Rimasto vedovo e disorientato il vecchio non poteva stare senza una badante.
Era sempre stato un uomo molto attento ai soldi, non diciamo avaro ma quasi,
a un soffio dall'avarizia. E l'avarizia (massì era avaro, inutile girarci intorno)
era l'unica forma di lucidità che gli era rimasta. Non si capacitava che i suoi
soldi andassero a quella badante, i risparmi di una vita a un'estranea!
Gli sembrava una cosa folle "ma come? io le do da mangiare e da dormire
a questa, e devo pure pagarla?" così diceva ai nipoti, per la sua mente avara
era una cosa assurda e inconcepibile. "Zio, devi capire che tu da solo
non sei più autonomo, hai bisogno di Inga, lei si prende cura di te e lasciamelo
dire: ti pulisce anche il culo caro zietto". Eppure al vecchio la cosa non
andava giù, le do vitto e alloggio e devo pure pagarla! Non aveva senso!
Una mattina trovò le forze per strangolare Inga che stava riposando sul divano.
L'avarizia è una fonte di energia insospettabile. Inga aveva gli occhi spalancati
e la lingua penzolante, sembrava la vittima di un film di Sir Alfred Hitchcock.
E il vecchio ora era sereno. La vita era tornata comprensibile. I nipoti nel
pomeriggio trovarono il cadavere della badante e il vecchio con le mutande
sporche di merda, ma felice, finalmente non avrebbe più dovuto dare vitto
e alloggio a un'estranea e in più, paradosso dei paradossi, pure pagarla!
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