con metastasi al fegato e alla base dei polmoni. "Il killer mi ha preso di
mira", questo il messaggio che mandò sul telefonino a tutti gli amici
e ai parenti. Era estate, stava per partire per il mare, invece chemio,
tanta chemio, nella speranza di ridurre il tumore maligno, e poi magari
tentare un'operazione. Ricevette tanti messaggi di solidarietà e anche
telefonate sincere e affettuose, ma tutti partirono per le vacanze.
Tu hai il tumore, mica noi, questo il sottotesto. Ti siamo vicini Giorgio,
con lo spirito, siamo esseri spirituali! Del resto la forza gravitazionale
degli apericena è irresistibile. "Sto morendo", pensava Giorgio prima
di addormentarsi, "fra poco potrò chiedere un autografo a Dio in persona,
anzi, in terza persona! Anche Cristo e lo Spirito Santo!" Non aveva
paura di morire, di soffrire nemmeno, era un uomo coraggioso, gli
dispiaceva lasciare incompleta la sua collezione di farfalle. Quelle
puttane di farfalle. La chemio non servì. Morì, diventò quella cosa
immobile che chiamano cadavere, quel pianeta misterioso che nessuno
potrà mia calpestare: un cadavere pianeta. Lontano anni luce dai vivi,
eppure così vicino. Gli amici davanti alla morte si scomodarono,
lasciarono gli apericena per un giorno. Al funerale di Giorgio parlò
Carlo, il suo migliore amico, disse: "Giorgio ci vorrebbe tutti allegri,
non dobbiamo essere tristi, lui non lo avrebbe voluto". Fu il primo
caso registrato di resurrezione dopo Cristo, Lazzaro e qualche altro
anonimo risorto, il coperchio della bara venne scardinato
da una forza sovrumana, la testa arruffata di Giorgio
fece capolino "Col cazzo belli miei, col cazzo, allegri una minchia,
ora restate in città con me, sono vivo, vivoooo". Nessuno esultò.
Il bel discorso di Carlo fu rovinato da quello stronzo di Giorgio,
vennero anche alle mani, il prete si gettò nella mischia per calmare
gli animi. Giorgio perse tutti gli amici. Dopo di lui iniziarono a
risorgere in molti, moltissimi, tanto che divenne normale, così
normale che nessuno ci fece più caso, anche i miracoli vengono
a noia. Ora Giorgio si trova in Brasile alla ricerca di una farfalla
rarissima: il morfo blu, chiazzato di rosa. Che puttane le farfalle.
11 commenti:
Mamma mia Prof! Che colpo di scena! Ci fai fare gli ottovolanti alle emozioni!
😅
Questi racconti brevi sono elettrizzanti. Prof hai talento
Grazie Lindt. Mi diverto a scriverli, sono una sorta di esorcismo. Non so che valore abbiano, ma non importa. Non ho miti di pubblicazione o altro, a me basta fare vagare e svagare la mente ogni tanto...tutto qui.
Li rileggo tre o quattro volte e poi li dimentico.
Prof la buona lettura deve dare un certo piacere, se uno scritto è noioso allora non ti sta dicendo niente, tu sai inventarti personaggi psicologici originali e li sai raccontare. I tuoi racconti brevi sono esilaranti, divertenti, un bel ritmo, una scrittura bella spietata, incisiva, con finali a sorpresa, e per chi sa andare oltre sa cogliere o interpretare messaggi e la voce stessa dell'autore, voce intesa come personalità. Eh caro Prof ... questo è il piacere della Letteratura, secondo il mio modestissimo parere ovviamente . Oltre al fatto che per forza bisogna trovare una morale, o un messaggio, poi bisogna poi saperlo comunicare senza MAI ANNOIARE il lettore. Tra uno scritto con un importante messaggio ma scritto in maniera noiosa e scialba, ed uno scritto invece ironico ed esilarante, oppure con uno stile superbo ed elettrizzante ... in letteratura vince il secondo per ME. Questa è secondo me la caratteristica dei grandi Autori:NON ANNOIARE ma dare piacere, con tutte le eccezioni del caso, perché poi ovviamente anche il lettore ha una sua propria sensibilità che fa preferire alcuni scritti rispetto ad altri. 🙂👍❤️🔝
Degli autori contemporanei, per ironia e scrittura pulita e scorrevole, mi piace Lorenzo Marone, si inventa personaggi divertentissimi e situazioni comiche, napoletane dove il divertimento è assicurato.
Oggi mi è arrivato il Libro di Zannoni, premio Campiello. Un libro molto profondo ma scritto su una atmosfera favoleggiante, è la storia di una faina sfigata, i protagonisti sono degli animaletti e la foresta è la metafora del vivere urbano. Lo scelto perché mi piacciono le atmosfere un po' favoleggianti del mondo degli animaletti e anche surreali. Speriamo non deluda, e NON MI ANNOIA! Eventualmente faccio un salto qui.
un'atmosfera *
L'ho*
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