sabato 1 dicembre 2018

IL DURO MESTIERE DEL REGISTA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eccone un altro.

Fellini, è notorio, si è chiavato tutte le attrici che ha fatto lavorare. Nelle sue memorie, Sandra Milo ne ha raccontate di cotte e di crude (Caro Federico), e alla Ekberg è meglio che proprio la lasciamo perdere poveraccia. Credo che anche la Sandrelli potrebbe raccontarne. Con la Masina che reggeva il moccolo vestita da pagliaccio.

Non mi pareva proprio un Paul Newman, Federico nostro. Più che altro assomigliava al salumiere del minimarket sotto casa mia, e aveva la parlata di quei parroci un po' froci, a cui tenere lontani i bambini, e le bambini.

Maestro? Non lo so: dicono. Forse ha indicato una via ad altri che poi l'hanno saputa sfruttare meglio. Mi pare che Scorsese disse qualcosa al riguardo. Anche Truffaut ha indicato la strada ad altri, indubbiamente.

Ecco, in questo senso, sì: maestri. Ma i loro film sono delle abboffate di coglioni CLAMOROSE.

Maestri di vita? Senz'altro: al riguardo chiedere al culo delle loro attrici, e spessisimo pure a quello dei loro attori. Delon su Visconti ad es. A Bertolucci con Belmondo pare andò male.

Farina caro, e dillo no? Tu sei nostalgico di quel bel tempo che fu, vero? E ti capisco pure. Usa il tuo di culo, se proprio ci tieni, non quello della Schneider.

Anonimo ha detto...

Tra l'altro:

un mio amico mi ha detto che durante un concerto Frank Zappa ha smesso di suonare e cantare, è andato da uno del gruppo (di solito un'orchestra)che secondo lui non suonava bene e lo ha preso a schiaffi. Letteralmente.

Il pubblico è andato in visibilio.

Non so il tizio che fine abbia fatto e come poi è andata a finire la cosa.

Melo dico da solo: e 'sti cazzi?