Oliviero era l'uomo più buono e gentile del mondo, aveva fatto male a una mosca nel 1977 ma per
sbaglio. Oliviero era un sadico solo attraverso quella facoltà meravigliosa che è l'immaginazione.
Immaginava di legare a una sedia l'amico Luigi che odiava i formaggi, soprattutto il gorgonzola,
e nella sua testa preparava un piatto di gnocchetti al gorgonzola, poi tappava il naso di Luigi e appena
l'amico apriva la bocca giù a riempirlo di gnocchetti colanti di gorgonzola fuso. Voleva bene a
Luigi nella vita di tutti giorni, ma con la fantasia si divertiva a torturarlo, perché c'è poco da fare:
la crudeltà è terribilmente divertente. Infatti Oliviero rideva spesso e gli amici non capivano il
motivo. Con Claudio che era geloso fino alla follia, che diceva alla moglie di conservare lo
scontrino del supermercato per controllarne i movimenti e l'orario, immaginava scene erotiche
indecenti, si divertiva a pensare Claudio che rientrava a casa e trovava la moglie in compagnia
di due stalloni, per lui era una goduria raffigurarsi il volto inebetito dalla gelosia dell'amico.
Con Filippo che era ossessionato dall'ordine, immaginava un tifone che sconquassava la sua
casa. Con l'amico tirchio sognava un furto, una rapina in banca, un affare disastroso che portava
l'amico sull'orlo della miseria. Eppure nelle sue relazioni umane e sociali era l'uomo più
quieto, affabile e premuroso che si potesse incontrare, tutti gli volevano bene, tutti lo amavano.
Nessuno poteva immaginarsi il suo sadismo interiore, il suo segreto divertimento. Quando
Oliviero morì al suo funerale parteciparono tutti gli amici che aveva torturato, erano in lacrime,
erano distrutti da quella perdita, "non ci sarà mai più un uomo buono come Oliviero" ripetevano
in coro, non sospettando minimamente di essere state le sue vittime preferite. Olivierò morì
con un sorriso sulle labbra, chissà che cosa stava immaginando quando la morte lo prese e
lo portò via per sempre dalle sue fantasie cruente, sadiche e terribilmente divertenti.
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