Samantha Limoni era in lacrime davanti a Margherita, la sua amica più cara.
Il caos della città le proteggeva e creava una sorta di intimità assordante.
Samantha si accese una sigaretta, poi posò l'accendino giallo sulla panchina
verde. Le lacrime avevano raggiunto lo smalto rosso della mano che
teneva la sigaretta. Era una giornata appena appena nuvolosa, nulla di grave
dal punto di vista meteorologico, la pioggia era tutta sul volto di Samantha.
"Sono disperata Marghe, disperata, Roberto vuole lasciarmi", l'amica
cercava di consolarla in qualche modo, non aveva mai visto Samantha
in quello stato, stato che si potrebbe definire: pietoso. "Come mai? che cosa è
successo? dimmi tutto Sam, fammi capire", Samantha prese fiato, si sentiva
soffocare, la cenere cadde sulla sua gonna bianca. "Ho fatto una sciocchezza,
è colpa mia, Roberto ha scoperto che ieri sera non l'ho tradito". Margherita
si rilassò sulla panchina, sollevata da quella confessione, e con l'aurora
di un sorriso sul volto le disse "tesoro, ma tesoro mio, non è poi così grave,
mi ero immaginata cose orribili, molto più serie, andiamo, forza, di che
cosa stiamo parlando? un tradimento mancato? e allora? ne puoi trovare
mille di altri uomini che vogliono scoparti, anche oggi, ti fai un giro in
centro e con il tuo corpo e il tuo fascino verranno come mosche sul miele"
"Ma tu non capisci Marghe, questo che avevamo trovato era perfetto per noi,
piaceva tantissimo anche a Roberto, stiamo parlando di un uomo di colore,
altro, forte, scolpito dalla natura, sguardo intenso, voce calda come l'Africa,
solo che quando ieri sera si è tolto le mutande in camera d'albergo, beh,
non me la sono sentita, è uscito fuori un pitone, capisci? Un cazzo di pitone!".
"E immagino che Roberto l'abbia presa malissimo..." "Certo, è andato su
tutte le furie, mi ha dato della puttana, sei una puttana, così mi urlava, sei
una troia paurosa, una vigliacca del cazzo, proprio una vigliacca del cazzo,
e mi ha spento il telefonino, irraggiungibile. Da ieri notte non riesco a
contattarlo, dovrebbe tornare oggi da Palermo, ma non so più che cosa
pensare...sono affranta, io lo amo, capisci Marghe? Lo amo con tutta me
stessa, solo che oggi di me resta poco, solo brandelli di Samantha".
Samantha Limoni spense la sigaretta sulla panchina. Margherita scelse
di abbracciarla forte forte e poi le sussurrò all'orecchio "non fare così
tesoro, quello è un cornuto di quelli veri, oggi andiamo in centro e ne
troviamo uno di quelli da togliere il fiato, so io dove andare, e poi gli
spediamo una foto sul cellulare, una di quelle foto che gli faranno
rizzare il cazzo all'istante...e vedrai come torna...vedrai come torna
con le corna tra le gambe...quel fottuto, inguaribile e irresistibile cornuto".
Samantha si calmò, si asciugò le lacrime, da una nuvoletta scese
una goccia di pioggia sul suo volto pulito di donna innamorata.
Sulla panchina restò l'accendino giallo, dimenticato, e l'eco dei passi
delle due amiche, sempre più fievole, nel caos assordante della città.
Nessun commento:
Posta un commento