domenica 9 settembre 2018

CHI VI PARLA (AD ATTIMI E MARTINA)

Chi vi parla non è uno stinco di santo(come direbbe Martina), ci mancherebbe altro,
ho le mie pecche. Tante, ne ho tante. "di vizi ricco e di virtù" come scrive Foscolo
nel suo meraviglioso Autoritratto(i poeti si sa, sono narcisisti). Per esempio non mi
va giù ancora di non essere vegetariano, i macelli sono luoghi dell'orrore, la parola
stessa macelli mette i brividi, eppure mangio polpette e prosciutto, in un certo senso
anche io sono un mostro, non ho pietà per i maialini, sono un vigliacco alimentare,
delego ai macellai questo orrore! E tra l'altro una delle persone più delicate che ho
mai conosciuto è proprio uno che lavora nei macelli, quindi la vita è complessa e
contraddittoria, niente da fare. Detto questo, dopo avere riconosciuto in me degli
aspetti terribili(e altri che non vi elenco), per quanto riguarda la politica so bene
chi sono i buoni e chi sono i cattivi, basta avere visto e amato La carica dei 101,
Crudelia è la cattiva, non c'è ombra di dubbio, anche se è il personaggio più bello
e riuscito del film. Volere farsi una pelliccia con i cuccioli di dalmata è veramente
da cattivi, come si fa a non parteggiare per i cuccioli di Dalmata? O per i cuccioli
di foca massacrati a bastonate? Siamo tutti con loro, restano i maialini sulla
coscienza. Evidentemente non ho amato Babe, maialino coraggioso! E mi rendo
conto che la mia è una evidente contraddizione, ma mi sono reso conto che il
semplice fatto di essere vivi porta a evidenti contraddizioni e che nessuno è
perfetto. Ma ognuno di noi cercherà di orientarsi nelle proprie contraddizioni
e cercherà un senso, anche labile, per avere salva la propria coscienza. Quindi
vi chiedo scusa per le battute sui piatti sporchi e sulle galline, vi chiedo scusa,
la vostra bella sensibilità non meritava simili battute volgari e stupide. Ora, ci
sono rimasto male su Anna, Anna la buona, Anna la coraggiosa, Anna uccisa
per avere fatto semplicemente il suo mestiere fino in fondo(ma Anna non è la
sola martire del giornalismo nella Russia di Putin). Anna, donna bellissima.
Mi aspettavo una indignazione più forte, ed è per questo che ho perso la mia
pazienza con voi. Tralasciando le dietrologie e i complottismi, Anna era nemica
di Putin, basta questo a rendere Putin il responsabile morale del suo omicidio,
ma sospetto che sia anche il mandante. Vi chiedo un favore, leggete La Russia
di Putin, vi aprirà gli occhi, vi farà capire quanto sia criminale questo dittatore.
Impunità dell'esercito, crimini atroci commessi sui civili nella guerra in Cecenia,
il teatro della Dubrovka(ha buttato via il bambino con l'acqua sporca) dove
Putin ha dato l'ordine di uccidere sia i guerriglieri ceceni e sia gli ostaggi, cose
da brivido, da film horror. Per non parlare del razzismo e dell'omofobia e
della libertà di stampa calpestata. Un dittatore cruento, una Crudelia. Quindi
voi capirete il mio risentimento quando il buon Davide con la fissa del Mercato,
mi ha citato quel cialtrone di Fusaro che definisce eroe un simile mostro.
Mi è venuto da vomitare. Scusa Davide, ma è proprio così. Chi sono i buoni?
Trump? No, di certo. Obama? Meglio di Trump ma anche lui no. Clinton?
Meglio di Trump ma anche lui no. Quando vai al Potere è difficile essere
buono. Posso dirvi che io sono contro la guerra, contro i dittatori e contro
i massacri, e sono per la libertà, per il rispetto della vita umana, per la giustizia,
per una economia e una finanza che mettano al centro la persona e non il
mero profitto, parole quasi da Osservatore romano, me ne rendo conto.
Banalità certo, ma essenziali. Quando vedrò un politico con questi ideali
lo voterò, per ora non riesco a vederlo, voi avete qualche nome da suggerire?
Salvini? No di certo, è amico del mostro Putin. Renzi? Nemmeno.
Aspetto, ma per ora so di certo che Putin non è un eroe e che almeno la
libertà di stampa negli Stati Uniti è viva e presente, almeno questo.
Non è molto ma è qualcosa. Vi lascio con un filmato sulla bellissima Anna,
guardatela quanto è bella e intelligente, l'hanno uccisa a colpi di pistola,
lei odiava Putin, lo odiava per la Dubrovka, per Beslan e per tanti altri
motivi, ma era un odio morale, puro, intellettuale e pieno d'amore.





9 commenti:

Anonimo ha detto...

Putin: il più grande leader politico dei tempi moderni. Una lucida disamina, a mio avviso, scevra da idioti, patetici, superficiali condizionamenti emotivi, come quelli del Farina abbindolato da fattezze fisiche di una giornalista scritta chiaramente al libropaga degli ameri-cani.

http://sakeritalia.it/sfera-di-civilta-russa/vladimir-putin/e-putin-il-piu-grande-statista-dei-nostri-tempi/

attimiespazi ha detto...

Ricky, non ti prometto di leggerlo perché sono letture che generalmente non rientrano nei miei interessi.
intanto, ho letto questa recensione che, se si avvicina al vero, un po' di curiosità me l'ha stuzzicata.

--------
"All'inizio del XXI secolo è ricomparso in Russia lo spettro di Akàkij Akakièvič, il protagonista di Il cappotto di Gogol'. Lo spettro ha subito una metamorfosi, Akàkij Akakièvič non è più solo il travet invasato di entusiasmo amministrativo, ma è diventato un "personaggio considerevole" che è asceso al "trono di tutte le Russie" e che ha modi "gravi" e "imponenti", ma schematici: la prima ipostasi del suo sistema è la "severità". È questo il ritratto di Putin che emerge dal libro di Anna Politkovskaja, corrispondente della "Novaja Gazeta" e cronista pasionaria del secondo conflitto ceceno (nel 2002 si è offerta come negoziatrice per la liberazione degli ostaggi nel teatro Dubrovka di Mosca e nel 2003 le è stato conferito il premio Ocsce per il giornalismo e la democrazia). Nel 2003 è stato pubblicato in Italia un altro libro della giornalista russa ( Cecenia. Il disonore russo , pp. XI-192, EURO 15, Fandango, Roma), con una prefazione di André Glucksmann nella quale il massacro senza fine della Cecenia è considerato l'emblema di un'"autocrazia postideologica", senza "fede né legge", incarnata da un "fabbricante di apocalissi". Mentre Glucksmann considera Putin un demone meschino, succedaneo tardo cekista della demonologia dostoevskiana, per Politkovskaja, invece, il presidente russo ha conservato la tipica forma mentis (angusta e scialba) del tenente colonnello del Kgb. Putin non è un "despota congenito", ma un militare educato all'arte del monologo imperioso e al "nonnismo ideologico". Non concepisce il dissenso e la polifonia democratica. Per l'autrice Putin è un restauratore, il simbolo del "revanscismo sovietico".

»»»

attimiespazi ha detto...

»»»

La restaurazione nazional-sovietica ha suscitato un "coro di osanna in Occidente": tra le voci del coro si è distinta quella di Berlusconi, che di Putin "si è invaghito e che è il suo paladino in Europa".
Nello stilare il suo j'accuse Politkovskaja tenta di rispondere all'interrogativo: "Perché ce l'ho tanto con Putin?". Il libro, infatti, non è un trattato di politologia sull'"autocrazia elettiva" o sulla "democrazia guidata" postsovietica, ma un insieme di "appunti a margine" della vita quotidiana al tempo del "nuovo medioevo" russo. Nel dedalo di stanze di vita quotidiana, dove la cronaca degli avvenimenti correnti si intreccia con le microstorie di gente comune, un posto centrale occupa l'esercito, uno dei "pilastri" dello stato sul quale poggia il potere dei siloviki (gli uomini dei ministeri della forza), la ristretta cerchia che costituisce l'ossatura politica e ideologica del putinismo. "Icona" dell'epoca putiniana è il processo al colonnello Jurij Budanov che ha combattuto le due guerre cecene e che è stato insignito di due medaglie al valore. Il 25 luglio 2003 Budanov è stato condannato a dieci anni di carcere duro per crimini compiuti nel corso di "operazioni antiterrorismo" in Cecenia. Sebbene sia stato accusato di aver strangolato e stuprato nel corso di un interrogatorio El'za Kungaeva (una diciottenne cecena sospettata di essere un cecchino), l'innocenza di Budanov è stata sostenuta sia dall'opinione pubblica (che considera il colonnello un eroe), sia dal ministro della difesa Ivanov. I siloviki hanno tentato di fornire la base ideologica dell'assoluzione, ricorrendo anche ai servigi della dottoressa Pecernikova, una psichiatra che in epoca sovietica è stata una fidata collaboratrice del Kgn nel combattere il dissenso intellettuale come una malattia mentale e che si è adoperata per suffragare la tesi della temporanea infermità mentale dell'eroe delle guerre cecene.

»»»

attimiespazi ha detto...

»»»
Secondo Politkovskaja, l' affaire Budanov dimostrerebbe il disamore per i "giochi della democrazia" e le mostruosità della "dittatura della legge": la Russia continua a trascinarsi dietro i "pidocchi sovietici". L' homo nazional-sovieticus ha il "cervello offuscato dalla propaganda" dell'accelerazione capitalista e del successo rapace. Il "capitalismo dal volto neosovietico" sembra obnubilare le menti e determinare, spesso tragicamente, i destini dei "nuovi russi" irretiti da un modello economico che è un ibrido "bizzarro" tra leggi di mercato e "dogma ideologico". In un contesto sociopolitico dominato dalla rapacità, Politkovskaja racconta storie di repentina ascesa e di altrettanto rapido declino sociale dall'era El'cin, con gli arricchimenti improvvisi avvolti da un alone di romanticismo bovarista, alla presa del potere dei "pragmatici insaziabili", che, come Putin, sono stati "umiliati e offesi" dalla vita precedente e che si vogliono vendicare del passato. I "nuovi russi", guidati da Akàkij Akakièvič II, sono accecati dal sole ingannatore dell'"appropriazione indebita" con la "connivenza" della burocrazia corrotta e sul ponte Kalinkin a San Pietroburgo si torna a parlare di "cappotti rubati".

(Roberto Valle)

-------

attimiespazi ha detto...

il video che hai inserito nel post lo guarderò domani.
ciao Ricky..

marti64 ha detto...

Ricky
Allora anche tu non sei uno stinco di santo e io faccio presto, ti metto insieme
a Putin. Scherzo senno t'incazzi. Mi fa piacere questo post che non è una marcia indietro infatti le tue idee rimangono e mi fa piacere che non inciti all'odio, il tuo tono è pacato. Ti aspettavi un indignazione più forte,quando ho detto che mi dispiace
per tutte le vite spezzate, in questo caso tutti giornalisti sempre in prima linea
con le inchieste, non hai letto indignazione? quel dispiace è piccolo, insignificante,
una madre che ha generato due vite, quando dice mi dispiace c'è già dentro il termine
tutta l'indignazione possibile, forse se dicevo odio Putin con tutte le mie forze,
merita l'ergastolo compreso quell'animale che ha ucciso Anna, sarebbe stato un commento da 10 e lode. Potrebbe generarsi una spirale di odio, hai visto il comm.
qui sopra, "Putin è il Più grande" si creerebbe chi pro chi contro Putin, senza portare alcun tipo di soluzione. La cosa più brutta sono state "le galline" mi
ha ricordato mia madre,era lei che se se ne occupava e quando morì nel 2011 mi fu
impossibile tenerle.Si qui sei stato un pò acido e anche con attimi in un passaggio
lo sei stato. Se ami la libertà ognuno deve dire la sua. Davide ci ha fatto capire
i giochi di potere, gli interessi econonomici che ci possono essere dietro questi omicidi, fino ad esasperarlo e ha detto: a me di Anna non me ne frega un.......
Se dopo questi chiarimenti possiamo incominciare un nuovo percorso di poesia
emozioni, sono benfelicie

Anonimo ha detto...

Ciao Martina ti ringrazio anche qui, visto che ci sono post freschi e tu hai troppo da fare per tornare indietro a leggere. Mi è stato impossibile farlo prima e appena possibile proverò a mettere in pratica le tue informazioni stra-preziose. Ancora grazie tante. Lee

marti64 ha detto...

Mi perdo molte cose col lavoro che ho
Ti ho svelato il segreto per fare buona frutta
ora mi rubi il lavoro
Martinachepota

Anonimo ha detto...

Ahahah senz'altro la mia concorrenza ti metterà in ginocchio. Sei fortunata che ancora mi è stato impossibile persino pensarci. Spero di riuscire a darci un'occhiata senno cambierà luna e addio.