza della sua vita: Isabella Tintinno. "Allora figliolo, spero
che vogliate accettare come regalo di nozze la nostra villa in Sardegna che stiamo facendo ristrutturare,
si tratta di una villa da 15 milioni di euro, non so se mi spiego, ed è un regalo fatto con il cuore perché
la mia Isabella adora l'acqua cristallina della Sardegna, ma ormai noi siamo vecchi e poi abbiamo
il resort ai Caraibi dove ci troviamo benissimo quando vogliamo rilassarci". Isabella era quasi commossa,
Barbara si alzò in piedi e andò ad abbracciare il papà e la mamma, facendoli piangere tutti e due.
Anche il maggiordomo era commosso e tratteneva a stento le lacrime. Luca stava tagliando la sua
cotoletta o meglio: la cotoletta di Aristide Briante, e dopo averne mangiato un boccone disse "che
dire? Si tratta di un regalo veramente generoso, sono senza parole, Barbara è felice e tutto ciò che
rende felice Barbara è anche la mia felicità, e mi farò andare bene anche l'acqua cristallina". Ci fu
un silenzio imbarazzato. "In che senso ti farai andare bene l'acqua cristallina" gli domandò con
un'espressione lievemente corrucciata il cotolettaro miliardario. "Nel senso che io preferisco il mare
torbido, l'acqua scura, densa, impenetrabile allo sguardo, tutte le acque cristalline mi sembrano
vanitose, esibizioniste e fatue alla fine, terribilmente fatue d'azzurro". Isabella Tintinno fece cadere
la forchetta nel piatto, non credeva alle proprie orecchie con orecchini, "ma se l'acqua della Sardegna
è così bella e trasparente che sembra di essere in piscina!" "appunto" replicò imperterrito Luca "a me
piace bagnarmi nel mare, non in una piscina, signora Isabella, il mare deve fare paura, incutere
timore, il mare è spaventoso, chi lo vive come una piscina senza bordi è solo uno sciocco".
Barbara era ferita a morte, Aristide Briante pure e Isabella Tintinno era sull'orlo dello svenimento.
A quel punto Luca Maggio si alzò da tavola, ringraziò per l'ottima cena a base di cotolette e se
ne andò dicendo queste esatte parole "Barbara perdonami, ho capito in questo istante che non
saremo mai felici", fu accompagnato dal maggiordomo, lasciando tutti a bocca aperta.
Prima di chiudere la porta il maggiordomo chiese a Luca Maggio "signor Luca, ma veramente
preferisce l'acqua torbida all'acqua cristallina della Sardegna?" "ma no Jervis, no, solo che quelle
cotolette fanno veramente schifo". E si tolse per sempre dalla vita di Barbara Briante.
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