domenica 28 agosto 2022

ANGELA E ANGELO

"Non essere sciocca, non puoi guardare un film horror e chiudere gli occhi proprio sul più bello"
"Non riesco a vedere tutto quel sangue, mi fa impressione" "sarebbe come vedere un film porno
e chiudere gli occhi durante l'eiaculazione, non ha senso" "ha senso per me, sei tu che mi porti
a vedere questi film horror, fosse per me non sarei qui" "allora alziamoci, andiamo via, mi hai
rotto". Angela e Angelo si alzarono e uscirono dal cinema, la loro relazione era in crisi da tempo.
Dopo dieci anni si conoscevano a memoria, quando facevano sesso non c'era più sorpresa,
Angela anticipava con la mente le mosse di Angelo e Angelo conosceva ormai tutto lo spartito
dei gemiti di Angela. Avevano bisogno di una scossa, di qualcosa di forte. Una notte Angelo
andò alla stazione centrale di Milano, accostò la macchina e tirò giù il finestrino, il nero gli
disse subito "tu hai donna bionda da farmi scopare, vero?" "beh, sì" disse Angelo. Lo fece
salire. "Tu non preoccupare, io sapere cosa tu pensare, avrà uccello grosso questo nero? Tu
tranquillo, Mamadou ha bistecca nera tra le mutande, tua donna sarà contenta". Angela stava
aspettando nuda sul letto, non era convinta della cosa ma era curiosa e iniziava a sentire una
certa agitazione che poteva dirsi erotica. Suonò il citofono. "Sono io con un amico". Angela
aprì la porta, Angelo disse "questo è Mamadou", "piacere Angela", Mamadou era già eccitato,
tirò giù la ceniera ed effettivamente apparve una sorta di bistecca nera che spaventò Angela,
si coprì gli occhi con le mani per lo spavento. "Cristo, Angela! Ancora con questa storia che
ti copri gli occhi, non ne posso più, non siamo mica in un film horror!". Andarono tutti e tre
in camera da letto. Mamadou prese Angela subito, senza tante storie, lei gemeva di piacere,
Angelo era eccitatissimo, si tolse le mutande, voleva partecipare anche lui alla festa, fece per
mettere il suo uccello nel culo di Angela ma si accorse che era già occupato. Angela urlò.
Era venuta, e anche Mamadou era venuto. Angelo ci rimase male. Già tutto finito? Lui non
aveva fatto in tempo a divertirsi. "Amico, tua donna ha goduto, ora tu riaccompagnare
Mamadou in stazione". Angela rimase sola, ora aveva gli occhi ben spalancati e fissava
il soffitto accarezzandosi il ventre. Angelo tornò. Si mise a letto. "Ti è piaciuto troia?"
"Sì, tantissimo". Angelo provò una fitta allo stomaco e vomitò sul cuscino immacolato.
Intanto Mamadou stava raccontando ai suoi amici la sua avventura notturna, e rideva con
i suoi denti bianchi, rideva, rideva "donna bionda ha provato bistecca di Mamdou, ora
donna bionda non dimenticare più Mamadou" e rideva, rideva con i suoi denti bianchi
come la luna. Angela dormì serena, non dormiva così bene da anni. Angelo ebbe solo
incubi. Incubi a ripetizione: tante bistecche nere che danzavano davanti a lui, e nel sogno
si coprì gli occhi per la paura. Si svegliò urlando, ma Angela non si accorse di nulla.

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