Al Tigre, un famoso night club, Gigi Menzichetti era di casa, ma quella notte
la sua curiosità fu tutta per un uomo e non per le bellissime fanciulle che vi
lavoravano. Al tavolo davanti al suo c'era un tipo basso, grosso, dall'aspetto
volgare ma buffo, quasi simpatico, portava al polso un orologio d'oro, una
cafonata, sembrava autentico, un vero Rolex, aveva anche degli anelli,
un vestito elegante che non riusciva a renderlo elegante, c'era un secchiello
con tre bottiglie di champagne conficcate dentro, un vassoio di fragole e
due ragazze che non aveva mai visto prima. La funzione delle ragazze era
quella di bere più champagne possibile, sgasandolo con un cucchiaino, si
facevano palpeggiare le cosce dalle mani pelose di quel tipo che sembrava
divertirsi molto, tutto eccitato e sudato, facendo risuonare nel locale la
sua risata sguaiata e compiaciuta. Gigi era sempre più incuriosito, il tipo lo
notò e gli disse: "Ciao, vieni qui a farci compagnia, mi chiamo Paullo".
Gigi non se lo fece ripetere due volte e si unì alla compagnia. "Che cosa
fai per vivere Paullo?" "Caro Gigi, il mondo è diviso a metà, ci sono quelli
che vendono e quelli che comprano, il mio lavoro è farli incontrare".
Paullo prese una delle ragazze, così a caso, la portò in pista, si strusciava
e le toccava il culo, eccitato. "Altre due bottiglie di champagne" urlò a un
cameriere. Poi tornò al tavolo con la lingua di fuori, assetato. "Che fai Gigi?
Tu non ti diverti? Quella pupa che hai vicino si chiama Olga se non sbaglio,
puoi farci tutto quello che vuoi, è offerta da me". Paullo si lasciò cadere
sul divano di velluto rosso, esausto, e iniziò a ronfare. Le ragazze con il
cucchiaino in mano continuavano a sgasare lo champagne implacabilmente.
Poi Paullo si svegliò, era cambiato in volto, sembrava quasi un saggio,
aveva un'espressione antica e fissando il vuoto biascicò un nome.
"Pisistrato" "Come?" fece Gigi, "Pisistrato" ripetè Paullo. Gigi non capiva,
aveva fatto studi classici ma ormai tanti anni fa e non ricordava nulla
di Pisistrato. Paullo disse "Sai? Pisistrato è stato un grande simulatore,
un genio della simulazione, ma a lui dobbiamo anche l'Iliade e l'Odissea
che Pisistrato fece trascrivere su fogli di papiro, è stato forse l'uomo
più importante dell'antichità...", poi Paullo fece un rutto enorme e si
grattò la pancia, mentre le palpebre si abbassavano ancora. Gigi lo fissava
con la bocca aperta, non avrebbe mai immaginato di sentire nominare
Pisistrato tra due troie, in un night club, vicino a vassoi di fragole e bottiglie
di champagne svuotate. "Un'altra bottiglia di champagne" disse Olga con
il cucchiaino in mano, Paullo ronfava, e Gigi ormai era stanco e triste.
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