mentre una vela solca il mare.
Orizzonte perduto agli umani,
il mio verbo osa, più che amare.
Oltre il sangue di ogni vampa,
c'è un rifugio tra di noi di gioia.
Niente e nessuno a questo scampa
e siamo liberi dalle fauci della noia.
Eco di respiri oltre l'affanno nostro,
sinfonia fluente d'arcano destino,
tu, bella, ed io, quasi un mostro.
Mostro perché la vita non mi basta,
condanna di luce sul mio cammino,
il tuo volto vince l'anima esausta.
9 commenti:
Pure!
E poi?
Son diventato albino.
quasi, molto, molto quasi.
oserei dire che quasi quasi, ma molto, molto quasi era quasi un (eehhmmm) vogliamo chiamarlo sonetto ?
meh, Davide, leggiamone uno vero, a caso.
*
SONNET LXVI
Tired with all these, for restful death I cry,
As, to behold desert a beggar born,
And needy nothing trimm'd in jollity,
And purest faith unhappilly forsworn,
And gilded honour shamefully misplac’d,
And maiden virtue rudely strumpeted
And right perfection wrongfully disgrac’d,
And strength by limping sway disabled,
And art made tongue-tied by authority,
And folly, doctor-like, controlling skill,
And simple truth miscall’d simplicity,
And captive good attending captain ill:
Tir’d with all these, from these would I be gone,
Save that, to die, I leave my love alone.
[W.S.]
-
SONETTO LXVI
Morte sarebbe molto meno amara
del povero destino di chi vale,
della trionfante nullità somara,
dello spergiuro usato a chi è leale,
di tanta simonìa, tanta vergogna,
del mercimonio di persone pure,
dell’ideale in mano alla carogna,
del genio imbavagliato da censure,
del forte che ha ceduto a corruzione,
del vero ch’è spacciato per banale,
della follia maestra d’ogni azione,
del bene schiavo d’un perverso male.
Morte sarebbe molto meno ingrata –
ma lascerebbe sola la mia amata.
-
.attimicheisonettisoncosaseria
Attimi
Il finale del sonetto è una rima
Martina,
è la traduzione che preferisco.
esiste anche altra versione
*
Stanco di tutto questo, quiete mortale invoco,
Vedendo il Merito a mendicare nato,
E vuota Nullità gaiamente agghindata,
E pura Fede miseramente tradita,
Ed i più grandi Onori spartiti oscenamente,
E la casta Virtù fatta prostituta,
E retta Perfezione cadere in disgrazia,
E la Forza avvilita da un potere impotente,
E il Genio creativo per legge imbavagliato,
E Follia dottorale opprimere Saggezza,
E creduta Stupidità la Sincera Franchezza,
E il Bene, del Male condottiero, reso schiavo,
Stanco di tutto questo, da ciò vorrei poter fuggire,
Non fosse che, morendo, lascerei solo il mio amore.
*
comunque, secondo me, il buon William non andrebbe tradotto ma letto in lingua originale, assolutamente..
un'ottima scusa per imparare l'inglese..
nella prima traduzione, nel penultimo rigo forse era opportuno riprendere il primo verso, come vorrebbe la regola.
non "Morte sarebbe molto meno ingrata"
ma
"Morte sarebbe molto meno amara"
!! ??? !!! .......
Mi piace di più la prima traduzione
Thank you for elucidation
Uno ci prova. E'sempre bello provarci.
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