Gigi era un ragazzo di Fucecchio, occhi azzurri e congiuntivite cronica,
era allegro, spensierato e coraggioso, guidava una cabrio guardando
più il cielo che la strada, ma non fece mai un incidente perché in Gigi
c'era qualcosa di magico, forse era il suo modo di ridere, non so, ma
sentivi che non poteva capitargli nulla di male, né a lui né a chi gli
stava accanto. Athos era un rottweiler di 97 chili, occhi bovini e ringhio
da fare accapponare la pelle e le stelle. A Gigi un giorno capitò questo:
si trovava nel giardino di un amico, Athos era il rottweiler dei vicini,
ma non si trovava nel giardino dei vicini, il cancelletto era aperto e
Athos apparve davanti a Gigi e al suo amico, l'amico restò pietrificato,
anche perché aveva una cicatrice sulla schiena, erano ancora evidenti
i segni dei denti di Athos. Era stato già morso. Mentre Gigi no.
Athos non aveva un aspetto amichevole, per nulla. Era estate. Una
bellissima giornata di sole. Gigi senza pensarci un secondo si
avvicinò ad Athos, arrivò a pochi centimetri, con i suoi occhi azzurri
lo fissava in un duello all'ultimo sguardo, Athos non sembrava intimidito,
stava al gioco, si fissarono per lunghissimi attimi di terrore, poi Gigi
gli urlò "Vai fuori! Subito!". Athos indietreggiò mostrando i denti,
Gigi si avvicinò ancora, sapeva che non doveva dargli le spalle per
non essere aggredito "Ti ho detto fuori! Sciò!". L'amico tratteneva
il fiato, teso, impaurito. Athos cedette e rientrò nel giardino dei
vicini passando dal cancelletto aperto. Gigi richiuse il cancelletto.
Si avvicinò all'amico ridendo e gli disse "Hai una birra? Mi è venuta
sete!". Quell'amico ero io, e di Gigi non so più nulla, che fine
avrà fatto? Gli sarà passata la congiuntivite? Sarà per sempre
il mio eroe, quando uscivamo la sera sulla sua cabrio, non avevo paura,
anche se Gigi guardava il cielo mentre guidava, forse cercava la sua
stella, chi può dirlo? ma io vicino a Gigi mi sentivo al sicuro.
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