Grazie Ricky! Mi è piaciuta. ps: A me succede più spesso di essere salutata da persone che non riconosco (piú che sconosciute) o di non essere salutata da persone che conosco. I passanti sconosciuti che mi salutano sono quasi sempre bambini.
Era il 1° gennaio di un anno perduto nel tempo. Ero a Zurigo e andai a fare jogging lungo il lago, in una mattina gelida. In tutti i modi possibili, gelida. Incrociai un signore che portava a passeggio un cane. Mi salutò in tedesco, e io risposi ansimando "buongiorno", vedendolo trasalire. Il cane corse contento con me fino a che il guinzaglio allungabile glielo permise. Poi, correndo nel gelo, pensai.
Senza contare che lo sgarbo del non salutare quando se ne presenti l'occasione è tra i più umilianti, i più feroci. Ho una vicina di casa giovane, diciamo venticinquenne, molto piacente. Cosa sigifica, piacente? Che è il tipo che, senza essere per forza bella, senza avere particolare fascino o carisma, emana un'atmosfera ormonale che, come la cacca con le mosche, attira inevitabilmente gli occhi degli uomini. E le riempie la testa della pienezza di essere una preda ambita, ma una preda con il coltello dalla parte del manico. Nel suo sguardo c'è disprezzo per il maschio. Cosa vede nel mio sguardo, per voltarsi con schifo dopo avermi incrociato nel corridoio, facendo finta di non avermi neanche visto? Senza un saluto, un accenno, senza neppure la vergogna di girarsi dall'altra parte dopo che i miei occhi hanno cercato e trovato i suoi per quel semplice scambio di presenze che è un saluto? Sono un vecchio libidinoso? No, vecchio no!! Libidinoso come la primavera, ma solo a carte scoperte, che diamine. E' il tipo di giovane donna che ha una sola cosa in testa, la sua figa: è una testa di figa. Molto peggio che, per un uomo, essere testa di cazzo.
Vi saluto tutti. O forse no, prima ci penso un po'.
Il glicine è in assoluto il mio albero preferito. Seguito dalla magnolia. E dal ciliegio in fiore. E poi dalla buganvillea in fiore. Il glicine... così potente, ed invasivo. La fioritura invece effimera, di breve durata... la catturi con occhi e narici ma sfugge, troppo presto. Colore, e odore della fioritura... sublime. Ed i suoi rami contorti. È attraente come nessun altro anche da spoglio. Quando vedo vecchie case o palazzi divorati dai rami e dai fiori del glicine, scatta in me qualcosa.... un'emozione che non si può descrivere a parole. E il desiderio di possesso. È raro che io desideri tanto possedere qualcosa, quasi fino ad invidiare, benevolmente, chi può averla. Certo una pianta non è esattamente "qualcosa". Ma proprio il glicine è una pianta che non posso possedere. È un albero. Gli occorre spazio, e mura da infestare e divorare... e la casa dove vivo ha un bel giardino e solite mura, ma non è mia perciò... non posso averlo. Provai tempo fa con un glicine nano, ma in vaso e l'ho donato a chi poteva piantarlo a terra, e renderlo sano e felice.
Le domande dei bambini... ah! Così vere, dirette e spiazzanti. Quanto dovremmo reimparare dai bambini. Anni fa davo lezioni e mi occupavo di un bambino molto problematico, figlio di una donna molto cara, jma sempre assente. Il padre... buona cosa che non lo vedesse quasi mai, anche se lui soffriva. A volte restavo a dormire con lui, perché lei non tornava a dormire. Restavo nel letto con lui fino a che non si addormentava. Era di giorno un demonio, la sera si accoccolava accanto a me. Avrebbe dovuto esserci sua madre ma... Una sera, tardi, aveva undici anni, mi chiese di spiegargli come si fa il sesso. Oddio. Insisteva, voleva saperlo e subito, e da me. Allora... glie lo spiegai. Non so come ma ci riuscii. Mi guardò e mi disse: allora quando io metto il dito nel buco che faccio tra pollice ed indice dell'altra mano e dico: inculati! alla cameriera... è per quello! Si, gli dissi, ma in quel modo disprezzi qualcosa di bellissimo. E quando lo capirai ti sentirai un cretino. E ti comporti sempre da cretino. Mi disse: ma l'ho imparato dal mio papà, me l'ha insegnato lui a farlo, quando qualcuno mi rompe! Che dire... niente. Pensai: Elena, stanotte ti sei persa un momento fondamentale per tuo figlio. E per te come madre. Avresti dovuto esserci tu, spiegarglielo tu. Quanto mi dispiace, ma stavolta non tanto per lui, per te. Ora è un bellissimo, esageratamente bello (come del resto da bimbo, essendo molto bella anche la madre) diciottenne. E non è più un demonio, ma un angelo. Quale miracolo. E quando mi vede... resta per un attimo in silenzio, mi guarda con intensità, come sei io fossi ancora una giovane ragazza come allora. Questo mi spaventa sempre un po'. Poi mi abbraccia, quasi in imbarazzo. E allora io lo stringo come se fosse ancora quel bambino. E allora mi vede adulta. Quanto l'ho amato quel bimbo! E sua madre si perse quella domanda. Il privilegio, per quanto imbarazzante, tocco' a me. Mai perdersi le domande dei bambini, soprattutto se sono figli tuoi.
Spesso mi capita di salutare, in modo comicamente entusiastico, persone che non conosco... scambiandole per altre. A volte le fermo fisicamente, mettendo loro una mano sulla spalla per farle fermare e girare verso di me. Sono una collezionista di figure di cacca, in quasi ogni circostanza. Puntualmente mi scuso, con forte imbarazzo. Invece loro mi hanno sempre sorriso, rassicurandomi, a volte paiono quasi dispiaciute per me di non essere quella persona. E mi salutano con calore. Un calore che spesso non mi dona chi conosco e mi saluta così, non ha tempo per fermarsi. Certo, qui non si ha mai tempo, la vita è scandita da un cronometro preciso al secondo, conficcato nelle cervella. Ed io rimango ancora per un istante ferma, interdetta, e triste, triste per loro.
Che mondi infiniti si nascondono dietro un saluto o un non saluto! Le teste di figa si meritano solo teste di cazzo, non degnarla più di uno sguardo! Mi sa che starò fermo qualche giorno, mi hanno spento la linea per morosità!
Ricky... la conosco da quando sono nata. Per lei mia mamma è come una mamma. Perché sua madre... non è mai stata in grado di amarla. E ho pure lavorato con lei. Possiede uno dei negozi più belli di tutta Brescia. E allora lo trascurava. Si era messa in testa di produrre cioccolatini d'eccellenza. Ed era partita per la tangente. Mi ritrovai a gestire un negozio immenso di tre piani. Un bel giorno licenziò la donna che mi aiutava. Allarme non funzionante, con vasi di cristallo da 5/6 mila euro, servizi di piatti inglesi e francesi da 150 euro a piattto, solo per fare un paio di esempi. E occuparmi della contabilità, degli avvocati (giacché aveva in piedi sempre cause, con chiunque), del Wedding planner, di fornitori, di clienti... mi ha esaurita. L'ho mollata all'ennesimo grosso guaio combinato e buttatomi addosso. Lanciandole tutte le pratiche a terra e urlandole che mi faceva pena, e che suo figlio aveva tanti problemi a causa sua. E che questo era imperdonabile. Di cominciare a smettere di farsi male e fare del male. Dopo un paio di anni ci siamo riviste... a suo modo mi vuole sinceramente bene ed io le voglio comunque bene, glie ne vorrò sempre, in fondo oltre a tanto denaro non ha avuto nulla. Finalmente ha ripreso a curare il negozio, ha talento... ma è totalmemte pazza e scriteriata. Fa impazzire suo padre: soldi soldi soldi, per le sue imprese folli. Poco tempo fa mi ha fatto una proposta fantastica: di dedicarmi un intero piano per inserire fiori, piante ed occuparmi di creare le composizioni e gli arredi floreali per matrimoni ed eventi importanti. Avrei avuto carta bianca. Libera di gestire a modo mio. E che stipendio... ! Cazzo. Ero così tentata... cavolo... ma il mio uomo e la mia famiglia mi hanno fatta ragionare, perché non ci riuscivo e volevo dire si, ma mi avrebbe fatta nuovamente impazzire, inevitabile. Quindi... ho detto no. Nonostante lo volessi tanto. Con la morte nel cuore. No. Pazienza. È sempre stata tanto infelice, raramente felice. Se avesse avuto dei genitori presenti magari... e purtroppo odia la sua unica sorella. Quella che invece è stata amata in qualche modo, considerata sempre migliore di lei. Come si può non perdonarla? Fortuna vuole che il figlio sia stato mandato in un buon collegio per tutte le superiori. La sua salvezza. Ne è uscito sereno, capace di proteggersi dalle follie dei genitori. Il troppo denaro, e l'ambizione sfrenata che esso crea... rende praticamente sempre infelici.
ho letto cosa hai scritto sopra (la testa di figa).
In base alla mia esperienza: di solito le giovani donne belle hanno in testa il cazzo, e non la figa. Secondo me, non hai la "situation awareness".
Appare chiaro che ci sia cazzo e cazzo. C'è il cazzo bello e giovane, che sarebbe perfetto per la giovane donna bella se avesse pure i soldi. Spesso non è così. Quindi la giovane donna bella, pur sperando in cazzi belli e giovani, dopo averne presi un po' (un po' è una misura relativissima - manco Einstein la saprebbe quantificare), fa un ragionamento pratico sulla ricchezza, in due fasi: un cazzo coi soldi non bello non impedisce di prenderne pure di belli e poveri: bisogna solo fare attenzione. Un cazzo bello e giovane, alla fine, è come un cazzo non bello: quello che cambia è tutto il "resto" che gira intorno al proprietario del cazzo. Ora, se il tuo problema esistenziale è farti salutare da una figa bella e giovane, ti devi prima consapevolizzare della tua situazione: sei giovane, sei bello, sei ricco? Vedi tu.
L'unica cosa probabilmente certa è che un cazzo ce l'hai.
Troia secondo me si nasce. Puttana si diventa. C'è una differenza che non tutti gli uomini sanno cogliere. Una puttana fa ciò che fa per necessità; può farlo bene o meno bene ma sempre di necessità si tratta. E se sei sensibile te ne accorgi. Una troia è geneticamente troia, ci nasce appunto. Farà tutto in funzione della sua troiaggine e cioè, che monetizzi o meno (questo dipende da vari fattori), si comporterà sempre da troia, fosse anche POI una suora di clausura vergine. Quindi, essere troia è uno stato mentale. Quello che un uomo può fare, se vuole, è capire con chi ha a che fare, fosse per una vita o per un secondo; deve cioè osservare le donne, meglio, imparare a osservare le donne. Una donna che non saluta manda comunque un messaggio: bisogna saperlo interpretare e, se si vuole, usarlo. Per esempio io ho una vicina russa riservatissima. Che batte. Ecco: la mia vicina russa è una puttana, ma non è una troia. Ho parecchie conoscenti troie, che non vuol dire io sappia che tradiscono il loro marito (il confine tra la loro abilità e la mia ingenuità è sottilissimo). Abbiamo tutti dei tasti da premere: basta trovarli. E abbiamo tutti un punto di rottura: trovarlo e usarlo è una questione di tempo e pressione.
PS: un cazzo giovane, bello e ricco, di solito ha un eccesso, un surplus di offerta di figa giova e bella. Come si sa, il mercato è regolato, da sempre, dalla legge della Domanda e dell'Offerta. Ecco che allora la giovane donna bella deve aggiornare molto frequentemente l'offerta, conguagliandola con servizi e optional, esattamente come fanno tutti quelli che vendono qualcosa. Attenzione: tutti vendiamo qualcosa, qualsiasi cosa, sempre e comunque, fosse un'idea, il nostro tempo, il nostro corpo, i nostri sentimenti, la nostra intelligenza, la nostra istruzione... Tutti vendiamo noi stessi a qualcuno o a qualcosa. Ora, torniamo alla giovane donna bella: cosa vende? Ma non dimentichiamoci della legge: Domanda e Offerta. Un saluto dato o non dato è un indicatore merceologico, oltre che psicologico, che dice che la ragazza in questione ha un eccesso di domanda? Non lo so: forse è solo pesa da un eccesso di offerta, e sta facendo una selezione della clientela.
Questi ultimi commenti sono così al passo coi tempi che dimostrano come un governo Salvini - Di Maio è quello che fa per voi. Complimenti e chiu pilu per tutti. Cetto
Ubo se tu la guardassi senza sbavare come un cane davanti al pappone, magari ti considererebbe pure un essere umano. Visto che tu non la consideri, che un pezzo di carne senza concetto, lei ricambia. E ha ragione. Boh. Ma guarda a terra quando passa...Dopo 3-4 volte ti saluterà lei. Guardati le Conseguenze dell'amore, e guarda come fa Titta! (Ultimo film decente di Sonlentino)... ps: Sei un Bifolco!
Grazie dei consigli. Diciamo che, in termini commerciali, il saluto è come una mancia, non dovuta ma sempre gradita. Tutto il resto sta su un altro piano. Sono giovane, forse bello, non ricco. Posso facilmente passare oltre la cafoneria di chi non saluta. Spero solo di non fare la fine di Titta nelle Conseguenze dell'amore. Quelle belle scarpe, tutte sporche di cemento... che spreco.
Marco... ti consiglio di non salutarla più. Finché la saluterai temo si comporterà allo stesso modo. Guardala in faccia ma non salutarla, sorridile magari, ma con un sorriso... che si fa giusto per cortesia, ma non salutarla. Per lo meno forse si renderà conto che la gente si stanca di salutare i cafoni, resta educata quel poco per non essere maleducata come loro. Ah si, le cafone, in questo caso.
Detto ciò...
IO VOGLIO EMIGRARE DA QUESTO PAESE DI MERDA!
Non cambierà mai nulla. E non si tocca mai il fondo. C'è sempre una gola più profonda da sondare. E mi pento e mi dolgo di aver sperato e dato il mio voto a chi ora sostiene che questa sia... la terza Repubblica?! Con la Lega (Nord)?! Che figata! Cretina! Ma come si fa... mi mancano le bestemmie, essendo che non so bestemmiare. Peccato.
"In termini commerciali"? Povero Fromm. Ha perso proprio tempo a scrivere. Ubo TE lo dici che sei bello...poi tocca vedere, magari sei un broccolo, timido, e pure con l'aria da frocetto! Ahaahahah
Paoly: 1: Ciao! :-) 2: Scappa dall'Italia, vieni a Strasburgo e andiamo insieme a picchettare il parlamento europeo! 3: Cosa ne pensi dei broccoli timidi ma belli? Non sono meglio di certi testicoli col cappuccio blu?
Grazie!!! Ma non posso scappare... perché sono ancora innamorata di questo mio paese di merda. Giacché la merda sono gli italiani, non questa terra stupenda, unica al mondo. E mi dico che resterò a combattere per essa. Utopista idiota. Ma penso spesso anche a lasciarla, sempre più spesso. E ho passato la maggior parte della mia vita, non della mia esistenza ma della mia vita, a scappare... e a volte l'istinto mi viene ancora. Già. Mi dico: oggi faccio lo zaino e scappo. Giusto per un po'... O non mi faccio trovare più? No, solo per un pochino...! Ma poi rifletto... sarei una grandissima stronza. E sono adulta, in verità non lo sono ma lo sono, ma sono adulta! Poi mi faccio un pirlo, magari due, in genere due... a volte anche tre, ma poi la pago molto molto cara. E desisto.
In ogni caso... posso tenere comunque in conto la proposta e nel caso rammentartela?! Non si sa mai nella vita... !
E picchettare il parlamento europeo... ah, quanto mi piacerebbe!!! Eviterei però una zuffa coi cappucci blu. Credo che avremmo la peggio e ci farebbero maluccio.
Debbo confessarti ahimè però... che i broccoli non mi piacciono, purtroppo. Mi piace guardarli, mi incantano la loro forma, i loro colori... ma non riesco a mangiarli. Quando sento l'odore non ci riesco. Ma in effetti però... non so se davvero non mi piacciano, perché non li ho mai assaggiati!!! Anch'io sono timida, sai? All'apparenza no, anzi gli altri trasmetto l'opposto... ma invece lo sono. Finché si parla di ciò che sta negli strati di superficie sta bene, e mi sento sicura di me, quasi sempre. Ma oltre chiudo i battenti. E non si passa. Li apro rarissime volte. Quindi le persone timide mi piacciono, giacché in fondo lo sono anch'io. Sei bello bello in modo assurdo o hai qualche difettino? Perché i belli belli in modo assurdo al massimo li fotografo, ed è un piacere farlo. Ma mi piacciono i difetti.. almeno uno! :)))
Ora mi preparo al fatto che oggi pome piomberanno qui i coniugi (mamma e papà). Li ho evitati per un po', come tutti gli altri del resto. Ma ora sono decisamente delusi e contriti. Quindi... Spero che giocheremo a carte. Si parla meno. E il loro perenne smodato entusiasmo... Giocheremo a carte. Ti piace giocare a carte?
Ubo hai cancellato? Me ne avevi dette 4? Lo vedi che sei un fregnone e un frocetto. La tipa lo ha capito. E non ci si spreca! Risparmia le energie per farsi chiavare da qualche 40enne, che sa come si tratta, una giovane troietta!
Cara Paoly, da lontano l'Italia è ancora più bella, diventa quella terra che gli scrittori stranieri hanno visitato una volta e sognato per tutta la vita. Sono felice di essere italiano, qui in Francia! L'invito a scappare e picchettare è esteso a oltranza :-) ma chissà dove sarò da qui a qualche mese, fra un anno. Boh. Ho la testa troppo vuota e le chiappe troppo pesanti, forse resto qui.
Però no, non sono bello. Ho anzi scoperto di soffrire di dismorfofobia (diagnosi fai-da-te), per cui mi vedo ancora più brutto. Per questo sono timido. Ma, al contrario di te, io vado subito a fondo con le persone che conosco, mi apro e voglio aprirli, è così bello vedere qualcuno che si confida! Ricky mi ha insegnato che "l'universo è la mia intimità". I convenevoli e le frasi fatte mi sembrano una perdita di tempo. (Ma non i saluti!) Ma il mio problema, Paoly, è.. come si fa a conoscere qualcuno? Dico nel senso più ovvio, come si fa, lo si ferma per strada e si diventa amici? Come fai tu? Ho un blocco vertiginoso e pochi soldi per andare da una psicologa (donna, la voglio donna). Mi sfugge la vita. Fugge. Gli anni vuoti lasciano il segno e io li sto sprecando.
I broccoli vegetali li detesto anch'io, quelli umani mi fanno tenerezza.
Gioco a carte con i miei nonni, ogni tanto, a scopa o a briscola... in tre. Per cui a briscola togliamo il due di picche, tanto quelli li trovo ovunque, fuori dal mazzo. Ahahaha.
Caro Marco, sai che mi piacerebbe e non poco poter pensare: chissà dove sarò tra qualche mese? O fra un anno? Pensi che resterai in Francia o migreresti altrove? Anch'io mi vedo brutta orrenda... da giovane solo brutta, ora brutta orrenda. Non ho mai capito quelli che mi hanno corteggiata. Dovevano avere problemi visivo-psicologici forti... in effetti quel paio con cui sono stata seriamente e per troppo troppo tempo ne avevano tanti e grossi. Altro che il mio essere una matta. Vabbè. Anche per questo credo che non sia facile aprirmi intimamente... vuoi poi qualche amica che mi ha tanto ferita... devo sentirmi al sicuro, soprattuto percepire una possibile profonda connessione e comprensione reciproca... sia con gli uomini che con le donne. E chi mi sta intorno (mamma papà e da un po' anche il mio uomo in sostanza) mi fa male, e quante volte ho detto loro che mi fanno male... stanno zitti per un pochino e poi... si accaniscono. Stasera ad esempio, ho il cuore talmente arrabbiato, esausto e tachicardico che mi manca il respiro. Stasera il trio aveva come argomento la mia alimentazione ed il mio stile di vita. Perfetto. E il mio uomo... ha fatto la spia e ha seguito i due maniaci del controllo. Perfetto! Il punto è che io non sono più disposta a sopportare. Sto cambiando, ci ho messo una venticinquina di anni ma ora basta. Non tornerò indietro. No. E se non capiscono... pazienza, agirò di conseguenza. Stasera sono arrivata a dire loro: pazienza, vorrà dire che creperò un po' prima. Del resto non mi va di invecchiare tanto da diventare rincoglionita. Morirei soffrendo divorata da malattie? Davvero dite? Vorrà dire che andrò in Svizzera a fare la punturina. La mia vita è mia e non rompete i coglioni oltre! Marco, ti rendi conto di cosa debbo arrivare a dire? Ed anche questo mi fa serrare i battenti. Come si fa a conoscere qualcuno? Dipende da chi vorresti conoscere e che livello di conoscenza vorresti raggiungere. Quanti hanni hai? Hai detto che sei giovane. Allora la sera esci, vai ad ascoltare musica, in un locale che ti piace. Musica che ti piace. Le possibilità si moltiplicano. E io credo che brutto brutto tu non sia. Oppure inizia a frequentare un bar che ti piace, con clienti che ti piacciono. A volte invece... accade per puro caso. Teoricamente. Perché io non credo sia puro caso in realtà. In ogni caso esci di casa, anche camminando per strada o bevendo un caffè... il caso. Io ho avuto molti "anni vuoti". In sostanza gli anni giovani. Fino ai trent'anni. Ho fatto molte cose, anche cose folli, ho goduto soprattutto delle amicizie, ma al contempo stavo male, ero malata dentro... e quando stavo troppo male (spesso) bhe... non vivevo. Mi trascinavo malamente. E l'idea di essermi persa quegli anni mi faceva male. Poi ho capito che anche quegli anni hanno avuto un senso. Tutto ciò che si vive ha un senso. I pochi soldi... già. Non ci sono a Strasburgo centri che organizzano gruppi di aiuto con uno psicologo, o una specie di mutua di cui potresti usufruire per frequentarne uno senza dover pagare? I pochi soldi... sono un problema. Quest'anno vorrei tanto farmi un viaggio da sola. Del resto negli ultimi hanni ho viaggiato talmente poco... ma ho troppi pochi soldi, anche perché ho deciso di prendermi almeno quest'anno di pausa. Appena riuscirò a mettere da parte qualcosa di più... ma non ci riesco mai... almeno finora non ci sono riuscita. E si, i broccoli umani fanno tanta tenerezza. Meglio broccoli che stronzi! O no?
Buona serata, Marco!
(la mia prevede tempesta nel weekend, perché sono tesa come una corda di violino)
vuoi diventare la mia amica immaginaria? Inutile chiedertelo, ormai lo sei già :-) Anche i miei amici in carne e ossa diventano immaginari, quando sono lontani da me. Intavolo lunghi dialoghi con la loro assenza, parlo o penso come se fossero qui, più ad ascoltarmi che a ribattere. Questa "mattina" (per me la mattina comincia a mezzogiorno) ho fatto una passeggiata lungo i canali pensando a quello che mi hai scritto, a come ti avrei risposto... A che scopo scriverlo di nuovo? Lo sai già, c'eri anche tu! :-)
Parli di alimentazione, di stile di vita. Forse è perché la presenza dei nostri genitori, di fatto , ci fa "ombra" per una parte lunghissima della nostra vita di adolescenti invecchiati. Mia mamma ha sessant'anni e lavora, io ne ho trentadue e non faccio un tubo. Non sarebbe stato normale il contrario, qualche decennio fa? E giudicare, sotto sotto, è inevitabile anche per chi si crede più emancipato, o peggio ancora per chi non ha dato molto peso alla propria autorità di genitore. Così finisce che i miei problemi diventano una mia colpa agli occhi di chi non ha saputo prevenirli, e i miei genitori non possono proprio aiutarmi se vedono le cose così. Per questo, anche senza dare una direzione alle cose, preferisco stare lontano, da solo, senza neanche approfittare della mia garçonnière e del grande armadio a specchio che implora altri corpi da riflettere oltre al mio. Non siamo mai "giusti" per gli altri, è chiaro. Ma se ci sentiamo in colpa è finita.
Mi sembra, Paoly, che tu viva intensamente tutti i periodi della tua vita, belli e brutti. Non è così? Ti arrabbi con i tuoi genitori, è normale... Ti arrabbi con il tuo uomo, e però rimane il tuo uomo, vi lega un sentimento che fila lungo senza spezzarsi, come formaggio fuso, vero? :-) "Nella vita si litiga", mi ha detto una volta il compagno attuale di mia mamma, proprio dopo che avevamo litigato. Io non lo accetto!, ho pensato subito. Ma è così, a quanto pare. Bisogna imparare a saper litigare insieme, ecco. Litigare da soli è più facile, poi ci si mette davanti all'armadio a specchio... e si fa pace :-))) E se litigate e state ancora insieme... Beh, pensa che con la mia ragazza giapponese non avevamo mai litigato, quando è successo è perché era già troppo tardi e un solo litigio ha distrutto tutto, almeno per lei, ma come potevo accettare la massima "nella vita si litiga", dopo quella ferita che continua a sanguinare come una barbabietola?
Vivi come vuoi e muori come vuoi, è una cosa sacra. Pensa quelli che fumano, tu fumi? Sì, mi ricordo il tuo racconto di un incontro con Silvano Agosti... :-) Lo sai che fa male, ma se lo fai nessuno può dirti niente, anche Silvano può farti la morale ma sei tu che decidi, che dai un valore alla tua sigaretta. Io invece ho deciso che voglio rimanere in buona salute per poter decidere di andarmene senza che sia il mio corpo a impormelo. Magari anche a 90 anni, ma la sofferenza voglio evitarla quanto più possibile. La farò finita come si buca un palloncino non ancora sgonfio, se riuscirò. O chissà. Ma in Svizzera no, Paoly, la Svizzera no, che orrore!! Meglio Venezia, no? :-))
Se sei una corda di violino mettiti al vento, qualche bel suono verrà fuori!
Mi fa piacere che pensi che io non sia brutto brutto, anche la fiducia è una forma di bellezza, quindi hai ragione! Ma gli specchi rimangono un abisso, quasi non esistono foto di me e mai, mai, mai potrei mettermi davanti a una telecamera come fa Ricky. Con il grande specchio dell'armadio sono stato obbligato a convivere con quel mio sosia che sta dall'altra parte, sembra anche più infelice di me. Quel tizio pallido e magro con un libro in mano che sta in alto a destra gli assomiglia molto. Qui rimborsano le sedute psichiatriche ma non la psicoanalisi. E non voglio. La parola psichiatra mi fa venire in mente un forcipe, delle chele di granchio. No, no.
Passa un bon weekend, nonostante tutto! Un libro e un po' di tè verde... e soprattutto come fai a non essere tutta eccitata, Boldi e De Sica tornano insieme per il film di Natale!!! Andremo insieme a vederlo all'Azzurro Scipioni? Prepariamo i pullman!! Prenotiamo!!! Urliamo la nostra gioia!!! (...punturina?)
Siamo molto molto simili, Marco. A parte qualche scelta che si fa diversamente... Di fatto quel tizio pallido e magro, anche fisicamente rispecchia anche me. Anche quando sono allegra, rido, faccio dispetti, e non lo penso ... è dentro, in profondità, e scava. A volte pochissimo, a volte molto. Ci si convive. Si impara a conviverci, credimi! E la vita comunque è bellissima, nonostante a volte si stia tanto male... è bellissima. È così. E si combatte, ed è bene! Combattendo ti rafforzi, cadendo impari a cadere meno spesso, o a accorgerti in tempo per non cadere. Si impara col tempo. Anch'io voglio una morte senza sofferenza... ma non credo che riuscirei a darmi la morte da sola. Perché chi resta... sta male da morire. E questo lo so perché due persone a me molto care se ne sono andate così. Poi chi lo sa... nella vita di certezze ve ne sono ben poche. Ma purtroppo le cose non vanno benissimo con mio marito. Non in quest'ultimo periodo. Mi sto allontanando, vertiginosamente. Perché, inconsapevolmente, mi ferisce dove più duole e mi sento sempre meno compresa da lui. Molto molto meno compresa. Glie lo dico, ma non comprende o non vuole comprendere il perché. Gli dico di smettere di comportarsi in un certo modo altrimenti mi allontana da lui ma continua a farlo. E crede di fare bene. Di fatto il risultato è che io mi allontano. Capitano poi momenti di crisi... spesso si superano, a volte no. Per ora stiamo cominciando ad affrontare certi punti dolenti... ma per ora non ci capiamo proprio. Vedremo. Ed i litigi, si. Sono importantissimi, importantissimi. Che siano semplici confronti o tempeste... servono. Ma se si arriva al parlare totalmente un'altra lingua... servono a ben poco. Ed è questo che si sta verificando da un po' di mesi, anzi anche di più, forse. In parte lo capisco, certo! Ed ha ragione. Ma lui rifiuta di capire le mie ragioni. È troppo orgoglioso, mai ammette di aver sbagliato mai. Mai successo. E se prima ci ridevo sopra... ora non ci riesco. Ed abbiamo un modo totalmente diverso di concezione dell'esistenza.
Gli psichiatri fanno paura... ma non devi averne. Perché se parli con uno psichiatra ed egli ritiene che tu non abbia bisogno di una cura farmacologica non fa altro che dirti di andare da uno psicologo. Se differentemente ritiene che tu ne abbia bisogno... verifica, attraverso curriculum ed opinioni, che sia valido. E, se necessario, fatti aiutare farmacologicamente. I farmaci sono tantissimi, diversissimi tra loro, dalle blande goccine per l'ansia ai farmaci che assumono gli schizofrenici... Non ti fa del male, anzi spesso ti salva la vita. E di fatto a me è successo. Se non fosse stato anche per validissimi psichiatri... non so se sarei ancora qui. Molto spesso capita che qualcuno ci vada e gli venga risposto che non ha bisogno di uno psichiatra ma di un altro tipo di aiuto.
Libro e tè, buona idea. Ma debbo prima cominciare ad affrontare con lui ciò che ci sta allontanando, ciò che fa male a me e ciò che fa male a lui, naturalmente. Perché anch'io ho delle colpe, sicuro. Ne ho, e lo so. Ma tutto diventa paradisiaco con Boldi e De Sica! (povero Vittorio... spero tanto per lui che non vi sia un aldilà da cui guardare quaggiù, o quassù) Il cinepanettonecinepanettone ce lo vedremo assieme! E alla prima, chiaro! Assolutamente! Alleluia!
35 commenti:
Grazie Ricky! Mi è piaciuta.
ps: A me succede più spesso di essere salutata da persone che non riconosco (piú che sconosciute) o di non essere salutata da persone che conosco. I passanti sconosciuti che mi salutano sono quasi sempre bambini.
Il saluto è un invito a desistere?
O ad esistere?
La vita è un attimo...
Era il 1° gennaio di un anno perduto nel tempo.
Ero a Zurigo e andai a fare jogging lungo il lago, in una mattina gelida. In tutti i modi possibili, gelida.
Incrociai un signore che portava a passeggio un cane. Mi salutò in tedesco, e io risposi ansimando "buongiorno", vedendolo trasalire. Il cane corse contento con me fino a che il guinzaglio allungabile glielo permise. Poi, correndo nel gelo, pensai.
Senza contare che lo sgarbo del non salutare quando se ne presenti l'occasione è tra i più umilianti, i più feroci.
Ho una vicina di casa giovane, diciamo venticinquenne, molto piacente. Cosa sigifica, piacente? Che è il tipo che, senza essere per forza bella, senza avere particolare fascino o carisma, emana un'atmosfera ormonale che, come la cacca con le mosche, attira inevitabilmente gli occhi degli uomini. E le riempie la testa della pienezza di essere una preda ambita, ma una preda con il coltello dalla parte del manico. Nel suo sguardo c'è disprezzo per il maschio. Cosa vede nel mio sguardo, per voltarsi con schifo dopo avermi incrociato nel corridoio, facendo finta di non avermi neanche visto? Senza un saluto, un accenno, senza neppure la vergogna di girarsi dall'altra parte dopo che i miei occhi hanno cercato e trovato i suoi per quel semplice scambio di presenze che è un saluto? Sono un vecchio libidinoso? No, vecchio no!! Libidinoso come la primavera, ma solo a carte scoperte, che diamine.
E' il tipo di giovane donna che ha una sola cosa in testa, la sua figa: è una testa di figa. Molto peggio che, per un uomo, essere testa di cazzo.
Vi saluto tutti.
O forse no, prima ci penso un po'.
Marco
Il glicine è in assoluto il mio albero preferito. Seguito dalla magnolia. E dal ciliegio in fiore. E poi dalla buganvillea in fiore.
Il glicine... così potente, ed invasivo. La fioritura invece effimera, di breve durata... la catturi con occhi e narici ma sfugge, troppo presto. Colore, e odore della fioritura... sublime. Ed i suoi rami contorti. È attraente come nessun altro anche da spoglio.
Quando vedo vecchie case o palazzi divorati dai rami e dai fiori del glicine, scatta in me qualcosa.... un'emozione che non si può descrivere a parole.
E il desiderio di possesso.
È raro che io desideri tanto possedere qualcosa, quasi fino ad invidiare, benevolmente, chi può averla.
Certo una pianta non è esattamente "qualcosa". Ma proprio il glicine è una pianta che non posso possedere. È un albero. Gli occorre spazio, e mura da infestare e divorare... e la casa dove vivo ha un bel giardino e solite mura, ma non è mia perciò... non posso averlo.
Provai tempo fa con un glicine nano, ma in vaso e l'ho donato a chi poteva piantarlo a terra, e renderlo sano e felice.
Le domande dei bambini... ah! Così vere, dirette e spiazzanti.
Quanto dovremmo reimparare dai bambini.
Anni fa davo lezioni e mi occupavo di un bambino molto problematico, figlio di una donna molto cara, jma sempre assente. Il padre... buona cosa che non lo vedesse quasi mai, anche se lui soffriva. A volte restavo a dormire con lui, perché lei non tornava a dormire. Restavo nel letto con lui fino a che non si addormentava. Era di giorno un demonio, la sera si accoccolava accanto a me. Avrebbe dovuto esserci sua madre ma... Una sera, tardi, aveva undici anni, mi chiese di spiegargli come si fa il sesso. Oddio. Insisteva, voleva saperlo e subito, e da me. Allora... glie lo spiegai. Non so come ma ci riuscii. Mi guardò e mi disse: allora quando io metto il dito nel buco che faccio tra pollice ed indice dell'altra mano e dico: inculati! alla cameriera... è per quello! Si, gli dissi, ma in quel modo disprezzi qualcosa di bellissimo. E quando lo capirai ti sentirai un cretino. E ti comporti sempre da cretino. Mi disse: ma l'ho imparato dal mio papà, me l'ha insegnato lui a farlo, quando qualcuno mi rompe! Che dire... niente.
Pensai: Elena, stanotte ti sei persa un momento fondamentale per tuo figlio. E per te come madre. Avresti dovuto esserci tu, spiegarglielo tu. Quanto mi dispiace, ma stavolta non tanto per lui, per te. Ora è un bellissimo, esageratamente bello (come del resto da bimbo, essendo molto bella anche la madre) diciottenne. E non è più un demonio, ma un angelo. Quale miracolo. E quando mi vede... resta per un attimo in silenzio, mi guarda con intensità, come sei io fossi ancora una giovane ragazza come allora. Questo mi spaventa sempre un po'. Poi mi abbraccia, quasi in imbarazzo. E allora io lo stringo come se fosse ancora quel bambino. E allora mi vede adulta. Quanto l'ho amato quel bimbo! E sua madre si perse quella domanda. Il privilegio, per quanto imbarazzante, tocco' a me.
Mai perdersi le domande dei bambini, soprattutto se sono figli tuoi.
Spesso mi capita di salutare, in modo comicamente entusiastico, persone che non conosco... scambiandole per altre. A volte le fermo fisicamente, mettendo loro una mano sulla spalla per farle fermare e girare verso di me. Sono una collezionista di figure di cacca, in quasi ogni circostanza. Puntualmente mi scuso, con forte imbarazzo. Invece loro mi hanno sempre sorriso, rassicurandomi, a volte paiono quasi dispiaciute per me di non essere quella persona. E mi salutano con calore. Un calore che spesso non mi dona chi conosco e mi saluta così, non ha tempo per fermarsi. Certo, qui non si ha mai tempo, la vita è scandita da un cronometro preciso al secondo, conficcato nelle cervella. Ed io rimango ancora per un istante ferma, interdetta, e triste, triste per loro.
Ciao a tutti!
Che mondi infiniti si nascondono dietro un saluto o un non saluto! Le teste di figa si meritano solo teste di cazzo, non degnarla più di uno sguardo! Mi sa che starò fermo qualche giorno, mi hanno spento la linea per morosità!
Ricky...
la conosco da quando sono nata. Per lei mia mamma è come una mamma. Perché sua madre... non è mai stata in grado di amarla.
E ho pure lavorato con lei. Possiede uno dei negozi più belli di tutta Brescia. E allora lo trascurava. Si era messa in testa di produrre cioccolatini d'eccellenza. Ed era partita per la tangente. Mi ritrovai a gestire un negozio immenso di tre piani. Un bel giorno licenziò la donna che mi aiutava. Allarme non funzionante, con vasi di cristallo da 5/6 mila euro, servizi di piatti inglesi e francesi da 150 euro a piattto, solo per fare un paio di esempi. E occuparmi della contabilità, degli avvocati (giacché aveva in piedi sempre cause, con chiunque), del Wedding planner, di fornitori, di clienti... mi ha esaurita. L'ho mollata all'ennesimo grosso guaio combinato e buttatomi addosso. Lanciandole tutte le pratiche a terra e urlandole che mi faceva pena, e che suo figlio aveva tanti problemi a causa sua. E che questo era imperdonabile. Di cominciare a smettere di farsi male e fare del male. Dopo un paio di anni ci siamo riviste... a suo modo mi vuole sinceramente bene ed io le voglio comunque bene, glie ne vorrò sempre, in fondo oltre a tanto denaro non ha avuto nulla. Finalmente ha ripreso a curare il negozio, ha talento... ma è totalmemte pazza e scriteriata. Fa impazzire suo padre: soldi soldi soldi, per le sue imprese folli. Poco tempo fa mi ha fatto una proposta fantastica: di dedicarmi un intero piano per inserire fiori, piante ed occuparmi di creare le composizioni e gli arredi floreali per matrimoni ed eventi importanti. Avrei avuto carta bianca. Libera di gestire a modo mio. E che stipendio... ! Cazzo. Ero così tentata... cavolo... ma il mio uomo e la mia famiglia mi hanno fatta ragionare, perché non ci riuscivo e volevo dire si, ma mi avrebbe fatta nuovamente impazzire, inevitabile. Quindi... ho detto no. Nonostante lo volessi tanto. Con la morte nel cuore. No. Pazienza. È sempre stata tanto infelice, raramente felice. Se avesse avuto dei genitori presenti magari... e purtroppo odia la sua unica sorella. Quella che invece è stata amata in qualche modo, considerata sempre migliore di lei. Come si può non perdonarla? Fortuna vuole che il figlio sia stato mandato in un buon collegio per tutte le superiori. La sua salvezza. Ne è uscito sereno, capace di proteggersi dalle follie dei genitori.
Il troppo denaro, e l'ambizione sfrenata che esso crea... rende praticamente sempre infelici.
L’emozione per amore dell’emozione è lo scopo dell’arte;
l’emozione per amore dell’azione è lo scopo della vita.
Oscar
continuo io...
L'azione per amor dell'arte è lo scopo dell'emozione
Oscar il selvaggio
L'azione per amore dell'azione è lo scopo dei cretini.
La cretinaggine per amor dei cretini è lo scopo della creazione
Se dio esistesse sarebbe quindi un cretino?
Ma siete due anonimi o uno che parla da solo?
Io sono io. E sono da solo.
Cao Ubo,
ho letto cosa hai scritto sopra (la testa di figa).
In base alla mia esperienza: di solito le giovani donne belle hanno in testa il cazzo, e non la figa. Secondo me, non hai la "situation awareness".
Appare chiaro che ci sia cazzo e cazzo. C'è il cazzo bello e giovane, che sarebbe perfetto per la giovane donna bella se avesse pure i soldi. Spesso non è così.
Quindi la giovane donna bella, pur sperando in cazzi belli e giovani, dopo averne presi un po' (un po' è una misura relativissima - manco Einstein la saprebbe quantificare), fa un ragionamento pratico sulla ricchezza, in due fasi: un cazzo coi soldi non bello non impedisce di prenderne pure di belli e poveri: bisogna solo fare attenzione. Un cazzo bello e giovane, alla fine, è come un cazzo non bello: quello che cambia è tutto il "resto" che gira intorno al proprietario del cazzo.
Ora, se il tuo problema esistenziale è farti salutare da una figa bella e giovane, ti devi prima consapevolizzare della tua situazione: sei giovane, sei bello, sei ricco? Vedi tu.
L'unica cosa probabilmente certa è che un cazzo ce l'hai.
anche io sono da solo.. e sono anche io un solo io sonante
Troia secondo me si nasce. Puttana si diventa. C'è una differenza che non tutti gli uomini sanno cogliere. Una puttana fa ciò che fa per necessità; può farlo bene o meno bene ma sempre di necessità si tratta. E se sei sensibile te ne accorgi.
Una troia è geneticamente troia, ci nasce appunto. Farà tutto in funzione della sua troiaggine e cioè, che monetizzi o meno (questo dipende da vari fattori), si comporterà sempre da troia, fosse anche POI una suora di clausura vergine. Quindi, essere troia è uno stato mentale.
Quello che un uomo può fare, se vuole, è capire con chi ha a che fare, fosse per una vita o per un secondo; deve cioè osservare le donne, meglio, imparare a osservare le donne.
Una donna che non saluta manda comunque un messaggio: bisogna saperlo interpretare e, se si vuole, usarlo. Per esempio io ho una vicina russa riservatissima. Che batte.
Ecco: la mia vicina russa è una puttana, ma non è una troia.
Ho parecchie conoscenti troie, che non vuol dire io sappia che tradiscono il loro marito (il confine tra la loro abilità e la mia ingenuità è sottilissimo).
Abbiamo tutti dei tasti da premere: basta trovarli.
E abbiamo tutti un punto di rottura: trovarlo e usarlo è una questione di tempo e pressione.
PS: un cazzo giovane, bello e ricco, di solito ha un eccesso, un surplus di offerta di figa giova e bella.
Come si sa, il mercato è regolato, da sempre, dalla legge della Domanda e dell'Offerta. Ecco che allora la giovane donna bella deve aggiornare molto frequentemente l'offerta, conguagliandola con servizi e optional, esattamente come fanno tutti quelli che vendono qualcosa. Attenzione: tutti vendiamo qualcosa, qualsiasi cosa, sempre e comunque, fosse un'idea, il nostro tempo, il nostro corpo, i nostri sentimenti, la nostra intelligenza, la nostra istruzione... Tutti vendiamo noi stessi a qualcuno o a qualcosa. Ora, torniamo alla giovane donna bella: cosa vende? Ma non dimentichiamoci della legge: Domanda e Offerta. Un saluto dato o non dato è un indicatore merceologico, oltre che psicologico, che dice che la ragazza in questione ha un eccesso di domanda? Non lo so: forse è solo pesa da un eccesso di offerta, e sta facendo una selezione della clientela.
Questi ultimi commenti sono così al passo coi tempi che dimostrano come un governo Salvini - Di Maio è quello che fa per voi. Complimenti e chiu pilu per tutti.
Cetto
Ubo se tu la guardassi senza sbavare come un cane davanti al pappone, magari ti considererebbe pure un essere umano. Visto che tu non la consideri, che un pezzo di carne senza concetto, lei ricambia. E ha ragione. Boh. Ma guarda a terra quando passa...Dopo 3-4 volte ti saluterà lei. Guardati le Conseguenze dell'amore, e guarda come fa Titta! (Ultimo film decente di Sonlentino)... ps: Sei un Bifolco!
Per Anonimo 07:47
Veramente questi inequivocabilmente sono commenti Berlusco-Renziani. Ispirati al duo Minetti- Boschi, prototipi perfetti del sistema figo centrico.
Altroché.
Berlusco-Renzi è quindi il tuo di governo? Al netto delle fighe vecchie e nuove?
Grazie dei consigli.
Diciamo che, in termini commerciali, il saluto è come una mancia, non dovuta ma sempre gradita. Tutto il resto sta su un altro piano.
Sono giovane, forse bello, non ricco. Posso facilmente passare oltre la cafoneria di chi non saluta.
Spero solo di non fare la fine di Titta nelle Conseguenze dell'amore. Quelle belle scarpe, tutte sporche di cemento... che spreco.
M.
I miei non erano consigli: non ne do mai, a nessuno. A volte invito.
Le donne secondo me si salutano sempre: se non ricambiano non c'è problema.
Cazzi loro.
Marco... ti consiglio di non salutarla più.
Finché la saluterai temo si comporterà allo stesso modo. Guardala in faccia ma non salutarla, sorridile magari, ma con un sorriso... che si fa giusto per cortesia, ma non salutarla. Per lo meno forse si renderà conto che la gente si stanca di salutare i cafoni, resta educata quel poco per non essere maleducata come loro. Ah si, le cafone, in questo caso.
Detto ciò...
IO VOGLIO EMIGRARE DA QUESTO PAESE DI MERDA!
Non cambierà mai nulla. E non si tocca mai il fondo. C'è sempre una gola più profonda da sondare.
E mi pento e mi dolgo di aver sperato e dato il mio voto a chi ora sostiene che questa sia... la terza Repubblica?! Con la Lega (Nord)?!
Che figata!
Cretina!
Ma come si fa... mi mancano le bestemmie, essendo che non so bestemmiare. Peccato.
Adieu
Che mestizia.
"In termini commerciali"? Povero Fromm. Ha perso proprio tempo a scrivere. Ubo TE lo dici che sei bello...poi tocca vedere, magari sei un broccolo, timido, e pure con l'aria da frocetto! Ahaahahah
Paoly:
1: Ciao! :-)
2: Scappa dall'Italia, vieni a Strasburgo e andiamo insieme a picchettare il parlamento europeo!
3: Cosa ne pensi dei broccoli timidi ma belli? Non sono meglio di certi testicoli col cappuccio blu?
Marco!
:-)
Buongiorno!
Grazie!!!
Ma non posso scappare... perché sono ancora innamorata di questo mio paese di merda. Giacché la merda sono gli italiani, non questa terra stupenda, unica al mondo. E mi dico che resterò a combattere per essa. Utopista idiota. Ma penso spesso anche a lasciarla, sempre più spesso.
E ho passato la maggior parte della mia vita, non della mia esistenza ma della mia vita, a scappare... e a volte l'istinto mi viene ancora. Già. Mi dico: oggi faccio lo zaino e scappo. Giusto per un po'... O non mi faccio trovare più? No, solo per un pochino...!
Ma poi rifletto... sarei una grandissima stronza. E sono adulta, in verità non lo sono ma lo sono, ma sono adulta! Poi mi faccio un pirlo, magari due, in genere due... a volte anche tre, ma poi la pago molto molto cara. E desisto.
In ogni caso... posso tenere comunque in conto la proposta e nel caso rammentartela?! Non si sa mai nella vita... !
E picchettare il parlamento europeo... ah, quanto mi piacerebbe!!! Eviterei però una zuffa coi cappucci blu. Credo che avremmo la peggio e ci farebbero maluccio.
Debbo confessarti ahimè però... che i broccoli non mi piacciono, purtroppo. Mi piace guardarli, mi incantano la loro forma, i loro colori... ma non riesco a mangiarli. Quando sento l'odore non ci riesco. Ma in effetti però... non so se davvero non mi piacciano, perché non li ho mai assaggiati!!!
Anch'io sono timida, sai? All'apparenza no, anzi gli altri trasmetto l'opposto... ma invece lo sono. Finché si parla di ciò che sta negli strati di superficie sta bene, e mi sento sicura di me, quasi sempre. Ma oltre chiudo i battenti. E non si passa. Li apro rarissime volte. Quindi le persone timide mi piacciono, giacché in fondo lo sono anch'io. Sei bello bello in modo assurdo o hai qualche difettino? Perché i belli belli in modo assurdo al massimo li fotografo, ed è un piacere farlo. Ma mi piacciono i difetti.. almeno uno! :)))
Ora mi preparo al fatto che oggi pome piomberanno qui i coniugi (mamma e papà). Li ho evitati per un po', come tutti gli altri del resto. Ma ora sono decisamente delusi e contriti. Quindi... Spero che giocheremo a carte. Si parla meno. E il loro perenne smodato entusiasmo... Giocheremo a carte.
Ti piace giocare a carte?
Ciao!
Ubo hai cancellato? Me ne avevi dette 4? Lo vedi che sei un fregnone e un frocetto. La tipa lo ha capito. E non ci si spreca! Risparmia le energie per farsi chiavare da qualche 40enne, che sa come si tratta, una giovane troietta!
Cara Paoly,
da lontano l'Italia è ancora più bella, diventa quella terra che gli scrittori stranieri hanno visitato una volta e sognato per tutta la vita. Sono felice di essere italiano, qui in Francia!
L'invito a scappare e picchettare è esteso a oltranza :-) ma chissà dove sarò da qui a qualche mese, fra un anno. Boh. Ho la testa troppo vuota e le chiappe troppo pesanti, forse resto qui.
Però no, non sono bello. Ho anzi scoperto di soffrire di dismorfofobia (diagnosi fai-da-te), per cui mi vedo ancora più brutto. Per questo sono timido. Ma, al contrario di te, io vado subito a fondo con le persone che conosco, mi apro e voglio aprirli, è così bello vedere qualcuno che si confida! Ricky mi ha insegnato che "l'universo è la mia intimità". I convenevoli e le frasi fatte mi sembrano una perdita di tempo. (Ma non i saluti!)
Ma il mio problema, Paoly, è.. come si fa a conoscere qualcuno? Dico nel senso più ovvio, come si fa, lo si ferma per strada e si diventa amici? Come fai tu? Ho un blocco vertiginoso e pochi soldi per andare da una psicologa (donna, la voglio donna). Mi sfugge la vita. Fugge. Gli anni vuoti lasciano il segno e io li sto sprecando.
I broccoli vegetali li detesto anch'io, quelli umani mi fanno tenerezza.
Gioco a carte con i miei nonni, ogni tanto, a scopa o a briscola... in tre. Per cui a briscola togliamo il due di picche, tanto quelli li trovo ovunque, fuori dal mazzo. Ahahaha.
Ciao! :-)
M.
Caro Marco,
sai che mi piacerebbe e non poco poter pensare: chissà dove sarò tra qualche mese? O fra un anno? Pensi che resterai in Francia o migreresti altrove?
Anch'io mi vedo brutta orrenda... da giovane solo brutta, ora brutta orrenda. Non ho mai capito quelli che mi hanno corteggiata. Dovevano avere problemi visivo-psicologici forti... in effetti quel paio con cui sono stata seriamente e per troppo troppo tempo ne avevano tanti e grossi. Altro che il mio essere una matta. Vabbè. Anche per questo credo che non sia facile aprirmi intimamente... vuoi poi qualche amica che mi ha tanto ferita...
devo sentirmi al sicuro, soprattuto percepire una possibile profonda connessione e comprensione reciproca... sia con gli uomini che con le donne.
E chi mi sta intorno (mamma papà e da un po' anche il mio uomo in sostanza) mi fa male, e quante volte ho detto loro che mi fanno male... stanno zitti per un pochino e poi... si accaniscono. Stasera ad esempio, ho il cuore talmente arrabbiato, esausto e tachicardico che mi manca il respiro. Stasera il trio aveva come argomento la mia alimentazione ed il mio stile di vita. Perfetto. E il mio uomo... ha fatto la spia e ha seguito i due maniaci del controllo. Perfetto! Il punto è che io non sono più disposta a sopportare. Sto cambiando, ci ho messo una venticinquina di anni ma ora basta. Non tornerò indietro. No. E se non capiscono... pazienza, agirò di conseguenza.
Stasera sono arrivata a dire loro: pazienza, vorrà dire che creperò un po' prima. Del resto non mi va di invecchiare tanto da diventare rincoglionita. Morirei soffrendo divorata da malattie? Davvero dite? Vorrà dire che andrò in Svizzera a fare la punturina. La mia vita è mia e non rompete i coglioni oltre! Marco, ti rendi conto di cosa debbo arrivare a dire? Ed anche questo mi fa serrare i battenti.
Come si fa a conoscere qualcuno? Dipende da chi vorresti conoscere e che livello di conoscenza vorresti raggiungere.
Quanti hanni hai? Hai detto che sei giovane. Allora la sera esci, vai ad ascoltare musica, in un locale che ti piace. Musica che ti piace. Le possibilità si moltiplicano. E io credo che brutto brutto tu non sia. Oppure inizia a frequentare un bar che ti piace, con clienti che ti piacciono. A volte invece... accade per puro caso. Teoricamente. Perché io non credo sia puro caso in realtà. In ogni caso esci di casa, anche camminando per strada o bevendo un caffè... il caso.
Io ho avuto molti "anni vuoti". In sostanza gli anni giovani. Fino ai trent'anni. Ho fatto molte cose, anche cose folli, ho goduto soprattutto delle amicizie, ma al contempo stavo male, ero malata dentro... e quando stavo troppo male (spesso) bhe... non vivevo. Mi trascinavo malamente. E l'idea di essermi persa quegli anni mi faceva male. Poi ho capito che anche quegli anni hanno avuto un senso. Tutto ciò che si vive ha un senso.
I pochi soldi... già. Non ci sono a Strasburgo centri che organizzano gruppi di aiuto con uno psicologo, o una specie di mutua di cui potresti usufruire per frequentarne uno senza dover pagare?
I pochi soldi... sono un problema. Quest'anno vorrei tanto farmi un viaggio da sola. Del resto negli ultimi hanni ho viaggiato talmente poco... ma ho troppi pochi soldi, anche perché ho deciso di prendermi almeno quest'anno di pausa. Appena riuscirò a mettere da parte qualcosa di più... ma non ci riesco mai... almeno finora non ci sono riuscita.
E si, i broccoli umani fanno tanta tenerezza. Meglio broccoli che stronzi! O no?
Buona serata, Marco!
(la mia prevede tempesta nel weekend, perché sono tesa come una corda di violino)
Paoly
Paoly,
vuoi diventare la mia amica immaginaria? Inutile chiedertelo, ormai lo sei già :-)
Anche i miei amici in carne e ossa diventano immaginari, quando sono lontani da me.
Intavolo lunghi dialoghi con la loro assenza, parlo o penso come se fossero qui, più ad ascoltarmi che a ribattere. Questa "mattina" (per me la mattina comincia a mezzogiorno) ho fatto una passeggiata lungo i canali pensando a quello che mi hai scritto, a come ti avrei risposto... A che scopo scriverlo di nuovo? Lo sai già, c'eri anche tu! :-)
Parli di alimentazione, di stile di vita. Forse è perché la presenza dei nostri genitori, di fatto , ci fa "ombra" per una parte lunghissima della nostra vita di adolescenti invecchiati. Mia mamma ha sessant'anni e lavora, io ne ho trentadue e non faccio un tubo. Non sarebbe stato normale il contrario, qualche decennio fa? E giudicare, sotto sotto, è inevitabile anche per chi si crede più emancipato, o peggio ancora per chi non ha dato molto peso alla propria autorità di genitore. Così finisce che i miei problemi diventano una mia colpa agli occhi di chi non ha saputo prevenirli, e i miei genitori non possono proprio aiutarmi se vedono le cose così. Per questo, anche senza dare una direzione alle cose, preferisco stare lontano, da solo, senza neanche approfittare della mia garçonnière e del grande armadio a specchio che implora altri corpi da riflettere oltre al mio.
Non siamo mai "giusti" per gli altri, è chiaro. Ma se ci sentiamo in colpa è finita.
Mi sembra, Paoly, che tu viva intensamente tutti i periodi della tua vita, belli e brutti. Non è così? Ti arrabbi con i tuoi genitori, è normale... Ti arrabbi con il tuo uomo, e però rimane il tuo uomo, vi lega un sentimento che fila lungo senza spezzarsi, come formaggio fuso, vero? :-) "Nella vita si litiga", mi ha detto una volta il compagno attuale di mia mamma, proprio dopo che avevamo litigato. Io non lo accetto!, ho pensato subito. Ma è così, a quanto pare. Bisogna imparare a saper litigare insieme, ecco. Litigare da soli è più facile, poi ci si mette davanti all'armadio a specchio... e si fa pace :-))) E se litigate e state ancora insieme... Beh, pensa che con la mia ragazza giapponese non avevamo mai litigato, quando è successo è perché era già troppo tardi e un solo litigio ha distrutto tutto, almeno per lei, ma come potevo accettare la massima "nella vita si litiga", dopo quella ferita che continua a sanguinare come una barbabietola?
Vivi come vuoi e muori come vuoi, è una cosa sacra. Pensa quelli che fumano, tu fumi? Sì, mi ricordo il tuo racconto di un incontro con Silvano Agosti... :-) Lo sai che fa male, ma se lo fai nessuno può dirti niente, anche Silvano può farti la morale ma sei tu che decidi, che dai un valore alla tua sigaretta.
Io invece ho deciso che voglio rimanere in buona salute per poter decidere di andarmene senza che sia il mio corpo a impormelo. Magari anche a 90 anni, ma la sofferenza voglio evitarla quanto più possibile. La farò finita come si buca un palloncino non ancora sgonfio, se riuscirò. O chissà. Ma in Svizzera no, Paoly, la Svizzera no, che orrore!! Meglio Venezia, no? :-))
Se sei una corda di violino mettiti al vento, qualche bel suono verrà fuori!
Mi fa piacere che pensi che io non sia brutto brutto, anche la fiducia è una forma di bellezza, quindi hai ragione! Ma gli specchi rimangono un abisso, quasi non esistono foto di me e mai, mai, mai potrei mettermi davanti a una telecamera come fa Ricky. Con il grande specchio dell'armadio sono stato obbligato a convivere con quel mio sosia che sta dall'altra parte, sembra anche più infelice di me. Quel tizio pallido e magro con un libro in mano che sta in alto a destra gli assomiglia molto.
Qui rimborsano le sedute psichiatriche ma non la psicoanalisi. E non voglio. La parola psichiatra mi fa venire in mente un forcipe, delle chele di granchio. No, no.
Passa un bon weekend, nonostante tutto! Un libro e un po' di tè verde... e soprattutto come fai a non essere tutta eccitata, Boldi e De Sica tornano insieme per il film di Natale!!! Andremo insieme a vederlo all'Azzurro Scipioni? Prepariamo i pullman!! Prenotiamo!!! Urliamo la nostra gioia!!! (...punturina?)
Ciao!
Marco
Siamo molto molto simili, Marco.
A parte qualche scelta che si fa diversamente...
Di fatto quel tizio pallido e magro, anche fisicamente rispecchia anche me. Anche quando sono allegra, rido, faccio dispetti, e non lo penso ... è dentro, in profondità, e scava. A volte pochissimo, a volte molto. Ci si convive. Si impara a conviverci, credimi! E la vita comunque è bellissima, nonostante a volte si stia tanto male... è bellissima. È così. E si combatte, ed è bene! Combattendo ti rafforzi, cadendo impari a cadere meno spesso, o a accorgerti in tempo per non cadere. Si impara col tempo.
Anch'io voglio una morte senza sofferenza... ma non credo che riuscirei a darmi la morte da sola. Perché chi resta... sta male da morire. E questo lo so perché due persone a me molto care se ne sono andate così. Poi chi lo sa... nella vita di certezze ve ne sono ben poche.
Ma purtroppo le cose non vanno benissimo con mio marito. Non in quest'ultimo periodo. Mi sto allontanando, vertiginosamente. Perché, inconsapevolmente, mi ferisce dove più duole e mi sento sempre meno compresa da lui. Molto molto meno compresa. Glie lo dico, ma non comprende o non vuole comprendere il perché. Gli dico di smettere di comportarsi in un certo modo altrimenti mi allontana da lui ma continua a farlo. E crede di fare bene. Di fatto il risultato è che io mi allontano. Capitano poi momenti di crisi... spesso si superano, a volte no. Per ora stiamo cominciando ad affrontare certi punti dolenti... ma per ora non ci capiamo proprio. Vedremo.
Ed i litigi, si. Sono importantissimi, importantissimi. Che siano semplici confronti o tempeste... servono.
Ma se si arriva al parlare totalmente un'altra lingua... servono a ben poco. Ed è questo che si sta verificando da un po' di mesi, anzi anche di più, forse. In parte lo capisco, certo! Ed ha ragione. Ma lui rifiuta di capire le mie ragioni. È troppo orgoglioso, mai ammette di aver sbagliato mai. Mai successo. E se prima ci ridevo sopra... ora non ci riesco. Ed abbiamo un modo totalmente diverso di concezione dell'esistenza.
Gli psichiatri fanno paura... ma non devi averne. Perché se parli con uno psichiatra ed egli ritiene che tu non abbia bisogno di una cura farmacologica non fa altro che dirti di andare da uno psicologo. Se differentemente ritiene che tu ne abbia bisogno... verifica, attraverso curriculum ed opinioni, che sia valido. E, se necessario, fatti aiutare farmacologicamente. I farmaci sono tantissimi, diversissimi tra loro, dalle blande goccine per l'ansia ai farmaci che assumono gli schizofrenici... Non ti fa del male, anzi spesso ti salva la vita. E di fatto a me è successo. Se non fosse stato anche per validissimi psichiatri... non so se sarei ancora qui. Molto spesso capita che qualcuno ci vada e gli venga risposto che non ha bisogno di uno psichiatra ma di un altro tipo di aiuto.
Libro e tè, buona idea.
Ma debbo prima cominciare ad affrontare con lui ciò che ci sta allontanando, ciò che fa male a me e ciò che fa male a lui, naturalmente. Perché anch'io ho delle colpe, sicuro. Ne ho, e lo so.
Ma tutto diventa paradisiaco con Boldi e De Sica! (povero Vittorio... spero tanto per lui che non vi sia un aldilà da cui guardare quaggiù, o quassù)
Il cinepanettonecinepanettone ce lo vedremo assieme! E alla prima, chiaro! Assolutamente! Alleluia!
Ciao a te!
Paoly
E buon weekend!!!
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