Buonasera,
mi rivolgo alla gentile attenzione del Sig.Ricky Farina.
Premetto che le scrivo dopo aver letto il suo articolo sulla laurea in filosofia dopo 10 lunghi anni e... che dire? Mi ha abbattuto e incoraggiato nello stesso istante. Mi piacerebbe parlarle, conoscerla virtualmente (mi accontento) anche solo per uno sprazzo di incontro sensato e permanente.
Mi chiamo Alessio Vecchioni e sono uno studente di Filosofia a Roma. La contatto con la consapevolezza che questo messaggio probabilmente non arriverà a destinazione ma è l'unico modo e l'unico mezzo che ho per ovviare l'isolamento. Sto tentando di scrivere a lei perché ho apprezzato i suoi articoli e "piccoli film" su YouTube e non potevo far altro che provarci. So che dietro una mail può sembrare tutto patetico e difficilmente si riesce a coglie la reale intenzione di chi scrive (perché immagino lo facciano in tanti) ma posso e vorrei garantire che da questa parte c'è tutta la mia determinazione, passione e triste delusione nel far arrivare anche solo un eco di ciò che vorrei dirle. La prego di dedicarmi un minuto di lettura, cercherò di non stancare.
Provo a spiegare: nel 2015 ho terminato gli studi superiori prendendo un diploma come tecnico cinematografico presso il Cine-Tv Roberto Rossellini. Nel 2016 ho studiato presso la "Escuela de Cine Y Television de Cuba" come sceneggiatore e poi, tornato in Italia, ho continuato a lavorare presso un gruppo di sceneggiatori a Roma. Dal 2016 al 2019 ho lavorato ad una sceneggiatura per un lungometraggio e in questi quattro anni ho cercato in tutti i modi di farmi produrre questo lavoro ma nel cinema, come nell'editoria c’è indifferenza e muri di silenzio. Nel mentre però non volevo buttare tutto il lavoro svolto, così ho convertito l’intera sceneggiatura in un romanzo. Dopo un altro anno di estenuante ricerca, passando per mille case editrici, la “Alterego Edizioni” ha mostrato interesse per il romanzo e ha deciso di pubblicarlo. Ormai sono passati due anni e qualche piccola soddisfazione c’è stata: due interviste su RTL, una recensione di Paolo Veneziani su “Le Monde Diplomatique” e sto lavorando al prossimo. Le dico tutto questo solo per chiarire i passaggi che mi hanno portato a scriverle e anche per dare un senso a questo messaggio spontaneo.
Il romanzo è “Brandelli di memoria” edito da Scatole Parlanti Edizioni e Alterego. Ci terrei, senza nessuna pretesa, avidità, secondo fine, a regalare e far leggere questo mio piccolo lavoro e ricevere anche solo un parere, una parola, un consiglio, uno spunto, una critica o altro. Il libro (anche se faccio difficoltà ad inquadrare un genere) è un giallo/horror/teatro dell’assurdo di 108 pagine. Sarei veramente felice se potesse accettare una copia, ovviamente a mie spese. Spero pian piano di riuscire a realizzare anche solo una minima parte di quello vorrei fare con questo romanzo. Le chiedo solo una possibilità, perché sono sicuro che questo piccolo sforzo letterario sia valido, un accenno di qualcosa che vorrei fare ed esprimere concretamente in una forma letteraria pensata, lucida e che non sia semplice apologia a me medesimo. Anche solo un giudizio ma che sia una possibilità. A volte penso di non riuscirci, altre penso che se solo qualcuno potesse ascoltare per due minuti il progetto forse avrei speranza, perché ci credo, ancora un po’…
Mi scuso per l'ultima parte che può sembrare presuntuosa ma in realtà è solo fermezza e tristezza, data dall'impossibilità di non poter più parlare con le persone e proporsi dal vivo. Dico dal vivo perché solo lì potrei manifestare tutta la debolezza e la forza di ciò che ho. Poco ma che ho.
Cordiali saluti e grazie per la pazienza
A.Vecchioni
19 commenti:
"Anche solo un giudizio ma che sia una possibilità. A volte penso di non riuscirci, altre penso che se solo qualcuno potesse ascoltare per due minuti il progetto forse avrei speranza, perché ci credo, ancora un po’…".
Se posso permettermi, caro sig. Vecchioni, che dire... Non ci siamo.
Scrivere in italiano, come spesso qui è stato ripetuto, "è ragionare".
Se leggo il periodo sopra, non si capisce cosa vuol fare. O meglio: lascia a chi legge troppi dubbi sulle sue intenzioni, e convinzioni.
Uno scrittore non permette dubbi al lettore: solo con enorme talento ed esperienza è, volutamente, possibile farlo. Uno scrittore narra, spiega, descrive. L'interattività lasciamola ai videogames, per il momento.
Vuole che Farina le dia un giudizio? Lo chieda. Vuole che Farina le pubblichi una recensione, qui o altrove? Glielo chieda.
Dalla lettera sopra si capisce che lei vuole questo ma però anche no, forse, faccia lei.
Saluti e auguri.
E, più importante di tutto: non dimentichi mai ripeto mai, che per fare gli scrittori, blogger, videomaker, aforisti, in certi casi è necessario avere una cosa fondamentale:
la mamma giusta.
Questo cerca pubblicità, in modo subdolo e strisciante. 🐍
Massí, fa niente...
Farina recensirebbe anche un cane colitico pur di avere la sensazione di superiorità che la cosa, falsamente, comporta.
Lindt è bastato lo chiamasse prof che questo gli pubblica anche la descrizione di una sua ragade anale.
Regolare: ".. tra di loro si impalmano" diceva CB. Stanno arovinati. Tra mezze seghe, il mezzo gaudio!
Le pubblica... Sbagliai.
Che magari guida ancora la macchina se i figli le si abbioccano al ristorante
Se lo dici tu!
Se lo dici tu!
Una missiva d’altri tempi, come se l’autore venisse dal passato, come una reincarnazione fuori dal suo tempo. Una missiva da carta pergamena, da vergare con penna e inchiostro. Uno scritto che spazia dal curriculum di presentazione alla pudica supplica di un ascolto. Autore devi chiederti in piena coscienza cosa stai cercando. Desideri riconoscimenti? Desideri la notorietà? Desideri un ritorno finanziario cospicuo? Se hai dei dubbi perché hai notato pochi sviluppi ed interesse da parte di editori e produttori, dovresti chiedere direttamente a loro perché non se la sentono di impegnare soldi per lo sviluppo della tua opera. Loro ti daranno ovviamente la valutazione in base alla conoscenza dei gusti “attuali” del pubblico e se commercialmente può fare business. TU devi crederci in assoluto, TU indipendentemente dal parere di chicchessia. Ma accettare anche di buon grado che può non incontrare il favore del grosso pubblico, e per saperlo non basta il parere di una sola persona. Se fosse possibile bisognerebbe chiedere sul web le recensioni da parte dei lettori ed avresti così un ritorno più ampio. E poi chissà, se nessuno apre le porte c’è comunque internet che permette ai creativi di creare un proprio blog od un vlog, aprendo così uno spiraglio che può diventare un portone spalancato su tante probabilità. Permettendo così di divenire Autore, Sceneggiatore, Compositore, Regista, Produttore di se stessi. Ciao Viaggiatore nel tempo.
@rickyfarina
capitò anche a me un caso simile.
però il mio ragazzo, gentilissimo, fu più diretto nell'esporsi, con meno preamboli e con una sua presentazione breve ed essenziale.
un giovane poeta, che mi disse che gli avrebbe fatto molto piacere se avessi letto qualche sua opera, contenute in una sua piccola raccolta, e dichiarò di essere interessato se avessi deciso di recensirlo.
la sua richiesta mi lasciò un po' stupita, e in un qualche modo imbarazzata, da arrossire.
non so se gli stessi sentimenti li hai provati anche tu.
decisi di acquistare il volume per conoscerlo un po' meglio; lessi le sue poesie e lasciai sul mio sito una piccola recensione, per quella che sarebbe potuta valere.
mi ringrazio di cuore.
era di Bologna, ma non ci siamo mai incontrati dal vivo.
è stato un piccolo incontroweb meteora,
però indimenticabile.
le sue levità sono rimaste
addosso ai miei ricordi
ogni tanto mi cade l'occhio sul quel piccolo volume,
e sorrido..
Avoglia è arrossito fino al buco del culo! Come te...
Se lo dici tu!
Le sue levità?... Miinchia che troiate scrive questa. Se è come scrive...
Se lo dici tu!
Ma almeno scrivilo giusto sto cazzo di "se lo dici tu": ci vanno i puntini, non il punto esclamativo.
Il fatto è che lei ci crede!
Se lo dici tu!
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