Erano finiti proprio sotto il palco. Il concerto era quasi alla fine e la cantante
anarchica era tutta sudata, con i capelli sul volto incartapecorito, la voce ormai
gracchiante ma sempre con un certo fascino sdrucito, e quella magrezza indecente
che hanno le star del rock...la cantante anarchica urlava "la vita è unica, abbiamo
solo questa vita, non dobbiamo tradirla, conta solo la libertaaaaa" e il pubblico
di ex giovani andava in delirio, dimenticando per un attimo le tasse e l'artrite.
Rob era perplesso, non riusciva a farsi catturare da quello stereotipo urlante,
pensò che era invecchiata proprio male, sempre fedele a se stessa come una
mummia. Anche Laura aveva dei dubbi, disse a Rob "ma non ti sembra tutto
molto ridicolo?" "Sì, è stato molto più anarchico il mio amico Flavio Costantini
che alla fine della sua vita è diventato un vecchio conservatore, con quella
foto di Margaret Thatcher sul comodino, ti ricordi Laura? Margaret sul carro
armato, era una ficata! L'anarchia è giovinezza, e c'è molta più giovinezza
nel rivoluzionare le proprie idee, così, anche solo per gioco, per tradire se
stessi, per prendersi in giro, passare dalla banda Bonnot a Margaret Thatcher,
quella è vera anarchia, quella di Flavio Costantini, lui è rimasto giovane fino
alla fine dei suoi giorni, mentre Patty è invecchiata male, è solo la caricatura
di se stessa". Rob e Laura si baciarono in mezzo alla confusione, proprio
quando Patty stava urlando "e ora vi leggerò una poesia del mio maestro,
Allen Ginsberg, una poesia ribelleeeee" e quasi inciampò, sarebbe stato
bellissimo se fosse caduta a terra, sarebbe stato l'unico momento di verità,
avrebbe ricordato a tutto quel pubblico di ex giovani che la vita è una
inesorabile sconfitta, invece Patty restò in piedi e aggrappandosi al microfono
sputacchiò qualche verso ribelle sulle teste spelacchiate del suo pubblico.
Rob e Laura se ne andarono, scavalcando le transenne, per perdersi nella
notte stellata e silenziosa, con nel cuore la foto di Margaret Thatcher.
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